meisrome
CostaDMen_SpiaggiaLibera
L'importanza di chiamarsi Fibonacci(adattato dal redattore, steso il giorno 14 dicembre u.s.)
Con S&P500 si scopre che i prezzi hanno ritracciato coi massimi scorso novembre più del 62% rispetto al ribasso dal top del 2000.
In base allo teoria convenzionale è proprio il 62% la quota critica oltre la quale ha senso iniziare ad ipotizzare un ritorno almeno sui valori di partenza, in questo caso sui massimi di 1553, con area che potrebbe ancora rallentare a 1360-1380 punti, tra alcuni mesi. Decisamente più attardato invece l'indice Nasdaq Composite, che rispetto al ribasso dal top del 2000 ha ritracciato per il momento solo il 30% circa. Servirebbe innanzitutto la rottura dei 2640 punti e poi una conferma al di sopra di 3120 per poter affermare con una ragionevole certezza che i prezzi sono destinati a recuperare i massimi del 2000. Se da un lato il compito del Nasdaq è decisamente più arduo rispetto a quello dello S&P500, dall'altro gli spazi a sua disposizione sono più ampi rispetto S&P lo svantaggio, in uno scenario di borse crescenti, potrebbe essere recuperato nel corso dei prossimi mesi. La forza relativa tra i due indici si muove dallo scorso maggio in favore del tecnologico, con un trend che appare destinato a continuare. Attenzione tuttavia poichè se è probabile che il Nasdaq possa sovra performare lo S&P500 nel corso dei prossimi mesi, in caso di una inversione di tendenza dovuta all'insorgere di diverse aspettative sul fronte dei tassi sarebbe probabilmente proprio il Nasdaq a farne maggiormente le spese. Sarà quindi utile al fine di valutare la tenuta del trend rialzista delle borse in generale l'osservazione della curva di forza relativa Nasdaq / S&P500 per coglierne eventuali segnali di debolezza, anticipatori di una probabile inversione. L'indice Nikkei vive una situazione molto vicina a quella dello S&P500: i prezzi sono saliti nel corso del 2005 partendo da un livello equivalente al 25% di ritraccio del ribasso dal top del 2000 fino a toccare quasi il 62% di ritracciamento. Quota 15800/16000 si dimostrerà cruciale per capire quale potrebbe essere il destino dell'indice nei prossimi mesi. - picchi del 2000 in area 20850. La prima resistenza oltre i 16000 punti si colloca invece a 17500, quota raggiungibile in tempi decisamente più rapidi, anche nell'ambito del 2006. l'Eurostoxx: l'indice benchmark per i paesi dell'area Euro ha infatti prima testato a inizio ottobre e poi superato ad inizio dicembre (e con una netta accelerazione al rialzo) il 50% di ritraccio del ribasso dal top del marzo 2000, salendo contestualmente anche al di sopra dei massimi di fine 2001 ed inizio 2002 allineati in area 320. La resistenza del 62% a 350/355 punti, è target alla portata di mano dell'indice ; dopo che il Morgan Stanley Capital Index mondiale ha superato con decisione a novembre la soglia del 62% di ritraccio del ribasso dal top del 2000, testata precisamente a fine settembre, che l'Eurostoxx non riuscisse nella stessa impresa?. Quindi attendere la rottura di 350/55 prima di impegnarsi in ottica di investimento , pronti ad alleggerire in caso di discese sotto i 295 punti.
S&PMib : uptrend partito dal doppio minimo di ottobre 2002/marzo 2003 si è scontrato a fine settembre con il 50% di ritraccio del ribasso dal top del 2000 e siamo ora al test del ritraccio successivo,cruciale, posto a 38700. A meno di discese sotto i 31700 punti la prospettiva è un ulteriore 10% di rivalutazione rispetto ai prezzi attuali nei prossimi mesi...... .
(da vate della teoria, adattato e ridotto)
Con S&P500 si scopre che i prezzi hanno ritracciato coi massimi scorso novembre più del 62% rispetto al ribasso dal top del 2000.
In base allo teoria convenzionale è proprio il 62% la quota critica oltre la quale ha senso iniziare ad ipotizzare un ritorno almeno sui valori di partenza, in questo caso sui massimi di 1553, con area che potrebbe ancora rallentare a 1360-1380 punti, tra alcuni mesi. Decisamente più attardato invece l'indice Nasdaq Composite, che rispetto al ribasso dal top del 2000 ha ritracciato per il momento solo il 30% circa. Servirebbe innanzitutto la rottura dei 2640 punti e poi una conferma al di sopra di 3120 per poter affermare con una ragionevole certezza che i prezzi sono destinati a recuperare i massimi del 2000. Se da un lato il compito del Nasdaq è decisamente più arduo rispetto a quello dello S&P500, dall'altro gli spazi a sua disposizione sono più ampi rispetto S&P lo svantaggio, in uno scenario di borse crescenti, potrebbe essere recuperato nel corso dei prossimi mesi. La forza relativa tra i due indici si muove dallo scorso maggio in favore del tecnologico, con un trend che appare destinato a continuare. Attenzione tuttavia poichè se è probabile che il Nasdaq possa sovra performare lo S&P500 nel corso dei prossimi mesi, in caso di una inversione di tendenza dovuta all'insorgere di diverse aspettative sul fronte dei tassi sarebbe probabilmente proprio il Nasdaq a farne maggiormente le spese. Sarà quindi utile al fine di valutare la tenuta del trend rialzista delle borse in generale l'osservazione della curva di forza relativa Nasdaq / S&P500 per coglierne eventuali segnali di debolezza, anticipatori di una probabile inversione. L'indice Nikkei vive una situazione molto vicina a quella dello S&P500: i prezzi sono saliti nel corso del 2005 partendo da un livello equivalente al 25% di ritraccio del ribasso dal top del 2000 fino a toccare quasi il 62% di ritracciamento. Quota 15800/16000 si dimostrerà cruciale per capire quale potrebbe essere il destino dell'indice nei prossimi mesi. - picchi del 2000 in area 20850. La prima resistenza oltre i 16000 punti si colloca invece a 17500, quota raggiungibile in tempi decisamente più rapidi, anche nell'ambito del 2006. l'Eurostoxx: l'indice benchmark per i paesi dell'area Euro ha infatti prima testato a inizio ottobre e poi superato ad inizio dicembre (e con una netta accelerazione al rialzo) il 50% di ritraccio del ribasso dal top del marzo 2000, salendo contestualmente anche al di sopra dei massimi di fine 2001 ed inizio 2002 allineati in area 320. La resistenza del 62% a 350/355 punti, è target alla portata di mano dell'indice ; dopo che il Morgan Stanley Capital Index mondiale ha superato con decisione a novembre la soglia del 62% di ritraccio del ribasso dal top del 2000, testata precisamente a fine settembre, che l'Eurostoxx non riuscisse nella stessa impresa?. Quindi attendere la rottura di 350/55 prima di impegnarsi in ottica di investimento , pronti ad alleggerire in caso di discese sotto i 295 punti.
S&PMib : uptrend partito dal doppio minimo di ottobre 2002/marzo 2003 si è scontrato a fine settembre con il 50% di ritraccio del ribasso dal top del 2000 e siamo ora al test del ritraccio successivo,cruciale, posto a 38700. A meno di discese sotto i 31700 punti la prospettiva è un ulteriore 10% di rivalutazione rispetto ai prezzi attuali nei prossimi mesi...... .
(da vate della teoria, adattato e ridotto)