In effetti è più semplice capirsi quando si parla di cedole e prospetti piuttosto che di temi complessi come questi…
L'analisi di bilancio al confronto è robetta...
Aggiungo solo 2 brevi commenti:
1)l’Italia ha liberamente scelto di essere parte dell’Unione Europea e dell’Area dell’Euro. Questo comporta già ora una notevole cessione di sovranità. Pensiamo alle leggi europee in vari contesti, a partire da quello finanziario. Ecco perché mi sembra esagerato il termine “ingerenza” a proposito del ruolo che l’Europa ha (e avrà sempre più) sulla politica italiana. "Influenza" mi sembra più appropriato.
Uso il termine "ingerenza" nella misura in cui nessuno dei trattati europei vigenti prevede meccanismi di questo genere.
Possiamo discutere sull'opportunità di una più stretta integrazione politica a livello comunitario (penso personalmente che se non si porranno in essere meccanismi del genere l'UE fallirà) ma così come mi è stato ricordato che il nostro ordinamento costituzionale è parlamentare e non presidenziale, mi permetto di far notare parimenti che l'ordinamento istituzionale dell'Unione non prevede che un Paese membro possa influire (nè tantomeno ingerire) su chi debba o non debba governare a casa altrui
Non è anche un principio di reciprocità, visto che, come Monti ha ricordato anche ieri, le decisioni dei nostri governanti hanno ricadute a Berlino e ad Atene?
Qui ce ne sarebbe da dire...
Possiamo senz'altro discutere del fatto che il governo Berlusconi sia stato o meno un male per l'Italia, ma il fatto che questo stesso governo possa aver rappresentato un pericolo per l'intera Unione dovrebbe far riflettere e molto.
Sarà una deformazione professionale, ma sono abituato a pensare che se un sistema di qualunque genere può essere mandato a carte quarantotto dal malfunzionamento di una sua parte, è il sistema in sè ad essere stato mal pensato. Nella fattispecie, se l'UE può essere messa in pericolo da un governo qualsiasi, allora c'è un problema serio in come l'UE è stata concepita, visto che i cattivi governi fanno parte della realtà materiale in cui ci troviamo a vivere.
E detto questo, pur partendo dal presupposto che il governo Berlusconi sia stato un male per l'Italia, non posso non pensare che il governo Merkel che ci viene a fare la predica sia un male per l'Europa. Alla fine la Germania è il primo Paese ad anteporre (sia pur legittime) istanze interne alla ricerca di una soluzione, che al punto in cui siamo arrivati deve necessariamente arrivare in tempi rapidi... ma mi rendo conto che partendo da qui potremmo andare avanti a scrivere per tutto il 2012, per cui qui mi fermo.
E’ chiaro che il popolo italiano è l’unico deputato a scegliersi i propri governanti. Se però quelli che noi eleggiamo perdono ogni credibilità e rispetto in Europa, potremo lamentarci se ci prendono a pesci in faccia?
Ora, il concetto di credibilità è relativo. Per dire, i governi di Francia e Gran Bretagna con Ben Ali e Mubarak sono stati molto più servili (negli ultimi
30 anni) di quanto lo siamo stati noi con Gheddafi (negli ultimi
3 anni), ma nessuno ha avuto gran che da obiettare, nemmeno di fronte ai loro repentini voltafaccia. Certo, l'hanno obiettivamente fatto con più stile... ma si sa, noialtri siamo sempre stati un po' caciaroni
Non ci piace? Andiamocene fuori dall’Europa. E qui ognuno è libero di pensare che, da soli, staremmo meglio o peggio… Però finchè siamo dentro dobbiamo accettare di essere giudicati dagli “Europei”, così come dobbiamo riservarci il diritto di giudicarli. Personalmente credo non sarebbe male se gli italiani, nell’eleggere i propri leaders, scegliessero quelli in grado non solo di guidare al meglio l’Italia, ma anche di riscuotere fiducia e autorevolezza in Europa.
Ti dirò, non mi piace molto la categoria del "giudizio", soprattutto per come questa ha preso piede ultimamente. Alla fine, è sufficiente una buona copertura mediatica per essere ben "giudicati", al di là dei propri meriti o demeriti.
Lascio volentieri il giudizio agli storici, preferisco concentrarmi sulle urne e sulle decisioni politiche che gli eletti prendono.
2) Non so quanto sia azzeccato il paragone tra la caduta di Mussolini e quella di B.: d’altronde il paragone lo hai richiamato tu. Partendo da lì non ti chiedevo come ti saresti comportato l’8 settembre 1943 se fossi stato il sovrano, ma se fossi stato un italiano tra i tanti. Ti saresti schierato tra i fautori della democrazia o del regime? Il tuo “orgoglio nazionale” si sarebbe sentito umiliato più dai crimini del fascismo o dall’aiuto straniero?
Se fossi stato un italiano tra i tanti, credo che
prima dell'8 settembre avrei tentato di fare qualcosa per oppormi a quel regime (salvo l'essere completamente imbevuto di propaganda, come purtroppo capitò a molti che non avevano gli strumenti culturali per opporvisi).
Mi importa poco di cosa fece chi fino a quel momento aveva accettato supinamente il regime, con l'importante eccezione di cui sopra.
Si può lottare e fallire (e sappiamo che molti pagarono con la vita), e si può addirittura cercare di capire le ragioni di chi lottò per la causa sbagliata. Ma per gli ignavi ed i servi ci può essere solo disprezzo, e questo ho visto in piazza un mese e mezzo fa: l'ignavia di chi per 17 anni non ha saputo o voluto costruire uno straccio di alternativa, ed il desiderio che un nuovo padrone venisse a soppiantare l'antico.
In entrambi i casi anch’io avrei preferito una soluzione “autarchica”, ma non mi sono scandalizzato affatto se un aiuto esterno ci ha consentito di fare un salto di qualità. Né mi imbarazza il gioirne.
Concludendo dicendoti che in fondo la penso quasi come te, nonostante il mio continuo argomentare.
Ma tu appunto parli di
aiuto esterno: cosa che prevede un'
azione interna, che per tante ragioni non ha la forza necessaria per arrivare a compimento.
Io invece vedo una
completa mancanza di azione, una lagna ininterrotta volta a giustificare i propri fallimenti. E a fronte di questo atteggiamento non ci può essere
aiuto, ci può essere solo un'altra occupazione.
E' proprio questa la differenza tra quelli che furono i Partigiani e quelli che vorrebbero essere i loro eredi: quelli lottarono attivamente contro il regime, e l'
aiuto esterno permise alla loro lotta di avere successo e di riscattare, in parte, questo nostro disgraziato Paese.
Ma mi sembrerebbe molto irriguardoso paragonare queste persone ai centrosocialati odierni, che senza rischiare carcere nè confino non hanno mai mosso un dito nel concreto.
Buon anno a te e a tutti!
Grazie e ricambio, sentitamente
Permettimi di concludere dicendo che è un piacere trovare qualcuno con cui argomentare in modo pacifico... cosa rara, da queste parti