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Da "MF - MILANO FINANZA" di venerdì 20 gennaio 2012
PRESENTATA UNA PROPOSTA DI LEGGE PER ABBATTERE LO STOCK DI 400 MILIARDI IN UN COLPO SOLO
Il Pdl si converte al taglia-debito Il progetto prevede l`istituzione di una tassa di scopo a carico di tutti i contribuenti italiani pagabile in 30 anni. Allo studio la creazione di una spa che emetta bond garantiti dall`imposta DI ANDREA BASSI Su una cosa ormai sembra che il mondo politico italiano abbia preso coscienza:
il debito pubblico va abbattuto, e in fretta. Ieri in un convegno al Senato è stata la volta del Pdl. Il più grande partito presente in Parlamento e azionista di maggioranza del governo guidato da Mario Monti, ha presentato una sua proposta taglia-debito. A firmarla è stato il senatore Mauro Cutrufo, ma a sostenerla c`erano tutti i maggiorenti del partito, dal capogruppo Maurizio Gasparri a Gaetano Quagliariello fino all`ex ministro della Difesa Ignazio La Russa.
Secondo quanto dichiarato da Cutrufo, anche alcuni esponenti del governo avrebbero ormai preso consapevolezza della necessità di iniziare a discutere concretamente delle varie proposte sul tema (saranno tutte approfondite nel convegno Tagliare il debito, fare sviluppo Day organizzato da MF-Milano Finanza per il 26 gennaio a Palazzo Mezzanotte a Milano). A conferma dell`interesse la presenza in prima fila del ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda.
Che cosa prevede la proposta del Pdl? L`idea riguarda l`introduzione di una tassa di scopo, battezzata «contributo per il riequilibrio», che dovrebbe essere pagata da tutti i contribuenti, ma che colpirebbe anche le rendite finanziarie. L`imposta verrebbe applicata in funzione del reddito complessivo reale percepito e in forma progressiva. Dalla tassa sarebbero esentati solo i redditi inferiori a 20 mila euro e le aziende con un volume d`affari inferiore a 30 mila euro. Per le persone fisiche il contributo andrebbe dal 10% per i redditi da 20 mila a 40 mila euro (dunque con un impatto rispettivamente di 2 mila e 4 mila euro), al 22,5% per i redditi oltre i 120 mila euro (dunque un prelievo di 27 mila euro). Le imprese pagherebbero tutte un importo pari a un trentesimo del giro d`affari. Una società con un volume d`affari di 500 milioni di euro dovrebbe tirar fuori 16 milioni, una con 200 mila euro di fatturato pagherebbe 6.600 euro. Anche il prelievo sulle attività finanziarie sarebbe progressivo. Su un patrimonio di 150 mila euro si pagherebbe il 6 per mille (9 mila euro), su un patrimonio di 1,1 milioni I`ll per mille (121 mila euro).
Qual è l`obiettivo di raccolta di questa tassa? Circa 400 miliardi, una somma che permetterebbe di tagliare il debito fino al 97% liberando risorse per 25-30 miliardi l`anno. Secondo la proposta Cutrufo, inoltre, non sarebbe necessario pagare il contributo di riequilibrio in un`unica soluzione, ma si potrebbe scegliere una rateizzazione della tassa su un periodo trentennale.
Tutti, come detto, dovranno comunque contribuire.
I pensionati, nel complesso, dovrebbero pagare 13 miliardi, i lavoratori 37 miliardi, mentre sul mondo delle imprese graverebbe un contributo di 130 miliardi e su quello delle attività finanziarie 220 miliardi.
Come si farà a raccogliere immediatamente le risorse per l`abbattimento del debito se il pagamento della tassa può essere dilazionato? Grazie all`intervento di una società pubblica, un veicolo ribattezzato «Riequilibrio spa», che dovrebbe emettere bond a tasso fisso pari al valore complessivo del gettito dell`imposta di scopo (400 miliardi), che verrebbero collocati sul mercato grazie al basso rischio e all`alto rendimento atteso (5-6%). La garanzia sul pagamento dei bond, infatti, sarebbe data dai crediti tributari verso contribuenti solvibili. Non solo. Alla spa sarebbero trasferiti anche immobili pubblici da vendere in un arco di 15-20 anni in modo da valorizzarli nel miglior modo possibile. I proventi della dismissione dovrebbero servire a restituire il contributo di riequilibrio.
Secondo Giuseppe Maria Pignataro, autore del libro alla base della proposta Cutrufo, gli effetti quantitativi sarebbero rilevanti.
Lo stock del debito scenderebbe a 1.530 miliardi, il 97% del pil; gli interessi sul debito scenderebbero da 105 miliardi a 70 miliardi e si libererebbero tra i 40 e i 60 miliardi da destinare allo sviluppo.
All`incontro era presente anche Edward Luttwak, esponente del centro per gli studi strategici internazionali dì Washington.
Secondo Luttwak, l`Italia non può far altro che affrontare di petto la questione del debito. Se non risolve il problema, il Paese si troverà davanti a due sole strade. La prima sarà ripudiare il suo debito e dunque diventare un Paese da terzo mondo, La seconda strada sarà continuare ad aumentare le tasse gettando l`economia in una lunga recessione.
Da "MF - MILANO FINANZA" di venerdì 20 gennaio 2012
PRESENTATA UNA PROPOSTA DI LEGGE PER ABBATTERE LO STOCK DI 400 MILIARDI IN UN COLPO SOLO
Il Pdl si converte al taglia-debito Il progetto prevede l`istituzione di una tassa di scopo a carico di tutti i contribuenti italiani pagabile in 30 anni. Allo studio la creazione di una spa che emetta bond garantiti dall`imposta DI ANDREA BASSI Su una cosa ormai sembra che il mondo politico italiano abbia preso coscienza:
il debito pubblico va abbattuto, e in fretta. Ieri in un convegno al Senato è stata la volta del Pdl. Il più grande partito presente in Parlamento e azionista di maggioranza del governo guidato da Mario Monti, ha presentato una sua proposta taglia-debito. A firmarla è stato il senatore Mauro Cutrufo, ma a sostenerla c`erano tutti i maggiorenti del partito, dal capogruppo Maurizio Gasparri a Gaetano Quagliariello fino all`ex ministro della Difesa Ignazio La Russa.
Secondo quanto dichiarato da Cutrufo, anche alcuni esponenti del governo avrebbero ormai preso consapevolezza della necessità di iniziare a discutere concretamente delle varie proposte sul tema (saranno tutte approfondite nel convegno Tagliare il debito, fare sviluppo Day organizzato da MF-Milano Finanza per il 26 gennaio a Palazzo Mezzanotte a Milano). A conferma dell`interesse la presenza in prima fila del ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda.
Che cosa prevede la proposta del Pdl? L`idea riguarda l`introduzione di una tassa di scopo, battezzata «contributo per il riequilibrio», che dovrebbe essere pagata da tutti i contribuenti, ma che colpirebbe anche le rendite finanziarie. L`imposta verrebbe applicata in funzione del reddito complessivo reale percepito e in forma progressiva. Dalla tassa sarebbero esentati solo i redditi inferiori a 20 mila euro e le aziende con un volume d`affari inferiore a 30 mila euro. Per le persone fisiche il contributo andrebbe dal 10% per i redditi da 20 mila a 40 mila euro (dunque con un impatto rispettivamente di 2 mila e 4 mila euro), al 22,5% per i redditi oltre i 120 mila euro (dunque un prelievo di 27 mila euro). Le imprese pagherebbero tutte un importo pari a un trentesimo del giro d`affari. Una società con un volume d`affari di 500 milioni di euro dovrebbe tirar fuori 16 milioni, una con 200 mila euro di fatturato pagherebbe 6.600 euro. Anche il prelievo sulle attività finanziarie sarebbe progressivo. Su un patrimonio di 150 mila euro si pagherebbe il 6 per mille (9 mila euro), su un patrimonio di 1,1 milioni I`ll per mille (121 mila euro).
Qual è l`obiettivo di raccolta di questa tassa? Circa 400 miliardi, una somma che permetterebbe di tagliare il debito fino al 97% liberando risorse per 25-30 miliardi l`anno. Secondo la proposta Cutrufo, inoltre, non sarebbe necessario pagare il contributo di riequilibrio in un`unica soluzione, ma si potrebbe scegliere una rateizzazione della tassa su un periodo trentennale.
Tutti, come detto, dovranno comunque contribuire.
I pensionati, nel complesso, dovrebbero pagare 13 miliardi, i lavoratori 37 miliardi, mentre sul mondo delle imprese graverebbe un contributo di 130 miliardi e su quello delle attività finanziarie 220 miliardi.
Come si farà a raccogliere immediatamente le risorse per l`abbattimento del debito se il pagamento della tassa può essere dilazionato? Grazie all`intervento di una società pubblica, un veicolo ribattezzato «Riequilibrio spa», che dovrebbe emettere bond a tasso fisso pari al valore complessivo del gettito dell`imposta di scopo (400 miliardi), che verrebbero collocati sul mercato grazie al basso rischio e all`alto rendimento atteso (5-6%). La garanzia sul pagamento dei bond, infatti, sarebbe data dai crediti tributari verso contribuenti solvibili. Non solo. Alla spa sarebbero trasferiti anche immobili pubblici da vendere in un arco di 15-20 anni in modo da valorizzarli nel miglior modo possibile. I proventi della dismissione dovrebbero servire a restituire il contributo di riequilibrio.
Secondo Giuseppe Maria Pignataro, autore del libro alla base della proposta Cutrufo, gli effetti quantitativi sarebbero rilevanti.
Lo stock del debito scenderebbe a 1.530 miliardi, il 97% del pil; gli interessi sul debito scenderebbero da 105 miliardi a 70 miliardi e si libererebbero tra i 40 e i 60 miliardi da destinare allo sviluppo.
All`incontro era presente anche Edward Luttwak, esponente del centro per gli studi strategici internazionali dì Washington.
Secondo Luttwak, l`Italia non può far altro che affrontare di petto la questione del debito. Se non risolve il problema, il Paese si troverà davanti a due sole strade. La prima sarà ripudiare il suo debito e dunque diventare un Paese da terzo mondo, La seconda strada sarà continuare ad aumentare le tasse gettando l`economia in una lunga recessione.