Interessante il grafico, dal 1972 al 1992 le oscillazioni dovevano stare all'interno delle soglie stabilite dallo SME, quando siamo usciti si vede subito
Sarebbe interessante avere l'andamento delle esportazioni di Italia e Francia tra il 1992 e il 1998.
Un amica responsabile della contabilità di una PMI che esportava in Germania mi raccontava che i tedeschi gli chiedevano di aumentare i prezzi
non sto scherzando, rimanevano allibiliti da quanto fossero bassi (non ricordo se era il 1993 o il 1994).
Quello che tende a ignorare chi propone la svalutazione come soluzione per la bassa competitività è che la svalutazione corregge una situazione di disequilibrio ma non la risolve.
Se le cause strutturali della bassa competitività non vengono risolte, la svalutazione dovrà proseguire indefinitamente nel tempo.
Qualcuno dirà: ok, continuiamo a svalutare, perché no?
Perché queste caratteristiche sono incompatibili:
1. valuta debole;
2. debito elevato;
3. crescita ridotta;
4. libera circolazione dei capitali.
In questa situazione e in un'ipotesi di no arbitrage il rendimento domestico espresso in valuta estera dovrà essere ca. pari al rendimento estero espresso in valuta estera.
Semplificando molto:
Y = rendimento estero espresso in valuta estera
YTM = rendimento nominale del debito (valuta locale, nel ns. caso lire)
L.I. = Lira Index, andamento della lira nei confronti di un basket rappresentativo di valute (p.e. EUR, CHF, USD; prima che ci fosse l'euro, DM e franco francese)
In uno scenario di svalutazione continua avremmo:
L.I.(t) = L.I.(t0) * (1 - svalutazione%)^t
Y = YTM - svalutazione%
YTM = Y + svalutazione%
Volendo metterci dei numeri, in prima battuta Y potrebbe essere il rendimento risk free (il fatto che la banca centrale possa stampare riduce il rischio), anche se visto che lo scenario non è sostenibile, in realtà Y sarà ben più alto del risk free.
Diciamo 2%? Non ho specificato la maturity, la cosa più ragionevole potrebbe essere la maturity media del debito, ma prendiamo 10 anni visto che di solito questa è la scadenza benchmark.
Quindi:
Y(10y) = 2%
Quanto ci mettiamo di svalutazione? 5% va bene?
Ok, abbiamo bisogno di un rendimento del 7% ca. sul decennale perché ci siano investitori esteri che comprano debito italiano e soprattutto perché gli investitori italiani non decidano di preferire debito estero al debito nazionale.
Ora, se avessimo un rapporto debito/PIL del 50% (come certe economie emergenti) o una crescita al netto dell'inflazione dell' 8-9% (come certe economie emergenti) un tasso nell'ordine del 7% potrebbe essere oneroso ma sostenibile.
Con i dati dell'Italia, alla lunga sarebbe oneroso e insostenibile.
Se però non abbiamo sostenibilità nel lungo termine, l'effetto è un aumento del premio al rischio già nell'immediato, con il classico feedback positivo da self fulfilling prophecy...