Obbligazioni perpetue e subordinate Discussioni metaperpetuali (2 lettori)

GiveMeLeverage

& I will remove the world
Ciao,

certo è quella la citazione (un timidone mi ha dato la stessa risposta via mp ieri ) :up:

Guarda, non vorrei che mi si fraintendesse.
Più leggo, più non so scegliere .


Ci si deve trovare, penso sia facile giudicare da qui :

a) fossi stato un ragazzo di colore sufficientemente istruito avrei preferito MLK JR a Malcom X;

b) fossi stato un 18enne di Derry, il lunedì successivo al Bloody Sunday mi sarei fatto schifo se non mi fossi arruolato (IRA).

Occhio che GML potrebbe partire con la scelta tripartita :
uccidere il tiranno è :
-peccato;
-giusto;
-necessario.

Concordo con te, le scelte non si possono astrarre, dipendono dalle persone, dalle situazioni, dalle possibilità che ci vengono offerte.
Atteggiamenti massimalisti in cui p.e. si condanna qualsiasi atto di violenza alla fine non aiutano a indirizzare le ns. scelte o portano a risultati paradossali (d'altronde allo stesso Gandhi qlc dubbio in tal senso sarà venuto, visto che p.e. giustificava la violenza come autodifesa, perlomeno a livello individuale).
Altrettanto sbagliato sarebbe naturalmente affermare che l'opposizione violenta sia sempre quella da preferire (penso ancora al nazismo).
Dove l'opposizione al regime era molto diffusa tra la popolazione, la disubbidienza civile ha ottenuto risultati altissimi.
P.e. in Danimarca:
In Danimarca [..] quando furono proclamate le leggi razziali, tutto il popolo si oppose. Quando fu impartito l'ordine di scrivere "Jude" sulle vetrine dei negozi ebrei, tutti i negozianti - anche i non ebrei - lo scrissero. Quando fu imposta la stella gialla agli ebrei, tutta la popolazione, a cominciare dal Re, fece altrettanto. Alla fine, la Danimarca può vantare la percentuale e il numero di ebrei deportati nei campi di concentramento più bassa della II guerra mondiale.
In Germania purtroppo la situazione era ben diversa, visto che buona parte del popolo tedesco e la quasi totalità dell'apparato statale (polizia, giudici, funzionari, ecc.) appoggiavano il Führer.
Qui una resistenza non-violenta come quella della Weiße Rose (da lì eravamo partiti), per quanto encomiabile, aveva ben poche speranze di incidere significativamente sul corso della storia.
Ben diverso un attentato come quello di Elser o Stauffenberg: fossero stati coronati da successo, la dittatura nazista forse avrebbe potuto essere impedita (nel primo caso) o perlomeno sarebbe terminata prima (nel secondo).

PS:
uccidere il tiranno a volte è necessario per liberarsi della tirannide.
Il problema morale sorge quando il tiranno viene dichiarato tale perché la sua rimozione risponde a precisi interessi geostrategici (caso più emblematico Saddam).
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
Imho c'è una correlazione molto forte tra il pensiero non-violento e quello pacifista: mi risulta difficile immaginare un percorso logico coerente per cui si respinge la violenza come metodo di risoluzione dei conflitti interpersonali e contemporneamente si approva la guerra come metodo di risoluzione dei conflitti tra le nazioni.
Nell'ideologia gandhiana non trovo questa incoerenza, quindi la definirei senz'altro sia non-violenta che pacifista, anzi direi che porta entrambe le tesi con meravigliosa:)rolleyes:) coerenza fino all'estreme conseguenze:

Non è un problema di "pensiero pacifista", ma di persone che si definiscono "pacifiste", e che in molti casi Gandhi avrebbe definito "codarde".
La non-violenza prevede un'opposizione che rifiuta la violenza, ma è allo stesso tempo ferma, pubblica, plateale ed irremovibile. Nel pensiero di Gandhi il combattente non-violento disobbedisce palesemente all'autorità, e non si ferma di fronte al giudice, o al boia. Fondamentalmente è disposto a rinunciare al proprio quieto vivere tanto quanto chi combatte con le armi, la differenza sta nei mezzi scelti.

Faccio fatica a vedere tracce di tutto questo nei c.d. "pacifisti" nostrani (si, mi ritengo parte del numero), che ben poco metterebbero a rischio delle loro comode vite ... ;)
 

GiveMeLeverage

& I will remove the world
Non è un problema di "pensiero pacifista", ma di persone che si definiscono "pacifiste", e che in molti casi Gandhi avrebbe definito "codarde".
La non-violenza prevede un'opposizione che rifiuta la violenza, ma è allo stesso tempo ferma, pubblica, plateale ed irremovibile. Nel pensiero di Gandhi il combattente non-violento disobbedisce palesemente all'autorità, e non si ferma di fronte al giudice, o al boia. Fondamentalmente è disposto a rinunciare al proprio quieto vivere tanto quanto chi combatte con le armi, la differenza sta nei mezzi scelti.

Faccio fatica a vedere tracce di tutto questo nei c.d. "pacifisti" nostrani (si, mi ritengo parte del numero), che ben poco metterebbero a rischio delle loro comode vite ... ;)

Quella che tu sottolinei è una dicotomia tra ideologia e vita, più che tra non-violenza e pacifismo.
La vita vissuta è più ripida e piena di contraddizioni rispetto al pensiero astratto: definirsi "non violenti" "pacifisti" "democratici" "cristiani" significa solitamente avere simpatia per i rispettivi sistemi valoriali, molto più raramente viverli fin in fondo.
 

fabriziof

Forumer storico
"Ci hanno chiesto 15 giorni in più, va bene, purché non sia un modo per rinviare", ha ribadito il Premier. "Sono qui per fare le cose. Se vogliono qualcuno che 'abbuia', che nasconde le cose, devono trovarsi un altro", ha detto.

Il conduttore Vespa, ormai di navigata esperienza, non ha fatto una piega all'uso del termine nuovo e inusuale "abbuiare", sul quale Renzi ha detto di non sapere come si traduce in romanesco."

Confermo purtroppo avendo sentito la registrazione .Stenterello si rivolge al pubblico di tutta Italia attraverso la tv ma si preoccupa che il suo slang non abbia adeguate traduzioni in romanesco.per lui gli italiani parlano e intendono solo il romanesco.
 

fabriziof

Forumer storico
Così arrivò anche la proposta del piano per far cadere Berlusconi: «Parlammo al presidente Obama di questo invito sorprendente, ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo coinvolgerci in un complotto come quello. “Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani”, io dissi».


già ,gente corretta e pulita gli americani:lol:
 

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