Mi chiedo se la decisione di Napolitano possa tramutarsi nel classico coniglio che esce dal cilindro.
Cosa succederebbe se, come peraltro sollecitato da quel fine costituzionalista di Grillo
, l'attuale governo iniziasse a proporre leggi del tutto innovative?
Sappiamo che un governo dimissionario rimane in carica solo per l'ordinaria amministrazione, ma mi chiedo quanto delineati siano i confini della sua azione.
Leggo su Wikipedia:
"Crisi di governo e dimissioni
Nel caso in cui il governo rassegni le proprie dimissioni al presidente della Repubblica (dimissioni che possono essere respinte e che quando vengono accettate sono accolte con riserva), lo stesso governo dimissionario rimane comunque in carica.
L’attività del governo dimissionario è circoscritta all'ordinaria amministrazione: il governo dimissionario può compiere gli atti di esecuzione delle leggi vigenti, ma deve astenersi da tutti quegli atti discrezionali e politici che, in quanto tali, possono e devono essere rinviati alla gestione del successivo governo.
La nozione di ordinaria amministrazione ha comunque confini molto elastici e a volte il governo stesso si pone degli autolimiti, talora contenuti in direttive del presidente del Consiglio."
Viviamo in un'epoca talmente strana: chi può escludere che si possa scrivere una nuova pagina della fantomatica "Costituzione materiale"?
In ogni caso occorrerà attendere solo alcuni giorni (o ore) per capire che piega prenderanno gli eventi.
Se si tratta solo di una trovata per dare il senso di una maggiore operatività governativa sino all'arrivo del nuovo Presidente della Repubblica, allora le reazioni saranno moderate da (quasi) tutti i fronti.
Se si trattasse di una mossa "innovativa", e alquanto borderline, ce ne accorgeremo soprattutto per le alte grida che si leveranno da qualche parte....
Oppure è possibile una terza interpretazione?