E 2

Comunque io farei così:

1) parlerei con la ragazza, chiedendole quali siano i suoi piani.
È necessario che tu sappia cosa sta facendo, cosa vuole ottenere e cosa fa per arrivare al traguardo.
2) in caso ti desse una risposta sensata, le direi che le date fiducia e che la sostenete
3) in caso non ti desse risposte sensate, la metterei di fronte ad un aut aut: o elabora un piano per il futuro ragionevole (e in quel caso, vedi punto 2) o ti rivolgi ai servizi competenti a tutela della bambina.

A lui non devi niente.
 
Comunque io farei così:

1) parlerei con la ragazza, chiedendole quali siano i suoi piani.
È necessario che tu sappia cosa sta facendo, cosa vuole ottenere e cosa fa per arrivare al traguardo.
2) in caso ti desse una risposta sensata, le direi che le date fiducia e che la sostenete
3) in caso non ti desse risposte sensate, la metterei di fronte ad un aut aut: o elabora un piano per il futuro ragionevole (e in quel caso, vedi punto 2) o ti rivolgi ai servizi competenti a tutela della bambina.

A lui non devi niente.
Il piano si ferma al punto 1 visto che non parla con me.

Il telefono di mia figlia lo usa il merda
 
mi tocca dare ragione alla Claire, a quell' eta' e' ancora quasi una bambina, ha certamente bisogno d' aiuto, anche per capire molte cose. e il dialogo e' indispensabile
 
Posso?

Prima ho parlato di apatia perché il pericolo della fase successiva è che pur essendo consapevoli di essere artefici delle proprie disgrazie, il cervello elabora una serie continua di attenuanti.
Sicché pur sapendo di essere nel torto la forza come terapia d'urtoo viene visto come un ingiustizia. Magari non viene esternato, non si arriva (subito) al chiagni e fotti.

Vittimismo cronico
 

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