Val
Torniamo alla LIRA
I più violenti facevano parte della rete antagonista bolognese e dei centri sociali che pullulano una regione storicamente rossa.
Sono il braccio armato della sinistra radical chic che l’indomani ha lodato sui giornali le imprese delle “sardine”.
Eppure queste ultime non sono poi tanto diverse dai no global dal volto coperto che sbraitava contro gli agenti.
Certo, non muovono le mani.
Certo, si trincerano dietro un finto pacifismo.
Certo, si nascondono nell’alone della democrazia per poi usare gli stessi slogan.
Ma, al grido “Bologna antifascista” e “Bologna non si Lega”, si oppongono ugualmente alla campagna elettorale della Borgonzoni.
Non si tratta di un impegno a favore di un candidato, ma di una azione di contrasto fisica.
L’hanno ammantata di surrealismo, inventandosi la “prima rivoluzione ittica della storia”, e hanno raccolto tutta la gente comune che odia Salvini.
Cosa c’è di democratico in tutto questo? Nulla
Sono il braccio armato della sinistra radical chic che l’indomani ha lodato sui giornali le imprese delle “sardine”.
Eppure queste ultime non sono poi tanto diverse dai no global dal volto coperto che sbraitava contro gli agenti.
Certo, non muovono le mani.
Certo, si trincerano dietro un finto pacifismo.
Certo, si nascondono nell’alone della democrazia per poi usare gli stessi slogan.
Ma, al grido “Bologna antifascista” e “Bologna non si Lega”, si oppongono ugualmente alla campagna elettorale della Borgonzoni.
Non si tratta di un impegno a favore di un candidato, ma di una azione di contrasto fisica.
L’hanno ammantata di surrealismo, inventandosi la “prima rivoluzione ittica della storia”, e hanno raccolto tutta la gente comune che odia Salvini.
Cosa c’è di democratico in tutto questo? Nulla