E DEL RESTO L'OROSCOPO L'AVEVA DETTO, I PRIMI 83 ANNI SARANNO UN PO' COSI'

Stati Uniti
Per gran parte dell’ultimo mese i media nazionali sono stati pieni di titoli che denunciavano “l’esitazione sui vaccini”,
mentre i tassi d’infezione da coronavirus continuano a diminuire.

Tra i terribili “avvertimenti” che potrebbero “ostacolare” gli obiettivi d’immunità del gregge,
le agenzie sanitarie locali e federali sono impegnate a riversare vaste risorse nelle campagne pubblicitarie di promozione dei vaccini.

“Gli Stati Uniti hanno un surplus di dosi di vaccino contro il coronavirus nelle loro mani,
e sono ormai lontani i giorni in cui le persone aspettavano ore per essere infilzate.
La domanda in calo ha costretto governatori e sindaci a diventare creativi”,
ha osservato il Washington Post questa settimana.


L’iniziativa della contea di Dallas in Texas va ben oltre tutto ciò che abbiamo visto finora
e, come molti hanno osservato sui social media, è decisamente inquietante e bizzarra nella sua ottica sfacciatamente coercitiva.

Il Texas è stato da tempo completamente aperto e bar e ristoranti sono ora pieni,
ma a quanto pare i siti per i vaccini non lo sono.

Quindi, naturalmente, Dallas County Health and Human Services (DCHHS)
ha pensato che sarebbe stata una buona idea andare nei bar con i vaccini …
insieme ai soldati della Guardia Nazionale dell’esercito americano in uniforme.



We’re going out tonight too administering the #COVID19 to bar goers in Deep Ellum. By getting vaccinated you’ll be able to enjoy going out again knowing that you’re safe & protected. Register today: Quickscreen.health - COVID-19 Screening Tool @JudgeClayJ @CBSDFW @NBCDFW @wfaa pic.twitter.com/dZgX380zFP

— Dallas County HHS (@DCHHS) May 15, 2021

La cosa è Inquietante e ricorda un po’ le pratiche di arruolamento del XVIII e XIX secolo:
entravi nei pub, facevi bere un marinaio, e poi quando era “Cotto” lo portavi sulla nave.


Qui invece cercano nei bar le persone da vaccinare, magari dopo un paio di birrette…


Potremmo fare la stessa iniziativa anche in Italia: due spritz ed una punturina.
 
L’anticipazione di Dagospia non era una boutade:
Alessandro Sallusti, dopo aver lasciato la direzione de Il Giornale,
ha firmato per ricoprire lo stesso ruolo a Libero quotidiano.

Il giornalista, dunque, torna nella famiglia editoriale di cui aveva già fatto parte,
ricoprendo il ruolo di direttore responsabile per poco più di un anno e mezzo
(dal gennaio del 2007 al luglio del 2008).

Ancora non è nota la personalità che prenderà il suo posto alla guida del giornale della famiglia Berlusconi,
ma ci sono dettagli sulla nuova squadra che guiderà il quotidiano del gruppo Angelucci.


Pietro Senaldi, che fino a oggi era il direttore responsabile di Libero,
lavorerà al fianco di Alessandro Sallusti nel ruolo di condirettore.

A confermare questa notizia è stato lo stesso giornalista contattato dall’AdnKronos:

«Si tratta di un’operazione concordata da tempo che dimostra la volontà di investire sulla testata,
che si sta allargando su più fronti multimediali. Sono contento di tornare a lavorare con Sallusti
che mi riportò a Libero proprio dal Giornale e ringrazio l’editore per la voglia di continuare a scommettere su Libero».


Il terzetto delle meraviglie si conclude con Vittorio Feltri.

Il non più giornalista – dopo le dimissioni dall’ordine in polemica per le sanzioni contestategli negli ultimi anni –
continuerà a essere l’editorialista di punta del quotidiano fondato, proprio da lui, 21 anni fa.


Per il momento, a differenza di quanto trapelato nelle scorse ore, Sallusti sarà direttore solamente di Libero.

Si era pensato a un ticket unico, con la guida unica sia di Libero che de Il Tempo (entrambi del gruppo Angelucci).


Ma Franco Bechis resterà alla guida del quotidiano che ha sede in piazza Colonna, a pochi passi da Palazzo Chigi e Montecitorio.
 
Se li conosci.....LI EVITI.



Citata dai media, ascoltata dalla politica e plaudita dagli stessi scienziati e virologi che poi premia (come Ricciardi o Burioni).

La Fondazione Gimbe, ogni settimana, sforna il suo "oracolo" sul Covid:
il monitoraggio “indipendente” dell’andamento della curva epidemiologica.

“Dal febbraio 2020 - si legge sul sito dell'organizzazione bolognese - la Fondazione Gimbe è rimasta sempre al fianco di professionisti e cittadini,
mettendo le proprie competenze e il proprio tempo al servizio del Paese, con una tempestiva e costante informazione indipendente sull’emergenza Covid-19.
Il team della Fondazione Gimbe analizza ogni giorno i dati della pandemia e della campagna vaccinale”.

Non solo.

Propone a enti pubblici e privati un seminario online, a pagamento,
per illustrare i dati del suo monitoraggio della pandemia e della campagna vaccinale "
al fine di offrire una lettura completa e aggiornata del fenomeno”.

Bene.

Ma a stilare analisi e elaborare previsioni, molto citate e spesso accompagnate da un’aura quasi oracolare,

non sono virologi o epidemiologi.

Nel 'dream team' della dataroom della Fondazione sono in 7.

Due sono esperti di strategie digitali

e due si occupano di relazioni esterne e con la stampa.



Mentre il responsabile e direttore operativo è Marco Mosti.
Classe ‘84, ingegnere gestionale esperto in fund raising in Gimbe praticamente ci è nato.
Dopo “un’esperienza commerciale” presso l’azienda di webdesigner del fratello,
nel 2006 approda alla gestione dei servizi informativi di Gimbe-Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze,
che poi diventerà fondazione nel 2010.
E che si trovava, allora, allo stesso civico della Videoarts del fratello: via Amendola 2, Bologna, sede anche della Cisl scuola.

A occuparsi dei contenuti dell’analisi “tempestiva e costante” dei dati epidemiologici è Renata Gilli.
Igienista, 35 anni, con trascorsi all’Oms, al ministero della Salute e in Sierra Leone per la “missione Ebola”,
vanta un ruolo operativo durante la pandemia presso le Usca di Savigliano
e una collaborazione con la rivista online Medical Facts diretta dal celebre virologo Roberto Burioni, tra i premiati dalla Fondazione.

Infine a dirigere i lavori c’è lui: il presidente, direttore scientifico e fondatore di Gimbe Antonino, detto Nino, Cartabellotta.
Gastroenterologo, ma soprattutto, “riconosciuto - scrive nel cv - tra i più autorevoli metodologi italiani,
grazie a competenze trasversali che interessano tutte le professioni sanitarie e tutti i livelli organizzativi del sistema sanitario”.

Eppure è più noto per le comparsate televisive e gli interventi a gamba tesa
- come dimenticare le accuse nei confronti di Regione Lombardia di aggiustare i dati sui contagi o di fare pochi tamponi? -,
che per il suo h-index (il coefficiente di attendibilità dei ricercatori) che è fermo a 7.

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E non va meglio con il comitato scientifico e la faculty della Fondazione.

Spulciando i cv, si trovano
igienisti con ruoli più manageriali che operativi,
farmacisti,
fisioterapisti,
gastroenterologi,
infermieri,
esperti di riabilitazione psichiatrica,
otorini.

Tra loro solo uno a tema ‘pandemico’: Claudio Beltramello.
Anche lui igienista, con un master in gestione d’impresa
e un’esperienza all’Oms nell’eradicazione delle malattie infettive nei paesi africani.
E come membro dell’ong Medici con l’Africa-CUAMM ha anche insegnato epidemiologia in Mozambico.


Un altro nodo da sciogliere resta la discrepanza tra il profilo etico dichiarato e lo stato giuridico effettivo della fondazione.


Gimbe si definisce sul sito “un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro”.


Chi non è esperto di diritto potrebbe pensare si tratti di una onlus.


Ma che sia una onlus - sottolinea Stefania Boffano, docente all’università Bocconi ed esperta in diritto tributario delle onlus -
non sta scritto da nessuna parte.


Per prima cosa dovrebbe avere la denominazione Gimbe onlus, cosa che non ha.


Poi, per godere del regime delle onlus,
la mancanza di scopo di lucro deve essere giustificata e determinati parametri soddisfatti.


Una qualifica che non emerge dallo statuto in cui, all'art. 1, comma 4,
si dichiara di aver richiesto l’iscrizione nel registro unico nazionale degli ETS (Enti del Terzo Settore),
previsto dalla riforma del no profit che indroduce un nuovo criterio
per la determinazione della natura commerciale o non commerciale degli enti del terzo settore.


Per ora, è chiaro che si tratta di un ente commerciale che non si finanzia solo attraverso donazioni,
ma vendendo legittimamente servizi formativi e di consulenza (tra cui corsi online che superano i mille euro, ndr)
e ricavando utili che si impegna a non ridistribuire.

Ma per essere una onlus vera e propria non basta, è necessario dimostrare di averne i requisiti.


Quindi la definizione ‘organizzazione senza scopo di lucro’, seppur legittima, risulta, di fatto, ambigua e fuorviante per i più”.


La fondazione per statuto (art.2, comma 3) si impegna a migliorare “l'etica, l'integrità e il valore sociale della ricerca”.

Ma gli interrogativi sul suo ruolo non mancano.


Secondo il deputato della Lega Claudio Borghi - che ha sollevato la questione in un tweet - ci sarebbe una coincidenza "sospetta" da chiarire:

un contributo pubblico, datato 2018, di 39.500 euro ("Giusto appena sotto il limite di 40 mila consentito per l’affidamento diretto", sottolinea il leghista)

concesso a Gimbe dall’Iss per una collaborazione scientifica e firmato da Gualtiero, detto Walter, Ricciardi.


Lo stesso Ricciardi che nel 2016 aveva ricevuto da Gimbe un premio per il sostegno in favore del Ssn

e lo stesso che, dall’inizio della pandemia, ha il ruolo di consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza.



Nell'attesa della risposta alla mia interrogazione se ci fossero dei giornalisti potrebbero cominciare loro a fare qualche inchiesta con qualche dato pubblico.
Che so, qui c'è GIMBE che premia RICCIARDI e poi RICCIARDI per ISS firma un contratto con CARTABELLOTTA da 40mila euro pic.twitter.com/J30pPbX7uX
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) March 10, 2021

Per quanto riguarda l'indipendenza, Gimbe sostiene (come da adempimenti degli obblighi di trasparenza)
di erogare servizi e formazione ai principali enti sanitari nazionali e locali (Iss, Agenas),
oltre che a diverse case farmaceutiche tra cui AstraZeneca, Pfizer, Janssen, note per la produzione di vaccini anti-Covid.



Si può essere completamente indipendenti nell’analisi dei dati quando vengono forniti da chi già in passato ti ha ingaggiato (Iss)?

O essere obiettivi nel fare previsioni che impattano sulle scelte di un potenziale cliente?


Ma soprattutto: c’è o non c’è un ingaggio retribuito da parte di ministero e Iss per servizi che fanno già gli stessi enti pubblici?


È il dubbio sollevato in un’interrogazione rivolta al ministero della Salute dal deputato del Carroccio.


“La questione - dice Borghi - è quantomeno opaca.

Vorrei sapere se un ente che spara previsioni apodittiche sulla pandemia partecipi, e con che titolo,

ai processi decisionali della politica sull’emergenza Covid.

Dato il precedente del contributo del 2018, resta ancora da chiarire quali siano i rapporti con il ministero della Salute,

con Iss e le istituzioni sanitarie locali.

Quindi: la fondazione riceve o no finanziamenti pubblici? Se sì, da chi ed a fronte di quali servizi?”.



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Tutte domande a cui Gimbe non ha voluto rispondere.

Prima Roberto Luceri, direttore dell’ufficio stampa della fondazione,
ci chiede una scadenza e un elenco di massimo 4-5 domande da sottoporre al presidente.

Ma in zona cesarini della deadline ci liquida con un niente di fatto e un lapidario “buon weekend”.

Lunedì chiamiamo.

Luceri ci invita a reperire tutte le informazioni sul sito (perché allora rimbalzarci dopo il weekend?) .

Mentre, sulla posizione di Gimbe riguardo all'interrogazione di Borghi, si dice
"non autorizzato a rispondere al posto del presidente" (a che serve allora un ufficio stampa?).

Peccato che Cartabellotta sia sempre troppo impegnato per concederci l'intervista.

Un trattamento non di certo conforme a chi si loda di “promuovere misure per l’integrità e la trasparenza”.


Il punto, però, è un altro.

“Se - fa notare Borghi - Gimbe viene ingaggiata è per fare cose che già fanno o potrebbero benissimo fare le amministrazioni sanitarie pubbliche”.


In effetti, a monitorare settimanalmente gli stessi dati che poi passa a Gimbe ci sarebbe l’Iss,

mentre fornire attività di ricerca e formazione alle aziende sanitarie locali spetterebbe ad Agenas.


Entrambi enti pubblici già pagati dai contribuenti per garantire quei servizi.


Insomma, tutte questioni aperte su cui da Lungotevere Ripa, per ora, tutto tace.
 
A "Cartabianca", il talk di approfondimento politico di Rai3, martedì 18 maggio,
il professor Matteo Bassetti sparge ottimismo.
Ma non risparmia una frecciatina al collega Massimo Galli.


Bianca Berlinguer, padrona di casa di Cartabianca, ospita il dottor Matteo Bassetti
per commentare l’andamento positivo della pandemia da Covid-19.

“Stando ai numeri oggi siamo a un percentuale di positivi intorno al 2% rispetto ai tamponi fatti,
purtroppo il numero di decessi è ancora inaccettabile (201 vittime oggi),
ma rispetto all’anno scorso la discriminante è la campagna vaccinale.
Ho in mano un articolo in pre print che conferma che il Covid ha un andamento simile al virus influenzale:
colpisce in autunno e in inverno e in primavera estate sembra decrementare.
Il nostro obiettivo è avere il 70% della popolazione vaccinata per l’autunno.
Attenzione perché non dobbiamo mollare la presa, non è un liberi tutti,
è il momento di fare la formica e mettere fieno in cascina e il fieno sono i vaccini,
nessuno deve pensare che non serva più farsi il vaccino”.


Poi Bassetti si leva un sassolino dalle scarpe:

“Intanto rivendico di aver detto che ci saremmo trovati in questa situazione, cioè con numeri buoni,
qualcuno invece sosteneva che avremmo avuto 600 morti al giorno e le terapie intensive che scoppiavano.
Come io ho chiesto scusa per aver sbagliato sulla seconda ondata,
anche altri devono riconoscere i propri errori invece di perseverare".


Chiaro il riferimento al collega-rivale Massimo Galli dell'ospedale Sacco di Milano.


#Bassetti: "Dobbiamo passare dalla costrizione delle regole imposte alla consapevolezza degli strumenti che abbiamo per combattere il virus. Quando avremo oltre 30 milioni di vaccinati non ci dovrà più essere l’obbligo della mascherina."#cartabianca pic.twitter.com/niSTJINNp7
— #cartabianca (@Cartabiancarai3) May 18, 2021


“Gli studiosi inglesi hanno dimostrato che negli ultra 80enni, cioè i soggetti maggiormente a rischio,
la seconda dose di Pfizer somministrata a tre mesi ha dato una risposta immunitaria molto maggiore.
Ci sono due vantaggi di farla dopo: un effetto booster maggiore sulla produzione di anticorpi
e una maggior durata cioè gli anticorpi restano per più tempo.
La decisione di spostarla a 42 giorni è di buon senso, i cittadini possono stare tranquilli, la decisione è presa per il loro bene.
Cosa penso dello stop a Reithera? Abbiamo fatto una pessima figura nei confronti del mondo,
noi dobbiamo investire in ricerca e sviluppo e nell’Università.
Per il futuro, ci vuole che questo paese torni a fare ricerca, spero che parte dei soldi del Recovery vadano agli ospedali, ma anche ai ricercatori, è la base”.
 
Nel suo editoriale sul Fatto quotidiano di oggi 19 maggio, il direttore usa le sue canzoni per attaccare ancora una volta Silvio Berlusconi.

E per sottolineare il rapporto che Battiato aveva con lui.

Per esempio da subito dice che chiamava il cantautore "Francuzzo" e ricorda che alla vigilia del primo numero del Fatto lui gli disse:
"Caromarco (lo diceva tutto attaccato con quella voce di seta, nda), ti devo fare un regalo.
Una canzone che ho scritto con Sgalambro e anche con te, ma a tua insaputa. Dammi una mail".


Quindi gli arriva una traccia provvisoria di Inneres Auge (l'occhio interiore o il terzo occhio, in tedesco).

"La ascolto e capisco", scrive Travaglio, ovviamente lui ci vede solo un riferimento a Berlusconi.

"Uno dice: che male c'è / a organizzare feste private / con delle belle ragazze / per allietare primari e servitori dello Stato? / Non ci siamo capiti.
/ E perché mai dovremmo pagare / anche gli extra a dei rincogl***iti? / Che cosa possono le leggi / dove regna soltanto il denaro?
/ La giustizia non è altro che una pubblica merce'. Parlava di B., anzi di quelli che con argomenti fallaci giustificavano i suoi scandali".


Eccolo lì, il solito Travaglio.

Pure Battiato era contro il Cav.

E ancora, scrive:
"Ricordo il suo sincero, candido stupore per la ridicola canea che si era levata quando, al Parlamento europeo,
s' era permesso un giudizio sugli abitanti di quello italiano: 'Queste tr*** che stanno in Parlamento farebbero qualsiasi cosa.
È una cosa inaccettabile. Aprissero un casino'. Apriti cielo. Le solite voci del padrone lo accusarono - pensate un po' - di sessismo e di antipolitica".

All'epoca, era il 2013, si infuriò anche Laura Boldrini che disse:
“Stento a credere che un uomo di cultura come Battiato, impegnato ora in un’esperienza di governo in una regione importante come la Sicilia,
possa aver pronunciato parole tanto volgari. Da presidente della Camera dei Deputati e da donna respingo nel modo più fermo l’insulto
che da lui arriva alla dignità del Parlamento. Neanche il suo prestigio lo autorizza ad usare espressioni così indiscriminatamente offensiva”.


Ma Travaglio ricorda che Battiato parlava "dei politici, più uomini che donne, che si vendono al miglior offerente.

Come li chiami tu, se non tr***
? Ca*** c'entra il sessismo?'


Per quello, dopo soli cinque mesi, fu cacciato da assessore alla Cultura della sua Sicilia.
 
Complice il lockdown molte donne non hanno avuto rapporti sessuali per mesi e mesi.

Una sorta di digiuno forzato e prolungato, i cui risvolti non sono prettamente psicologici.

Lo ricorda un articolo pubblicato dal magazine «Women’s Health UK»,

il non fare sesso per lungo tempo ha un impatto negativo anche e soprattutto sulla vagina.


Che perde di allenamento e tonicità.


Secondo un recente studio potrebbe verificarsi un cambiamento nei liquidi vaginali.

Il che significa che, nel momento in cui una donna riprenderà ad avere rapporti sessuali,
potrebbe sperimentare una minor lubrificazione.

La secchezza vaginale può aumentare anche se per esempio si assumono dei farmaci a base di ormoni.


Vanity fair scrive che "la vagina è una sorta di tubo elastico.
Il che significa se non è stata utilizzata nel sesso per un po' di tempo,
potrebbe restringersi leggermente e perdere di elasticità.
Se siete donne giovani, ancora lontane dalla menopausa, si tratta di un fenomeno assolutamente transitorio", rassicura il settimanale.


Una vagina che non conosce rapporti sessuali da molto tempo subirà anche dei cambiamenti percettivi.

Il che significa che, alla ripresa del sesso, si potrebbe provare molto più piacere
o, al contrario, faticare parecchio nel raggiungimento dell'orgasmo.


Il consiglio è quello di "tornare in allenamento".



PRESENTE.
 
Ahahahahahahah


L’ammiraglio Nicola De Felice è una furia con Angela Merkel e la Germania sulla questione dei migranti della Sea Eye 4.

“Sea Eye 4 dirige a Palermo. Che la Germania organizzi a sue spese un ponte aereo
e se li porti a Berlino come da regolamento Ue di Dublino!”

il post su Facebook dell’ufficiale della Marina Militare.
 
La nave, finanziata dalla Chiesa protestante tedesca e gestita dal partito Die Linke dell'estrema sinistra radicale,
ha fatto salire a bordo 415 clandestini (150 minori) in acque libiche e ha puntato la rotta verso Palermo
dopo l’iniziativa di accoglienza organizza dal sindaco siciliano Leoluca Orlando.


"Fatemi capire.

Una nave tedesca raccoglie 400 clandestini in acque libiche e maltesi,

Malta rifiuta di assegnare un porto

e questi si dirigono verso l’Italia ?

Difendere i confini non è un reato, è un dovere!"



“Nel frattempo in Libia, i trafficanti di esseri umani si sfregano le mani
intascando il tributo che gli illegali sono costretti a sborsare per venire in Italia.
Un business stimato per il solo periodo estivo di circa 350 milioni di euro,
che si gonfia esponenzialmente in altrettanto mercato di armi e droga in Africa, nel mondo.

Per fermare le partenze dovute al fattore attrattivo che queste navi oggettivamente mostrano ponendosi di fronte alle coste libiche,
innescando quella frenesia che questi gommoni, malconci e limitati a percorrere solo poche miglia,
pericolosamente mettono in atto per raggiungerle incrementando notevolmente le morti in mare,
bisogna immediatamente e decisamente responsabilizzare gli Stati di Bandiera di fronte ai loro doveri di protezione inter nazionale e di asilo politico,
secondo i canoni sanciti dalle norme internazionali.


Una nave è giuridicamente territorio dello Stato di cui batte bandiera, quindi

Geo Barents e Ocean Viking sono territori norvegesi,

Sea Eye 4, Sea Watch 3 e 4 è territorio tedesco,

Open Arms Spagna.

Sia applicato dunque regolamento Ue di Dublino che impone agli Stati membri
(la Norvegia, pur non essen do nell'Ue, ha ratificato accordo insieme alla Svizzera)
di portarseli a casa loro” le parole dell’ammiraglio.
 
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La ex ministra dell’Istruzione e professoressa Lucia Azzolina
accusa in modo piuttosto volgare il Senato che ha confermato il vitalizio
per l’ex presidente della Lombardia Roberto Formigoni.

"Come scatarrare sui cittadini onesti…" il post dell'esponente del Movimento 5 Stelle.


Ha dimenticato che è stata proprio una sua collega del M5S,

peraltro vice presidente del Senato, Paola Taverna,

a proporre la norma che non toglie il contributo (come il reddito di cittadinanza)

a chi ha espiato la pena.
 
Forse, visto il gran trambusto provocato, ci sarebbero volute anche delle scuse.

Non sono arrivate.

L’Ufficio scolastico Regionale del Lazio si è infatti limitato a ritirare la linee guida gender
che aveva inviato alle scuole di ogni ordine e grado della regione.

Una decisione più che dovuta, visto che a circolare già inviata s’è scoperto che il documento era “taroccato”:
recava nell’intestazione il logo del San Camillo, che ha smentito sia di averlo concesso
sia di aver preso parte alla redazione del testo.


Dopo un’intera giornata di polemiche, quindi, il direttore generale dell’Usr, Rocco Pinneri,
ha inviato una circolare con cui ha formalmente ha ritirato quelle
“Strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere”.

«Dal comunicato stampa diffuso in data odierna dall’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini
– ha spiegato l’Ufficio scolastico regionale del Lazio – si apprende che l’istituto Metafora
“ha utilizzato, senza alcuna autorizzazione, il logo dell’Azienda abusando di un rapporto di convenzione in corso”
nella sua collaborazione con questo Ufficio scolastico».


«La fiducia nel pedigree del documento – ha spiegato ancora l’Usr nella “errata corrige” inviata alle scuole –
non può che essere incrinata dal fatto di aver appreso che l’estensore avrebbe una affiliazione scientifica diversa
da quella che era stata rappresentata a questo Ufficio.

Per questo motivo – ha concluso la nota – il documento è ritirato e il corso di formazione è sospeso».


Sul caso è intervenuto anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

«Non esiste alcuna linea guida regionale sulla varianza di genere.
L’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, in accordo con l’Assessorato alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio,
ha infatti diffidato – ha detto Amato – l’Istituto Metafora (Saifip) per avere inviato all’Ufficio Scolastico Regionale,
senza alcuna autorizzazione e con il logo dell’Azienda Ospedaliera, il documento diffuso nel corso di un webinar».

«Peraltro – ha aggiunto l’assessore – un’azienda ospedaliera non può emanare nessuna linea guida,
questo genere di documento è sempre di carattere Nazionale o Regionale».


«Rimango sorpreso – ha aggiunto D’Amato – di come sia stata possibile
la successiva diffusione alle scuole da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio,
senza un preventivo accertamento della fonte e dei contenuti».


Una sorpresa che accomuna molti, ma alla quale non si può non aggiungere anche quella per il silenzio della Regione,
che su quel documento, nonostante un giorno intero di polemiche, ha deciso di parlare solo dopo la presa di distanza del San Camillo.
 

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