Ecco perchè Trump non vuole dare più risorse all’OMS

in tutto il mondo che hanno seguito le istruzioni che l'OMS ha imposto [e guai affermare il contrario... in tutto il mondo agisce la censura - non ho detto Bill Gates e Cina]
sono stati fatti gli stessi errori terapeutici
curando il Covid come polmonite interstiziale mentre in realtà è una tromboembolia
emersa all'ospedale di Bergamo che finalmente, disobbedendo al ministro della salute, ha eseguito l'autopsia

Guai veri per i medici che osano denunciare l'accaduto come il dott. MAnera è Dottor Manera, anestesista di Bergamo, racconta tutta un'altra storia]

 
Perché i media e l'OMS credono a Gates (perché LUI li paga)
Maurizio Blondet 26 Agosto 2020

La National Public Radio (NPR) è la grande rete di stazioni radio che trasmettono in tutti gli Stati Uniti. E’ ritenuta comunemente “servizio pubblico”, invece è una organizzazione di diritto privato, anche se non “a scopo di lucro”. Vende alle centinaia di stazioni radio associate i suoi notiziari.
Ed ecco cosa ha scoperto la Columbia Journalism Review

LO SCORSO AGOSTO, NPR HA esaltato UN ESPERIMENTO CONDOTTO DA HARVARD per aiutare le famiglie a basso reddito a trovare alloggio nei quartieri più ricchi, dando così ai loro figli l’accesso a scuole migliori e l’opportunità di “spezzare il ciclo della povertà”. Secondo i ricercatori citati nell’articolo, questi bambini potrebbero vedere un guadagno maggiore di $ 183.000 nel corso della loro vita: previsione sorprendente per un programma di alloggi ancora in fase sperimentale.
Se si fa attenzione leggendo l’articolo si nota che ogni esperto citato è collegato alla Bill & Melinda Gates Foundation, che aiuta a finanziare il progetto. E la nota del redattore alla fine dell’articolo rivela che la stessa NPR riceve finanziamenti da Gates.
Il finanziamento di NPR da parte di Gates “non è stato un fattore nel perché o come abbiamo scritto la storia”, dice la giornalista Pam Fessler, aggiungendo che i suoi rapporti andavano oltre le voci citate nel suo articolo.
La storia, tuttavia, è una delle centinaia che NPR ha riportato sulla Gates Foundation o sul lavoro che finanzia, inclusi una miriade di pezzi favorevoli scritti dal punto di vista di Gates o dei suoi beneficiari.
E questo sollecita una tendenza più ampia –
e una questione etica : il finanziamento delle notizie da parte dei filantropi miliardari.

La Broad Foundation, la cui agenda filantropica include la promozione di charter school, a un certo punto ha finanziato parte del rapporto sull’istruzione del LA Times.
Charles Koch ha fatto donazioni di beneficenza a istituzioni giornalistiche come il Poynter Institute, nonché a organi di stampa come il Daily Caller, che sostengono la sua politica conservatrice.
E la Fondazione Rockefeller finanzia Vox’s Future Perfect, un progetto di reportistica che esamina il mondo “attraverso la lente di un altruismo efficace”, spesso lodando la filantropia [dei miliardari].
Man mano che i filantropi colmano sempre più le lacune di finanziamento presso le testate giornalistiche – un ruolo che è quasi certo si espanderà nella crisi dei media a seguito della pandemia di coronavirus – una preoccupazione sottovalutata
è come questo influenzerà il modo in cui le redazioni riferiscono sui loro benefattori. Questa preoccupazione è massima verso la Fondazione Gates, uno dei principali donatori di redazioni e un soggetto frequente di copertura giornalistica favorevole”.

Così si legge sulla ”Columbia Journalism Review”, un semestrale per lo più digitale pubblicato e curata dalla Columbia School of Journalism (presso la Columbia University di New York): di solito un santimonioso ossequio al mainstream. Però stavolta ha fatto questa eccezione.

Epstein & Friends (una foto che non invecchia)


Tyler Durden, il direttore di Zero Hedge, aggiunge:
Recentemente ho esaminato quasi ventimila donazioni di beneficenza che la Fondazione Gates aveva concesso fino alla fine di giugno e ho scoperto che più di 250 milioni di dollari sono destinati al giornalismo.
I destinatari includevano operazioni di notizie come BBC, NBC, Al Jazeera, ProPublica, National Journal, The Guardian, Univision, Medium, Financial Times, The Atlantic, Texas Tribune, Gannett, Washington Monthly, Le Monde e il Center for Investigative Reporting ;
organizzazioni di beneficenza affiliate a testate giornalistiche, come BBC Media Action e Neediest Cases Fund del New York Times;
società di media come Participant, il cui documentario Waiting for “Superman” supporta l’agenda di Gates sulle charter school; organizzazioni giornalistiche come il Pulitzer Center on Crisis Reporting, la National Press Foundation e l’International Center for Journalists;
e una varietà di altri gruppi che creano contenuti di notizie o lavorano sul giornalismo, come la Leo Burnett Company, un’agenzia pubblicitaria che Gates ha incaricato di creare un “sito di notizie” per promuovere il successo […] …
La fondazione ha anche contribuito a finanziare un rapporto del 2016 dell’American Press Institute che è stato utilizzato per sviluppare linee-guida su come le redazioni possono mantenere l’indipendenza editoriale dai finanziatori filantropici.
Un risultato di primo livello: “Ci sono poche prove che i finanziatori insistano o abbiano una revisione editoriale”. In particolare, i dati del sondaggio alla base dello studio hanno mostrato che quasi un terzo dei finanziatori ha riferito di aver visto almeno alcuni contenuti finanziati prima della pubblicazione.

Volontariamente, di fronte a insistenti domande di commentare l’articolo della Columbia Review, “ la fondazione [Bill e Melinda Gates] ha citato spontaneamente altri legami che ha con i mezzi di informazione, tra cui “la partecipazione a dozzine di conferenze, come il Perugia Journalism Festival, il Global Editors Network, o la World Conference of Science Journalism”.
Ed ha aggiunto: “I destinatari delle sovvenzioni per il giornalismo della fondazione sono stati e continuano ad essere alcuni dei più rispettati organi di giornalismo al mondo. …

L’articolo della Columbia insinua che queste organizzazioni hanno compromesso la loro integrità e indipendenza riferendo sulla salute, lo sviluppo e l’istruzione globali con il finanziamento della fondazione. Contestiamo fortemente questa nozione “.
Tutto vero.
Basta pensare all’integrità della più rispettata rivista medica, Lancet, che a maggio ha pubblicato un articolo “scientifico” per dichiarare che la clorochina non solo non curava, ma uccideva i malati di Covid – di cui è è immediatamente scopeto che era rozzamente e platealmente falso.. I media sono stati corrotti alla radice da Gates, come ha corrotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità coi suoi miliardi.
D’ora in poi non c’è media di cui non si possa e debba sospettare. Perché, conclude Durden, “l’entità completa delle donazioni di Gates ai media rimane ignota perché la fondazione rivela pubblicamente solo denaro assegnato tramite sovvenzioni di beneficenza, non tramite contratti […] Gates ha divulgato solo un contratto, quello con Vox, ma ha descritto come viene speso parte del denaro del contratto: produrre contenuti sponsorizzati e, occasionalmente, finanziare “entità senza scopo di lucro non mediatiche per sostenere iniziative come corsi di formazione di giornalisti, convegni sui media e partecipazione ad eventi. ”
Ma i nostri media sono pieni di Briatore che s’è ammalato di Covid, ben gli sta. Questa sì che è una notizia, sull’orlo dell’abisso.
Si veda anche questo articolo:
 
Gli Usa fuori dall’Oms: Trump sfida la mafia del coronavirus
Scritto il 09/7/20 • nella Categoria: segnalazioni


Se qualcuno non l’avesse ancora capito, siamo in guerra: lo chiarisce nel modo più drastico Donald Trump, che ha ritirato formalmente gli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In primavera, il gelo era sceso con il primo annuncio statunitense: stop alla contribuzione annuale da parte degli Usa, mezzo miliardo di dollari nel 2019. Poi le critiche sempre più accese alla gestione dell’organismo Onu, accusato di colpevole negligenza durante lo scoppio dell’epidemia di coronavirus in Cina.
Infine, il 6 luglio, la decisione ufficiale comunicata al Congresso e alle Nazioni Unite: gli Usa sono ufficialmente fuori dall’Oms. La mossa di Donald Trump accende inevitabilmente i riflettori su quelli che ora sono i primi finanziatori dell’organizzazione: la Cina, poco trasparente al momento dell’esplosione pandemica, e un privato come il miliardario Bill Gates, patron della Microsoft e oggi trasformatosi nel maggior propagandista mondiale dell’obbligo vaccinale. Il figlio di Bob Kennedy, l’avvocato Robert Kennedy Jr., gli rivolge accuse terribili: Bill Gates foraggia l’Oms ma in cambio intasca molto più denaro, grazie ai vaccini che fanno capo alla sua holding, prescritti in vari paesi dai programmi vaccinali raccomandati dalla stessa Oms (recentemente esplusa dall’India con l’accusa di aver rovinato quasi mezzo milione di bambini, attraverso vaccini pericolosi per la salute).
Ombre cinesi si allungano da tempo sullo stesso direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, che deve a Pechino buona parte della sua carriera politica in un paese come l’Etiopia, strategica porta d’ingresso della Cina verso il continente africano. «Nel mese di maggio – ricorda il “Giornale” – l’Oms era stata accusata dalla stampa Usa e da testate come il “Wall Street Journal” di essere asservita all’influenza di Pechino, che fece sentire il proprio peso geopolitico nell’elezione dello stesso Ghebreyesus nel maggio 2017».
Secondo il “Financial Times”, l’Oms è «un’istituzione compromessa», proprio perché «manca di indipendenza dai suoi paesi membri, e “non solo dalla Cina». Le sfide per la salute globale, infatti, «richiedono che l’Oms superi tali interessi parrocchiali», perché «un’istituzione internazionale indipendente e obiettiva» può servire al meglio «anche gli interessi nazionali». Il problema non sono solo i ritardi e la malagestione del Covid-19 ma anche, per esempio, nel 2009, la sua gestione “opaca” dell’epidemia di H1N1, comunemente nota come influenza suina. Il vero problema è che, attualmente, l’80% del bilancio dell’Oms proviene da contributi volontari.
Come lo stesso Trump ha più volte sottolineato nelle scorse settimane, l’organizzazione ha sbagliato «ripetutamente» difendendo Pechino dalle accuse di scarsa trasparenza all’inizio della diffusione del Covid. «Quegli errori reiterati – sottolinea Trump – sono stati estremamente gravosi per il mondo».
Secondo il presidente Usa, «molte vite avrebbero potuto essere salvate» se l’attuale direttore «avesse seguito l’esempio» di uno dei suoi predecessori alla guida dell’Oms, la norvegese Harlem Brundtland, che nel 2003 riuscì a bloccare la diffusione della Sars.
Quello che Trump non può dire apertamente, ma che invece da più parti si sospetta, è che l’attuale gestione dell’Oms – di concerto con la Cina – abbia deliberamente lasciato esplodere il problema Covid, per paralizzare l’Occidente e mettere Trump in difficoltà alla vigilia delle presidenziali americane. Una sorta di rappresaglia, dopo la decisione di Trump di frenare l’egemonia economica cinese, imponendo dazi sulle esportazioni di Pechino. Quello che l’Italia ha già pagato, sulla sua pelle, è intanto l’imposizione del “modello Wuhan” raccomandato proprio dall’Oms: un blocco severissimo ma tardivo, che ha provocato un vero e proprio disastro economico. Ad aggravare la situazione, la decisione italiana di attenersi alle erronee disposizioni – sempre dell’Oms – per contenere il contagio e curare i pazienti.
Ora gli italiani fanno i conti con il lockdown “cinese” consigliato dall’Oms: il 50% della popolazione, secondo Bankitalia, è alle prese con difficoltà economiche. Nel frattempo, medici e magistrati denunciano il governo per aver ignorato cure salva-vita, insistendo nell’imporre terapie addirittura deleterie, come l’ossigenazione forzata: quelle, e non il virus, avrebbero provocato migliaia di vittime.
Sullo sfondo, si delinea uno scontro geopolitico paragonabile a una nuova guerra fredda. La sfida di Trump ha per bersaglio un’organizzazione, l’Oms, che è stata usata come “arma letale” dall’oligarchia internazionale, anche occidentale e statunitense, che ha permesso alla Cina di realizzare il suo boom economico (con regole truccate) per far trionfare un modello da esportare poi in un Occidente non più democratico. In altre parole: colpendo l’Oms, Trump si scaglia contro il potere apolide, neoliberista, che ha permesso alla Cina di fare concorrenza sleale ai lavoratori e alle imprese occidentali, con prodotti a basso costo grazie a condizioni di lavoro prive di tutele, in un sistema senza democrazia e senza leggi a salvaguardia dell’ambiente.
Ecco perché oggi Trump si sfila dall’Oms “cinese”, che probabilmente ha manipolato la stessa pandemia, trasformando il coronavirus in un’arma contro la libertà e la democrazia.
Tedros Adhanom Ghebreyesus

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