Elezioni U.S.A. 2004 - Election Day 2 Novembre 2004

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L'ex presidente è tornato e appoggia il candidato democratico
E' apparso dimagrito dopo l'operazione a torace aperto
Bill Clinton di nuovo sulla scena:
"Scegliete Kerry, è la speranza"


- L'ex presidente Bill Clinton è tornato sulla scena politica
NEW YORK
per dare il suo contributo alla volata finale della campagna elettorale di John Kerry.
Clinton, visibilmente dimagrito e convalescente dopo una seria operazione al cuore, ha scelto due degli Stati più in bilico, la Pennsylvania e la Florida, per dare una mano al candidato del suo partito.

Tra paura e speranza
. Al popolo democratico, a Filadelfia decine di migliaia di persone in piazza per lui, Bill Clinton ha ricordato in un breve discorso la regola aurea della sua politica: "Quando la scelta è tra la paura e la speranza, scegliete la speranza" ha detto l'ex presidente venuto da Hope (in italiano "speranza"), il villaggio dell'Arkansas dove Clinton era nato e che nel 1992 divenne metafora della corsa dei democratici alla conquista della Casa Bianca.

Voto nero. Il compito immediato di Clinton a Filadelfia era di mobilitare il voto degli afroamericani che quest'anno, in misura maggiore che in passato, potrebbero passare dalla parte di Bush. Secondo un recente sondaggio, nel 2000 solo l'8% dei neri d'America votò per l'attuale presidente, ma quest'anno la percentuale potrebbe salire al 18%. Ma il ruolo di Clinton non era solo sul fronte del voto etnico. L'ex presidente ha ricordato agli americani di aver lasciato al suo successore un paese in boom economico con molti più posti di lavoro e un surplus nel bilancio.

Convalescenza. Clinton ha 58 anni e la sua convalescenza dall'intervento a torace aperto per quadruplo bypass coronarico è stata più lenta del previsto. Secondo quanto ha detto Clinton alla Abc, per vincere Kerry deve "convincere gli elettori di avere un piano chiaro per il futuro, non solo sulla guerra e il terrorismo, ma anche sull'economia, l'energia, l'ambiente, un tema che non ha praticamente ricevuto attenzione nella campagna elettorale 2004".

Prima apparizione dopo bypass. Le apparizioni di Filadelfia e poi Miami sono state le prime di stampo politico di Bill Clinton dopo il discorso alla Convention di Boston. "Sono un soldato a piedi, un fante", aveva proclamato con umiltà l'ex presidente mettendosi a disposizione della squadra di Kerry. E oggi a Filadelfia, davanti alla folla esultante, ha ironizzato sulle sue condizioni di salute: "Se questo non fa bene al cuore, allora non so che cosa sia".


(25 ottobre 2004)
 
Secondo il sondaggio "Rasmussen" non accadeva da mesi
Ma l'incertezza resta alta. Il presidente ancora "miglior leader"
Elezioni Usa, balzo di Kerry
Lo sfidante in testa su Bush


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John Kerry

WASHINGTON - Sorpasso. Stando ai sondaggi del Rasmussen Report, John Kerry avrebbe superato George W. Bush nella corsa alla Casa Bianca. Se si dovesse votare oggi, il senatore democratico avrebbe il 48,4% contro il 46,4 del presidente in carica. E' la prima volta dal 23 agosto che lo sfidante si ritrova in testa nei sondaggi di Rasmussen che esegue le sue rilevazioni sempre sullo stesso campione di elettori ogni giorno e segue le variazioni quotidiane.

Il sondaggio mostra chiaramente come la sfida presidenziale sia un testa a testa che rischia di decidersi all'ultimo voto con il vantaggio medio di Bush nei giorni scorsi che oscillava fino a un massimo di quattro punti percentuali fino all'ultima rilevazione con il sorpasso di Kerry.

Ovviamente questo dato può essere utile solo per rilevare una tendenza e il risultato finale resta incerto almeno per tre ragioni. Innanzitutto perché lo stesso sondaggio rileva una percentuale di indecisi del 3,5%. Poi perché c'è comunque una forbice di errore statistico fisiologica che in tutti i rilevamenti viaggia intorno al 4%.

La terza ragione è che i sondaggi di questo tipo offrono solo uno scenario del voto popolare ma avere la maggioranza dei voti popolari non significa vincere le elezioni. Infatti, con il voto popolare nei singoli Stati si eleggono i cosiddetti grandi elettori che poi eleggeranno a loro volta il presidente. Visto che basta un solo voto di vantaggio per assicurarsi tutti i grandi elettori di uno Stato, può succedere - come nelle passate elezioni - che un candidato ottenga la maggioranza dei voti popolari nel conto complessivo, ma non la maggioranza dei grandi elettori.

Infatti lo stesso Rasmussen segnala che in questo momento Bush conterebbe su 222 voti dei grandi elettori e Kerry su 207. Ma in questo caso il sondaggio è più incerto poiché subentrano troppe variabili come lo Stato di provenienza del campione, il numero di grandi elettori che elegge quello Stato e così via.

Non solo. Ci sono anche dati contraddittori che derivano dai continui aggiornamenti che Rasmussen compie quotidianamente. Per esempio l'ultimo sondaggio sulla capacità di leadership segna ancora il presidente in vantaggio. In pratica, alla domanda di due giorni fa "chi è il leader migliore?", il 49% del campione ha risposto Bush e solo il 41 ha scelto Kerry.

Per quanto riguarda alcuni Stati in bilico, secondo Rasmussen, Bush sarebbe in vantaggio in Iowa 48 a 46, e Kerry in Pennsylvania 49 a 46. La Florida sarebbe spezzata in due, 48 pari.


(26 ottobre 2004)
 
credo che l'intervento di clinton "pesi molto" in quanto penso sia considerato dalla maggior parte degli americani "il miglior" presidente degli ultimi 20 anni.

Ci non toglie nulla al fatto che Kerry mi ispira meno fiducia di una suola di scarpe bucata...... lo vedo nelle sue esposizioni troppo aggrappato a pochi e soliti argomenti e l'ho sentito abbastanza spiazzato quando, agli incontri faccia a faccia, venivano scambiate botte e risposte sui + disparati argomenti, a partire dall'economia stessa.


Manca poco.....vedremo! :)
 
Per quanto riguarda gli scommettitori su Intrade possiamo vedere che questi preferiscono Bush anche per quanto riguarda alcuni Stati chiave....
Florida
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Ohio


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Pennsylvania
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Wisconsin

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Totale

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da tgcom.it:

Al Qaeda:attentati per elezioni Usa
Video minaccia l'America

Al Qaeda torna a minacciare gli Stati Uniti in occasione delle prossime elezioni presidenziali. Lo fa, secondo il sito Drudgereport, annunciando nuovi terribili attentati in America, annunciati in un nuovo video giunto nella redazione della tv AbcNews, che però nega di possederlo. Il proclama avverte: "Le strade saranno coperte da sangue" e "gli Stati Uniti piangeranno in silenzio" perché non saranno in grado di contare il numero dei morti.

L'organizzazione terroristica minaccia di sferrare un attacco ben peggiore di quello dell'11 settembre 2001. Il network americano Abc smentisce invece di essere mai entrato in possesso di questo nuovo messaggio e nega di non volerlo trasmettere vista la vicinanza alla giornata elettorale.

Nel video, secondo Drudge Report, sito molto vicino ai repubblicani, i terroristi accusano l'America di aver fatto "tutto da sola avendo eletto George W. Bush che ha deciso di iniziare la guerra all'Islam distruggendo il governo talebano e dichiarando guerra a Al Qaeda". Il terrorista che legge la dichiarazione contro gli Usa avrebbe il volto coperto e parlerebbe con un accento americano, il che renderebe difficile la sua identificazione.

Fonti di intelligence statunitense, scrive Drudge Report, ritengono che si possa trattare di Adam Gadahan, conosciuto anche come Adam Pearlman, un giovane della California del sud finito nella lista dei ricercati dell'Fbi. Gadahan ha partecipato ai campi di addestramento di Al Qaeda in Afghanistan ed e' stato anche uno degli interprete del network terroristico.
 

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