Enel (ENEL) ENEL poco al dividendo del 22 giugno

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in spagna energia rinnovabile come a cecina


Enel: investimenti fino a 850 milioni di euro per nuovi impianti da fonti rinnovabili in Spagna

Finanzaonline.com - 29/05/2006 18:13 -
Un comunicato emesso dalla società annuncia che Enel Union Fenosa Renovables (EUFER), joint venture di cui Enel detiene l’80% e Union Fenosa il rimanente 20%, prevede di investire in Spagna fino a 850 milioni di euro nella realizzazione di progetti nel campo dell’energia da fonti rinnovabili per una potenza massima di 650 Megawatt. Grazie ad un accordo di collaborazione con la Fondazione Santos de Maimona, precisa la nota, EUFER ha in programma la costruzione di parchi eolici, centrali a biomasse e termosolari nella regione dell’Estremadura, che produrrà oltre 900 nuovi posti di lavoro. La realizzazione dei singoli progetti è affidata ad accordi specifici che saranno firmati nel prossimo mese di giugno.
 
qui trovate il grafico
http://www.investireoggi.it/io/canali/Quote_e_Grafici/index.php?pag_id=67&tid=ENEL

purtroppo la candela di venerdì è brutta
ed il maximo è stato fatto in 3° del ciclo tracy
per lunedì
mi aspetto una barra inside per poi ritoccare il massimo martedì 6.6.6

si tenga in considerazione che oggi
mercurio è entrato in cancro e formerà presto un trigono con nettuno in acquario
purtroppo anche marte cambia il segna ed entra in leone dove lo attende saturno che sta formando un 90° con giove in scorpione


ho guardato il grafico

il MT settimanale è passato long proprio venerdì con la rottura dei 7€
confermata pure dalla chiusura settimanale

il MT daily è long dal 25 maggio con la rottura di 6.9€


in definitiva si comporta come ha sempre fatto
sotto lo stacco del dividendo l'azione acquisisce forza
ricordo che tra 15 giorni la società distribuirà ben 0.44€ di dividendo

pari al 0.44:7*100=6.28%
 
Un Bond alla settimana: ENEL in Euro
di Massimo Lumiera
31 maggio 2006 12.20 stampa l'articolo invia l'articolo


La ricerca dei rendimenti superiori a titoli di Stato in euro, come più volte sottolineato comporta l’assunzione di rischi maggiori che possono essere legati o all’emittente con rating speculative grade o al rischio valuta selezionando emissioni non denominate in euro





Prevedere l’evoluzione dei mercati finanziari è un compito assai arduo, solo il buon senso e un approccio operativo in linea con i due punti cardine, propensione al rischio e orizzonte temporale, per una corretta allocazione del patrimonio dovrebbero essere sufficienti per trovare l’equilibrio finanziario in termini di trade off rischio/rendimento.



Dal settembre 2005 stiamo assistendo ad un movimento correttivo che ha colpito gli strumenti del reddito fisso, la causa è semplice da spiegare “Regola Lavazza” più lo mandi giù e più ti tira su e viceversa.



Il che vuol dire che la relazione tra rendimenti e corsi è negativa, quindi in una fase di rialzo dei tassi, come quella che sta caratterizzando i mercati obbligazionari internazionali i prezzi inevitabilmente scendono in misura maggiore per i titoli che hanno scadenze lunge meno accentuata per i titoli a breve scadenza e per i titoli a tasso variabile.



Per gli investitori che hanno in portafoglio una selezione di titoli a reddito fisso con l’obiettivo temporale in linea con la naturale scadenza degli strumenti stessi, la svalutazione del patrimonio allocato è da considerarsi di tipo congiunturale poiché l’emittente alla scadenza è obbligato a rimborsare il debito, salvo eventi del tutto eccezionali (default).

Operativamente analizzando l’andamento storico dei rendimenti sia dell’area euro che dollaro, iniziano ad essere sicuramente più appetibili rispetto a sei mesi fa, inoltre il principio della diversificazione di portafoglio ci suggerisce comunque una componente di reddito fisso, non si può pretendere di fare tutto variabile o tutto fisso stravolgendo l’asset allocation rincorrendo i mercati, tale strategia a mio parere è molto pericolosa ricordo “Prevedere l’evoluzione dei mercati finanziaria e un compito assai arduo…”.
Vorrei solo ricordare il 1999, Bond giù per un anno con minimi a gennaio 2000 con massimi relativi 2005….

Ma veniamo all’analisi del Bond di questa settimana dell’emissione Enel (XS0170342868) tasso fisso 12/06/2013 che esprime un rendimento effettivo lordo a scadenza del 4,26% circa (IRS +0,24 pb). Il BTP di pari scadenza oggi offre un rendimento effettivo lordo a scadenza del 3.92% circa 35 centesimi in meno, quindi l’emissione offre la possibilità di diversificare migliorando la redditività di portafoglio senza compromettere la rischiosità legata all’emittente poiché ENEL è classificata dalle principali agenzie di rating come investment grade con etichetta A+/A1 rispettivamente per S&P e Moody’s. I prezzi dopo aver toccato il massimo relativo a 108,196 si sono riportati verso la parità (99.94/100.04). L’unico elemento di incertezza che potrebbe avere un impatto negativo sulla valutazione del merito di credito è legato alle strategie di crescita esterna.


http://www.soldionline.it/SOL_Editoriale.nsf/alldocs/10E0ABBEE70598B2C125717F003AA1A5/
 
tontolina ha scritto:
...martedì 6.6.6

si tenga in considerazione che oggi
mercurio è entrato in cancro e formerà presto un trigono con nettuno in acquario
purtroppo anche marte cambia il segna ed entra in leone dove lo attende saturno che sta formando un 90° con giove in scorpione


coincidenze astrosataniche...

il "gunter"
 
gunter ha scritto:
coincidenze astrosataniche...

il "gunter"
comunque sia il MT mensile è short
però ti consiglio di aspettare lo stacco del dividendo e la rottura di 6,65
anche perchè credo che voglia fare una cappatina in alto prima di correggere decentemente
non mi stupirei di vederla a 7.25 prima del dividendo
non è tanto ... ma comunque è meglio stare attenti con gli short
 
Enel tonica in Borsa, ancora in corsa per Suez

07/06/2006 11.00



Enel potrebbe tornare in gioco sul mercato francese. E' a rischio infatti la fusione Suez-Gdf. Oggi il titolo è positivo in Borsa, con un +0,50% a 7,095 euro. Secondo Le Monde, l'operazione di fusione fra Suez e Gaz de France in funzione antiscalata contro l'utility italiana sarebbe compromessa. Il nodo riguarda la privatizzazione di Gdf con i sindacati che sono contrari alla discesa dello Stato dall'80% al 34%.

Inoltre la maxi-fusione fra le società elettriche francesi sta incontrando anche ostacoli circa la necessità che in Parlamento passi una legge che consenta all'operazione di andare in porto. Il primo ministro francese Dominique de Villepin, scrive il Financial Times, si è detto convinto di mettere a punto ogni dettaglio dal punto di vista normativo entro l'estate, ma l'opposizione dei sindacati e alcuni ripensamenti nella maggioranza di Governo potrebbero consigliare un rinvio
sine die.

La partita per l'acquisto di Suez è quindi ancora aperta. Lo ha assicurato tra l'altro l'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, in un'intervista al Corriere della Sera. "Non ci sono capitoli chiusi nel mondo dell'energia. Pensare di arroccarsi in uno stato, in una nazione", ha aggiunto Conti, "con politiche difensive la giudico una risposta non corretta, inadeguata... anacronistica. Quella dell'Enel la definirei una strategia composita. L'espansione ad est è fondamentale, ma non si tratta di un'unica area".

Conti ha spiegato poi che non ci sono limiti temporali al prestito di 50 miliardi di euro che le banche hanno garantito all'Enel per espandersi e che per quanto riguarda la liberalizzazione del comparto elettrico "noi abbiamo già dato". Intanto, secondo Il Giornale, il dossier Suez sarà fra i temi dell'incontro previsto a Parigi il 13 giugno fra il presidente del Consiglio, Romano Prodi e il presidente francese Jacques Chirac.

Il management di Enel, nel recente road show negli Stati Uniti, in cui è stata accompagnata anche da Morgan Stanley, ha confermato il suo impegno ad aumentare il valore del deal della società francese ma non oltre i 40 euro per azione. Suez assume infatti per l'utility italiana una posizione geografica strategica, in grado di generare asset di qualità superiore e con una forte posizione nel settore del gas. Comunque se l'operazione dovesse fallire, l'outlook del gruppo rimarrebbe, sempre secondo le dichiarazioni del management, molto interessante.

Infatti, secondo MS, che sul gruppo ha il rating di overweight (sovrappesare) e un target price a 8,7 euro, Enel starebbe guardando a nuove opportunità di espansione in Romania, nonostante abbia da poco concluso l'acquisizione di Muntania. Tra le ipotesi considerate ci sarebbe anche lo sviluppo del nucleare. Senza dimenticare le possibilità offerte dal mercato russo, bulgaro e dei Balcani in generale. In Spagna potrebbero esserci opportunità dalla vendita di asset successiva al processo di consolidamento in atto. Nella stessa Francia, poi, Enel potrebbe crescere grazie a un accordo con Edf.

Buone le prospettive anche della crescita interna: "il tasso di crescita dell'Ebitda dovrebbe essere vicino al 10%, decisamente superiore rispetto al 3% prospettato dal gruppo nella presentazione del piano industriale, e del 6-7% da noi stimato su ipotesi di stabilità per le commodities", afferma Antonella Bianchessi, analista di MS. Il management sembra infatti molto ottimista sulla dinamica di generazione dei volumi e sul margine di offerta.

Antonella Marseglia

http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=163888&chkAgenzie=TMFI
 
ENEL ACQUISISCE IN BRASILE 98 MW IDROELETTRICI PER 450 MILIONI DI REAL (PARI A CIRCA 155 MILIONI DI EURO)

09/06/2006



Il gruppo Rede cede a Enel Latin America l’intero capitale di 11 società concessionarie di 22 impianti di generazione idroelettrici
Enel rafforza la sua presenza nelle fonti rinnovabili nel continente americano

Roma, 9 giugno 2006 – E’ stato firmato a San Paolo un contratto di compravendita tra Enel Latin America (nella veste di acquirente) e la brasiliana Rede Empresas de Energia Eléctrica SA e le sue controllate Rede Power do Brasil SA e Tocantins Energia SA (in qualità di venditori) avente per oggetto l’intero capitale di 11 società del gruppo Rede che risultano titolari di concessioni per 22 impianti mini-idro con una capacità installata complessiva di 97,68 MW. Il corrispettivo pattuito è di 450 milioni di real, pari a circa 155 milioni di euro al cambio attuale.

Il perfezionamento dell’operazione è soggetto ad alcune condizioni sospensive, tra cui si segnala in particolare l’approvazione dell’ANEEL (l’Autorità brasiliana per l’energia elettrica).

Con questo accordo, Enel, attraverso la sua controllata Enel Latin America, prosegue nella sua strategia globale di sviluppo delle fonti rinnovabili anche per cogliere le nuove opportunità che il protocollo di Kyoto offre a chi si impegna nel contenimento delle emissioni di gas effetto-serra, in particolare nei paesi emergenti ed entra nel promettente mercato dell’energia elettrica del Brasile, il maggiore per dimensioni e tassi di crescita del Sud America.

Il Brasile dispone di una potenza installata complessiva di 92.000 MW (per il 75% idroelettrica) e ha da tempo avviato un processo di liberalizzazione e privatizzazione del settore. La forte crescita della domanda richiede nuova capacità di generazione per circa 5.000 MW all’anno, offrendo quindi buone opportunità di investimento. L’esperienza maturata in Brasile da Enel, grazie al contributo di Terna allo sviluppo delle reti di trasmissione di quel paese, ha favorito il raggiungimento dell’accordo.

Il gruppo Rede è un operatore integrato nel settore della generazione, distribuzione e trading di energia elettrica in Brasile, che serve attualmente in tale Paese circa 3 milioni di clienti.

Le 11 società oggetto dell’accordo operano in tre stati del Brasile: 6 di esse dispongono di 11 impianti per 42,88 MW nello Stato del Mato Grosso; 3 di esse sono titolari di concessioni per 8 impianti per 50,14 MW nello Stato del Tocantins; le ultime 2 sono concessionarie di 3 impianti per 4,66 MW nello Stato di San Paolo. Non sono ancora disponibili dati economico-finanziari relativi a tali società in conseguenza dell’unbundling degli asset di generazione da quelli di distribuzione del gruppo Rede effettuato nel mese di novembre 2005; Enel si attende da tali asset un contributo annuo pari a circa 30 milioni di Euro in termini di Ebitda.

Enel Latin America è attiva in Centro e Sud America nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. La società si propone di cogliere tutte le opportunità di investimento nel settore, sviluppando ulteriormente la propria presenza in un continente che presenta una elevata crescita della domanda di energia. Ad oggi è presente in Costa Rica, Nicaragua, El Salvador, Guatemala e Cile con partecipazioni per una capacità di generazione complessiva di circa 300 MW.

In Costa Rica Enel Latin America è presente con due impianti idroelettrici (30 MW) e un campo eolico (24 MW).
In Nicaragua e in El Salvador Enel Latin America opera, col partner La Geo (che dispone di circa 100 MW di capacità installata) nello sviluppo delle risorse geotermiche, un settore nel quale Enel vanta un’esperienza unica al mondo.
In Guatemala Enel Latin America gestisce due impianti idroelettrici (63 MW) e ne ha in costruzione altri due per ulteriori 110 MW.
In Cile Enel Latin America gestisce due impianti idroelettrici (87 MW) e sta conducendo le esplorazioni per lo sviluppo delle promettenti risorse geotermiche di quel paese in partnership con l’Enap (l’Ente cileno per gli idrocarburi).
http://www.enel.it/azienda/sala_stampa/comunicati/ss_comunicatiarticolo.asp?IdDoc=1470755
 
Il cda di enel è diventato iperattivo

Enel/ Il colosso italiano ora punta a Electrabel
Lunedí 12.06.2006 10:10
L'Enel avrebbe abbandonato il progetto di lanciare un'Opa su Suez, a suo tempo progettato per acquisire Electrabel, puntando piuttosto su una "soluzione negoziata". Lo scrive oggi il giornale francese Les Echos, secondo il quale la nuova strategia farebbe da preludio alla visita del presidente del Consiglio Romano Prodi al presidente francese Jacques Chirac, in programma per questa settimana.

Tale possibilità, secondo il giornale transalpino, aiuterebbe inoltre il governo francese ad evitare un possibile ritardo, per non parlare addirittura del blocco, della fusione tra Gdf e Suez che, secondo alcune indiscrezione, il Parlamento di Parigi si appresterebbe ad attuare per ragioni di lotta politica interna.

Per Les Echos, l'Enel riterrebbe appunto che i rischi legati alla fusione protebbero indurre Suez a trattare. Il gruppo elettrico italiano, sempre secondo Les Echos, punterebbe su tre scenari alternativi: il primo riguarderebbe la vendita di Electrabel a Enel, eventualità ritenuta comunque improbabile; il secondo si baserebbe su una partnership paritaria al 40% in Electrabel tra Enel e Suez, mentre la terza prenderebbe in considerazione la possibilità, per il gruppo italiano, dell'acquisizione della compagnia di distribuzione di gas belga Distrigaz o di un altro asset di Electrabel.

http://canali.libero.it/affaritaliani/enelsuezelectrabel.html
 
ENEL: BRETON, VOTO PER GDF NON PRIMA 14 LUGLIO

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13 Giugno 2006 10:22 PARIGI (ANSA)

(ANSA) - PARIGI, 13 GIU - Il ministro dell'economia e delle finanze francese Thiery Breton ha dichiarato oggi che il testo di legge che autorizza la privatizzazione di GdF, indispensabile per la sua fusione con Suez, è impossibile che arrivi in parlamento prima del 14 luglio, precisando però "che si segue la tabella di marcia". "La posizione del governo è chiara: prima una concertazione con sindacati e parlamentari; poi verrà il tempo del parlamento, del voto e quelle delle assemblee generali" ha detto il ministro alla radio. "Siamo nell'ultima fase della concertazione" ha detto Breton, che domani riceverà rappresentanti del partito di maggioranza UMP, alla vigilia cioé di un dibattito in parlamento sul progetto. "E' chiaro che raccomanderò di votare a favore perché "é un buon progetto", ha sottolineato Breton.(ANSA).
http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?ART_ID=386511


FRANCIA: BRETON, INDEBITAMENTO RIDOTTO DI 11,3 MLD

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13 Giugno 2006 10:07 PARIGI (ANSA)

(ANSA) - PARIGI, 13 GIU - Il ministro dell'economia a delle finanze Thiery Breton ha annunciato oggi che l'indebitamento del paese è stato ridotto nei primi 5 mesi dell'anno di 11,3 miliardi sui 1.138 mld che aveva raggiunto a fine anno, pari al 66,6% del pil. "Riusciremo a mantenere il nostro obiettivo di ridurre del 2% l'indebitamento" ha sottolineato Breton dopo aver precisato di già percorso un terzo della strada da fare. "Nei prossimi cinque anni scenderemo al di sotto del 60%" ha detto il ministro.(ANSA).
[beati loro... noi abbiamo avuto una riduzione della speranza con beluskino]


FRANCIA: BRETON,CRESCITA SOLIDAMENTE INSTALLATA TRA 2 E 2,5%

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13 Giugno 2006 10:13 PARIGI (ANSA)

(ANSA) - PARIGI, 13 GIU - Il ministro dell'economia e delle finanze francese Thiery Breton ha dichiarato oggi che la crescita del Pil "é solidamente installata" tra il 2 e il 2,5%, cioé in linea con le previsioni del governo. "Siamo riusciti a dare al paese una gestione rigorosa, virtuosa ed è questa che ci permette di consolidare la crescita", ha detto Breton. Secondo la prima stima dell'istituto centrale di statistiche Insee, la crescita del primo trimestre si è attestata allo 0,5%, cioé inferiore alle attese della Banca di Francia e degli economisti che puntavano su un +0,6 e un +0,7%.(ANSA).
[beati loro ... noi gavemo la stagnazione perchè berluskino è smpre stato più preoccupato per le sue aziende che per la nazione]
 

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