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Una banconata di dracma, la valuta in circolazione in Grecia prima dell'introduzione della moneta unica.
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New York - "Un evento in stile Lehman si scatenera' in Europa a meno che non vengano messe a punto strutture come il TARP (il piano di salvataggio del sistema finanziario varato dagli Usa)". Cosi' si conclude il report di Jefferies sulla situazione europea, in cui si parla di "finale di partita" per il Continente.
"Forse possono fare quello che hanno fatto gli Usa durante la crisi subprime - cancellare qualche istituto e usare una struttura di aiuti amplia (EFSF/Eurobond) per prevenire un collasso sistemico".
Il problema - sottolinea Jefferies - e' che per come e' strutturata l'Unione monetaria europea - formata da 17 stati membri - sembra difficile raggiungere un compromesso. Se si guarda al caso degli Stati Uniti, seguire una strada di questo tipo e' stato piu' semplice, anche se non senza code polemiche.
In Europa ci vorrebbero infatti 17 fondi TARP, non uno solo.
Bisognera' inoltre ricorrere a una
nazionalizzazione di ogni sistema bancario, uno per uno, con molte Wachovia, AIG e IndyMac europee che dovranno essere rilevate dai rispettivi stati.
"La road map per l'Europa e' come quella del 2008 in Usa, con il finale di partita che sara' rappresentato dalla socializzazione, paese per pase, delle banche commerciali". Il fatto e' che
"i tedeschi non pagheranno mai per una struttura paneuropea per salvare le banche francesi e italiane", quindi ognuno dovra' vedersela da solo.
C'e' da aspettarsi una risposta politica massiccia in Europa e misure che mettano in atto una progressiva nazionalizzazione dei mercati finanziari che fara' apparire quanto successo agli Stati Uniti come bere un bicchiere d'acqua".
A preoccupare e' sopratutto la situazione francese, dove il Prodotto interno lordo e' pari a 2.000 miliardi di dollari e nei bilanci delle banche vi sono contenuti soldi per circa il 400% di quella somma.
Le banche sono "zombie che camminano" con una leverage enorme sia per quanto riguarda le entrate del paese che per i loro stessi asset. I governi dovranno prendere in mano la situazione, esercitando la loro sovranita', passando a una socializzazione del mercato finanziario.
Ma in questa catena c'e' uno e forse piu' anelli deboli. "Non tutti saranno in grado di reperire euro a sufficienza dai mercati e non riusciranno a nazionalizzare abbastanza il settore privato". Di conseguenza, perche' tale processo venga portato a compimento con successo, "alcuni membri dell'Unione monetaria dovranno uscire e tornare alla loro valuta d'origine".
C'e' un motivo se nella copertina del report mensile di Jefferies di venti mesi fa, intitolato Global Fixed Income, capeggiava la dracma greca.