Eni...Dogs and Horses, for pussy's lovers only - Cap. 2 (11 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

eymerich

~ 7th Seeker ~
Hola Ruba :)

Vorrei sottoporre alla vostra cortese attenzione alcune parti che ho isolato da un articolo di Wikipedia :

La Francia era soprattutto colpita da una gravissima crisi finanziaria che, iniziata sotto il regno di Luigi XV, si era continuamente aggravata anche a seguito delle enormi spese, valutate in due miliardi di lire, sostenute per la guerra d'America[2].
La necessità di risolvere la gravissima crisi in cui la Francia era precipitata non trovò soluzione nell'operato dei successori di Luigi XIV. Eguale fallimento ebbero i tentativi di riforma al sistema giudiziario e fiscale. All'inizio del secolo la principale imposta diretta, la taglia, pesava soltanto sui non privilegiati. Per aumentare le entrate fiscali Luigi XVI impose tasse ad ogni ceto sociale, ma nobiltà e clero ne risentirono solo in minima parte. Le nuove imposte (tra cui la capitazione e il ventesimo) continuarono a gravare solamente sul terzo stato e non furono quindi in grado di contrastare il deficit del Paese, facendo aumentare il debito pubblico per tutto il XVIII secolo. L'avversione dei sudditi francesi nei confronti della monarchia aumentò grazie anche alla presenza impopolare di Maria Antonietta (moglie di Luigi XVI) che, troppo legata alla sua patria austriaca, veniva chiamata con disprezzo dal popolo francese l'Autrichienne (Austriaca).

(...)

Durante i regni di Luigi XV e Luigi XVI diversi ministri, tra i quali Anne Robert Jacques Turgot e Jacques Necker in primis, cercarono di risanare la situazione economica. Si dedicarono principalmente alla modifica del sistema tributario in modo da renderlo più equo ed uniforme ma non vi riuscirono, in quanto tali iniziative incontrarono una forte opposizione da parte di nobiltà e clero. Il 19 febbraio1781 Necker rese pubblico il bilancio dello Stato, il quale percepiva 503 milioni di livre di entrate contro 629 milioni di spese; il debito pubblico ammontava a 318 milioni, l'equivalente alla metà delle spese. Un dato che scandalizzò fortemente l'opinione pubblica fu la spesa personale sostenuta dalla corte in un periodo, per la quasi totalità della popolazione francese, di fame e miseria: 38 milioni tra feste e pensioni per i cortigiani.
Charles Alexandre de Calonne, nominato Ministro delle Finanze il 3 novembre1783, intraprese una politica di spese consistenti volta a convincere i potenziali creditori che la Francia godeva di un'ottima solidità finanziaria. Nel breve termine sperava in una dimostrazione di supporto da parte dell'Assemblea dei Notabili, che avrebbe permesso di ottenere dei prestiti con cui far fronte alle spese. In seguito, con uno studio dettagliato della situazione finanziaria, si rese conto che la sua politica economica non era sostenibile e indicò il bisogno di fare delle importanti riforme. In particolare propose un codice tributario uniforme per le proprietà terriere, con il quale tutti sarebbero stati tassati senza eccezioni, nobiltà e clero compresi. Quando Calonne, il 22 febbraio1787, espose la necessità di attuare la riforma proposta, l'Assemblea dei Notabili, formata principalmente da benestanti non intenzionati a pagare nuove imposte, rifiutò di accettare le sue soluzioni. Le finanze francesi erano alla bancarotta; secondo François-Auguste Mignet, i prestiti ammontavano a 1.646 milioni di livre e c'era un deficit annuale di 46 milioni.[3]

Notate qualche leggerissima affinità con episodi più recenti quali che so... costosissime missioni militari all'estero...costosissime feste a base di ostriche, taglieggiamento fiscale dei soliti noti, conti fuori controllo.. ?

Con un pizzico di forzatura :-o ci sarebbe anche la novella austriaca. :lol:
 
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rubacuori

non mi fate inkazzà
Hola Ruba :)

Vorrei sottoporre alla vostra cortese attenzione alcune parti che ho isolato da un articolo di Wikipedia :

La Francia era soprattutto colpita da una gravissima crisi finanziaria che, iniziata sotto il regno di Luigi XV, si era continuamente aggravata anche a seguito delle enormi spese, valutate in due miliardi di lire, sostenute per la guerra d'America[2].
La necessità di risolvere la gravissima crisi in cui la Francia era precipitata non trovò soluzione nell'operato dei successori di Luigi XIV. Eguale fallimento ebbero i tentativi di riforma al sistema giudiziario e fiscale. All'inizio del secolo la principale imposta diretta, la taglia, pesava soltanto sui non privilegiati. Per aumentare le entrate fiscali Luigi XVI impose tasse ad ogni ceto sociale, ma nobiltà e clero ne risentirono solo in minima parte. Le nuove imposte (tra cui la capitazione e il ventesimo) continuarono a gravare solamente sul terzo stato e non furono quindi in grado di contrastare il deficit del Paese, facendo aumentare il debito pubblico per tutto il XVIII secolo. L'avversione dei sudditi francesi nei confronti della monarchia aumentò grazie anche alla presenza impopolare di Maria Antonietta (moglie di Luigi XVI) che, troppo legata alla sua patria austriaca, veniva chiamata con disprezzo dal popolo francese l'Autrichienne (Austriaca).

(...)

Durante i regni di Luigi XV e Luigi XVI diversi ministri, tra i quali Anne Robert Jacques Turgot e Jacques Necker in primis, cercarono di risanare la situazione economica. Si dedicarono principalmente alla modifica del sistema tributario in modo da renderlo più equo ed uniforme ma non vi riuscirono, in quanto tali iniziative incontrarono una forte opposizione da parte di nobiltà e clero. Il 19 febbraio1781 Necker rese pubblico il bilancio dello Stato, il quale percepiva 503 milioni di livre di entrate contro 629 milioni di spese; il debito pubblico ammontava a 318 milioni, l'equivalente alla metà delle spese. Un dato che scandalizzò fortemente l'opinione pubblica fu la spesa personale sostenuta dalla corte in un periodo, per la quasi totalità della popolazione francese, di fame e miseria: 38 milioni tra feste e pensioni per i cortigiani.
Charles Alexandre de Calonne, nominato Ministro delle Finanze il 3 novembre1783, intraprese una politica di spese consistenti volta a convincere i potenziali creditori che la Francia godeva di un'ottima solidità finanziaria. Nel breve termine sperava in una dimostrazione di supporto da parte dell'Assemblea dei Notabili, che avrebbe permesso di ottenere dei prestiti con cui far fronte alle spese. In seguito, con uno studio dettagliato della situazione finanziaria, si rese conto che la sua politica economica non era sostenibile e indicò il bisogno di fare delle importanti riforme. In particolare propose un codice tributario uniforme per le proprietà terriere, con il quale tutti sarebbero stati tassati senza eccezioni, nobiltà e clero compresi. Quando Calonne, il 22 febbraio1787, espose la necessità di attuare la riforma proposta, l'Assemblea dei Notabili, formata principalmente da benestanti non intenzionati a pagare nuove imposte, rifiutò di accettare le sue soluzioni. Le finanze francesi erano alla bancarotta; secondo François-Auguste Mignet, i prestiti ammontavano a 1.646 milioni di livre e c'era un deficit annuale di 46 milioni.[3]

Notate qualche leggerissima affinità con episodi più recenti quali che so... costosissime missioni militari all'estero...costosissime feste a base di ostriche, taglieggiamento fiscale dei soliti noti, conti fuori controllo.. ?

Con un pizzico di forzatura :-o ci sarebbe anche la novella austriaca. :lol:

come dire, cambia il musicista ma la musica è sempre la stessa.

non c'è un kezzo da fare chi detiene il potere fa il gioco. per ora e per i prossimi secoli.:benedizione:
 

snapo

the greater the truth, the greater the libel
Hola Ruba :)

Vorrei sottoporre alla vostra cortese attenzione alcune parti che ho isolato da un articolo di Wikipedia :

La Francia era soprattutto colpita da una gravissima crisi finanziaria che, iniziata sotto il regno di Luigi XV, si era continuamente aggravata anche a seguito delle enormi spese, valutate in due miliardi di lire, sostenute per la guerra d'America[2].
La necessità di risolvere la gravissima crisi in cui la Francia era precipitata non trovò soluzione nell'operato dei successori di Luigi XIV. Eguale fallimento ebbero i tentativi di riforma al sistema giudiziario e fiscale. All'inizio del secolo la principale imposta diretta, la taglia, pesava soltanto sui non privilegiati. Per aumentare le entrate fiscali Luigi XVI impose tasse ad ogni ceto sociale, ma nobiltà e clero ne risentirono solo in minima parte. Le nuove imposte (tra cui la capitazione e il ventesimo) continuarono a gravare solamente sul terzo stato e non furono quindi in grado di contrastare il deficit del Paese, facendo aumentare il debito pubblico per tutto il XVIII secolo. L'avversione dei sudditi francesi nei confronti della monarchia aumentò grazie anche alla presenza impopolare di Maria Antonietta (moglie di Luigi XVI) che, troppo legata alla sua patria austriaca, veniva chiamata con disprezzo dal popolo francese l'Autrichienne (Austriaca).

(...)

Durante i regni di Luigi XV e Luigi XVI diversi ministri, tra i quali Anne Robert Jacques Turgot e Jacques Necker in primis, cercarono di risanare la situazione economica. Si dedicarono principalmente alla modifica del sistema tributario in modo da renderlo più equo ed uniforme ma non vi riuscirono, in quanto tali iniziative incontrarono una forte opposizione da parte di nobiltà e clero. Il 19 febbraio1781 Necker rese pubblico il bilancio dello Stato, il quale percepiva 503 milioni di livre di entrate contro 629 milioni di spese; il debito pubblico ammontava a 318 milioni, l'equivalente alla metà delle spese. Un dato che scandalizzò fortemente l'opinione pubblica fu la spesa personale sostenuta dalla corte in un periodo, per la quasi totalità della popolazione francese, di fame e miseria: 38 milioni tra feste e pensioni per i cortigiani.
Charles Alexandre de Calonne, nominato Ministro delle Finanze il 3 novembre1783, intraprese una politica di spese consistenti volta a convincere i potenziali creditori che la Francia godeva di un'ottima solidità finanziaria. Nel breve termine sperava in una dimostrazione di supporto da parte dell'Assemblea dei Notabili, che avrebbe permesso di ottenere dei prestiti con cui far fronte alle spese. In seguito, con uno studio dettagliato della situazione finanziaria, si rese conto che la sua politica economica non era sostenibile e indicò il bisogno di fare delle importanti riforme. In particolare propose un codice tributario uniforme per le proprietà terriere, con il quale tutti sarebbero stati tassati senza eccezioni, nobiltà e clero compresi. Quando Calonne, il 22 febbraio1787, espose la necessità di attuare la riforma proposta, l'Assemblea dei Notabili, formata principalmente da benestanti non intenzionati a pagare nuove imposte, rifiutò di accettare le sue soluzioni. Le finanze francesi erano alla bancarotta; secondo François-Auguste Mignet, i prestiti ammontavano a 1.646 milioni di livre e c'era un deficit annuale di 46 milioni.[3]

Notate qualche leggerissima affinità con episodi più recenti quali che so... costosissime missioni militari all'estero...costosissime feste a base di ostriche, taglieggiamento fiscale dei soliti noti, conti fuori controllo.. ?

Con un pizzico di forzatura :-o ci sarebbe anche la novella austriaca. :lol:
:D...cerchiamo un volontario per provare la lama...:D
e chi kezzo gliel'ha detto di prenderlo,:D naaaaaa si fa quello che ti permettono di fare.

ah già...la politica è..."cosa vostra...":-o:D
 
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snapo

the greater the truth, the greater the libel
michi a 71.8...molto sotto attese...valore + basso da mesi...per la precisione settembre 2011
 
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eymerich

~ 7th Seeker ~
un due tre !
 

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rubacuori

non mi fate inkazzà
oggi vedo con soddisfazione che la mia cara TITR. si sta riprendendo, ho grande fiducia in un newco con cdp per la rete.

:ciao:
 
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Stato
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