Eni...Dogs and Horses, for pussy's lovers only - Cap. 3

buondì
nn ho tempo e posso solo salutare oltre a mettere un grafo...

nno.jpg


su quella nera c'è il mio alert e sta lì da tempo
finchè nn ci si chiude sotto è fuffa e il rischio, nello specifico, è quello di una pausetta in stile primi di marzo
il breadth ho visto che ieri ha addolcito la pendenza della discesa...

flattismo senza limitismo

bye
 
p.s. se vi divertirete a giuocare con rsi noterete tuttavia che stavolta abbiamo dvg d e w...vedremo
 
poi dice che il "popolo" s'incazza...

The Obamas reportedly just bought a $12 million house on Martha's Vineyard. Take a look inside the 7-bedroom waterfront mansion.

fa il paio con la "casetta", al confronto, del bomba...

badate tutto lecito...

si cazzeggia di genderismo...globalismo e altre amenità varie...
per poi passare all'incasso con conferenze basate sul nulla e in cui si dice nulla con tariffari che vanno dai 40k del valdarnese ai 400k del keniano

so' bravi dai...in specie ad affabulare i gonzi che si abbeverano della loro favella...

questa è la sinistra...oggi...
e sono le sciure intervistate al flash mob delle sardine milanesi...
così belline...così compute...e così spaventate di vedersi compromettere il proprio status quo dalle azioni di quei pezzenti che hanno osato vincere le ultime elezioni...

che dire...

bravi

o.t. oggi complimese...nn sarà facile leggere il dato che andrà depurato dall'effetto reintegro gm sul dopo strike

vada come vada personalmente me ne fotto e vado a fare altro...

bwe
 
candele w curiose st'ottava...
hanging man per ndx composite e dj(la + pulita)
drangonfly per il 500
è meglio che la prox vadano via verso l'infinito altrimenti si faranno molto male

sempre flat e che @@

bye
 
I governi europei stanno discutendo due importanti riforme ed entrambe, per come al momento sono strutturate, possono avere per l’Italia conseguenze molto gravi.

Quella che è giunta alle ultime battute e dovrebbe essere approvata entro breve riguarda l’European Stability Mechanism (Esm), il cosiddetto Fondo salva Stati. Questo Fondo, istituito nel settembre del 2012, dovrebbe intervenire in soccorso degli Stati che si trovassero in grave difficoltà. L’aiuto agli Stati in linea con i parametri stabiliti dalle regole del Fondo non richiede particolari requisiti, mentre per quelli non in linea è previsto solo a patto di pesanti condizionalità, tra le quali giudizi sulla sostenibilità del debito e sulla capacità di rimborsarlo, in seguito ai quali può essere richiesta allo Stato in questione una ristrutturazione del debito.

Osserviamo che:

I parametri scelti sono tali da escludere a priori che l’Italia possa soddisfarli; ci si riferisce invece tra l’altro a “un saldo di bilancio strutturale pari o superiore al valore minimo di riferimento”: il metodo di calcolo del saldo strutturale è da tempo contestato dal nostro paese, ed è oggetto di una campagna promossa da economisti di vari paesi che ne ha dimostrato l’assoluta inaffidabilità.


Se dunque l’Italia dovesse ricorrere all’Esm, sarebbe sottoposta ai giudizi sul debito e potrebbe esserle richiesto di ristrutturarlo
. In questo caso subirebbero perdite non solo i possessori privati dei nostri titoli di Stato, ma soprattutto i bilanci delle banche, facendo precipitare tutto il sistema creditizio in una grave crisi.

Si dice che non ci sono automatismi che prevedano la ristrutturazione, ed è vero; ma il solo fatto che ve ne sia la possibilità costituisce agli occhi dei mercati un fattore di rischio, a fronte del quale gli investitori chiederanno interessi più elevati. La recente risalita dello spread costituisce già un segnale di inquietudine dei mercati che non sembra opportuno alimentare.

L’insorgere di una crisi in seguito a un cambiamento delle regole è già avvenuto nel 2010, dopo che la cancelliera tedesca e il presidente francese annunciarono la decisione di coinvolgere i privati nelle conseguenze della crisi greca. E comunque questo può sempre accadere in occasione di situazioni di instabilità dei mercati che abbiano magari origine lontano dall’Italia. Il problema non è dunque quali probabilità ci siano che l’Italia sia costretta a ristrutturare il debito: il fatto che venga rafforzata la possibilità che ciò accada è di per sé sufficiente ad aumentare il rischio-paese. Così, uno strumento che dovrebbe aumentare la capacità di affrontare le crisi può trasformarsi nel motivo scatenante di una crisi.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri afferma che rispetto alle regole già in vigore le variazioni sono minime. Vanno però nella direzione di facilitare una eventuale ristrutturazione del debito, fatto che può essere percepito negativamente dai mercati, a prescindere dalla probabilità che questa eventualità si presenti. Inoltre bisogna considerare che si rafforzano i poteri di un organismo assolutamente coerente con l’impostazione che ha prevalso nell’Unione, secondo cui gli obiettivi essenziali della politica economica, quelli su cui si concentrano le regole del Fiscal compact non a caso richiamate in questa riforma, sono essenzialmente il consolidamento dei conti pubblici e la riduzione del debito: in altre parole la politica di austerità. Ai fini della crescita questa concezione non prevede altro che le “riforme strutturali”, che dovrebbero stimolare le forze spontanee del mercato. Il fatto che ciò non sia avvenuto e che non stia avvenendo viene del tutto ignorato.

Inoltre l’Esm è stato istituito per fungere da prestatore di ultima istanza, un ruolo che in ogni Stato è svolto dalla banca centrale, mentre alla Bce è stato vietato. Ma una banca centrale ha risorse illimitate, l’Esm no, e questo agli occhi della speculazione fa la differenza.


L’Esm è un organismo per noi inutile: non ne abbiamo bisogno e comunque ricorrervi peggiorerebbe la nostra situazione.


La seconda riforma in discussione è il completamento dell’unione bancaria con l’istituzione di una garanzia comune dei depositi. Il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ha di recente riproposto una condizione a cui da tempo l’Italia si oppone, ossia quella di attribuire un coefficiente di rischio ai titoli sovrani posseduti dalle banche. Una scelta che causerebbe all’Italia – e questo senza alcun margine di incertezza – una doppia crisi, sia bancaria che del debito, provocata esclusivamente da motivi regolamentari. Non vogliamo pensare che la strada individuata dai nostri partner europei per forzare una riduzione del debito pubblico italiano sia quella di provocare una crisi che spingerebbe a una inevitabile ristrutturazione; osserviamo però che la combinazione tra la riforma dell’Esm e la proposta sui titoli pubblici è suscettibile di essere interpretata dai mercati proprio in questo modo. Non si può non concluderne che chi sostiene questa linea dimostra di non aver appreso le lezioni del passato riguardo alle dinamiche dei mercati finanziari.

A nostro parere l’Italia non dovrebbe sottoscrivere la riforma dell’Esm. L’obiezione che in questo modo il nostro paese si troverebbe politicamente isolato è singolare: l’Italia è già politicamente isolata, altrimenti non saremmo in questa situazione. E d’altronde in una situazione analoga ci troveremo quando si stringerà sulla seconda riforma, quella sulla garanzia dei depositi: non potremo mai accettare la condizione posta da Scholz, che equivarrebbe a tuffarci nel default.

Al veto sull’Esm bisogna dare il significato di un rifiuto della logica che ha finora prevalso in Europa e che si è rivelata perdente dal punto di vista dell’efficacia. I compromessi sono possibili e auspicabili, ma si raggiungono quando ciascuna delle parti tiene conto delle posizioni e delle necessità delle altre, cosa che finora non è avvenuta. L’Italia avanzi delle proposte alternative su tutto il pacchetto delle riforme, dimostrando che riduzione del rischio e crescita non sono due obiettivi antitetici.

L'appello di 32 economisti: “No all’Esm se non cambia la logica europea”

penso che tutti conoscano l'area di appartenenza di micromega e flores d'arcais...
nn è destra
nn è centro
nn è fascista
nn è sovranista

e chissà che rimane...:D

bye
 
buondì
nn ho tempo e posso solo salutare oltre a mettere un grafo...

Vedi l'allegato 537454

su quella nera c'è il mio alert e sta lì da tempo
finchè nn ci si chiude sotto è fuffa e il rischio, nello specifico, è quello di una pausetta in stile primi di marzo
il breadth ho visto che ieri ha addolcito la pendenza della discesa...


flattismo senza limitismo

bye

sal.jpg


sal2.jpg


l'hp si è fatta + consistente sebbene il breadth abbia invertito debolmente(+ forza al nysi)

la mia opinione è che se, come a marzo, salteranno la sar e la bb sup in gap up continueranno ancora per parecchio tempo

ovviamente ci han lasciato nel dubbio ma nn vorrei l'avessero fatto per caricare short da squeezare alla prima occasione utile

per chi, come me, è fortemente scettico su questo mvm al rialzo rimane altro che continuare a flattare nonostante candele w che gridano vendetta

buona domenica

p.s. nuovo max per i bonds junk
 
I governi europei stanno discutendo due importanti riforme ed entrambe, per come al momento sono strutturate, possono avere per l’Italia conseguenze molto gravi.

Quella che è giunta alle ultime battute e dovrebbe essere approvata entro breve riguarda l’European Stability Mechanism (Esm), il cosiddetto Fondo salva Stati. Questo Fondo, istituito nel settembre del 2012, dovrebbe intervenire in soccorso degli Stati che si trovassero in grave difficoltà. L’aiuto agli Stati in linea con i parametri stabiliti dalle regole del Fondo non richiede particolari requisiti, mentre per quelli non in linea è previsto solo a patto di pesanti condizionalità, tra le quali giudizi sulla sostenibilità del debito e sulla capacità di rimborsarlo, in seguito ai quali può essere richiesta allo Stato in questione una ristrutturazione del debito.

Osserviamo che:

I parametri scelti sono tali da escludere a priori che l’Italia possa soddisfarli; ci si riferisce invece tra l’altro a “un saldo di bilancio strutturale pari o superiore al valore minimo di riferimento”: il metodo di calcolo del saldo strutturale è da tempo contestato dal nostro paese, ed è oggetto di una campagna promossa da economisti di vari paesi che ne ha dimostrato l’assoluta inaffidabilità.


Se dunque l’Italia dovesse ricorrere all’Esm, sarebbe sottoposta ai giudizi sul debito e potrebbe esserle richiesto di ristrutturarlo
. In questo caso subirebbero perdite non solo i possessori privati dei nostri titoli di Stato, ma soprattutto i bilanci delle banche, facendo precipitare tutto il sistema creditizio in una grave crisi.

Si dice che non ci sono automatismi che prevedano la ristrutturazione, ed è vero; ma il solo fatto che ve ne sia la possibilità costituisce agli occhi dei mercati un fattore di rischio, a fronte del quale gli investitori chiederanno interessi più elevati. La recente risalita dello spread costituisce già un segnale di inquietudine dei mercati che non sembra opportuno alimentare.

L’insorgere di una crisi in seguito a un cambiamento delle regole è già avvenuto nel 2010, dopo che la cancelliera tedesca e il presidente francese annunciarono la decisione di coinvolgere i privati nelle conseguenze della crisi greca. E comunque questo può sempre accadere in occasione di situazioni di instabilità dei mercati che abbiano magari origine lontano dall’Italia. Il problema non è dunque quali probabilità ci siano che l’Italia sia costretta a ristrutturare il debito: il fatto che venga rafforzata la possibilità che ciò accada è di per sé sufficiente ad aumentare il rischio-paese. Così, uno strumento che dovrebbe aumentare la capacità di affrontare le crisi può trasformarsi nel motivo scatenante di una crisi.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri afferma che rispetto alle regole già in vigore le variazioni sono minime. Vanno però nella direzione di facilitare una eventuale ristrutturazione del debito, fatto che può essere percepito negativamente dai mercati, a prescindere dalla probabilità che questa eventualità si presenti. Inoltre bisogna considerare che si rafforzano i poteri di un organismo assolutamente coerente con l’impostazione che ha prevalso nell’Unione, secondo cui gli obiettivi essenziali della politica economica, quelli su cui si concentrano le regole del Fiscal compact non a caso richiamate in questa riforma, sono essenzialmente il consolidamento dei conti pubblici e la riduzione del debito: in altre parole la politica di austerità. Ai fini della crescita questa concezione non prevede altro che le “riforme strutturali”, che dovrebbero stimolare le forze spontanee del mercato. Il fatto che ciò non sia avvenuto e che non stia avvenendo viene del tutto ignorato.

Inoltre l’Esm è stato istituito per fungere da prestatore di ultima istanza, un ruolo che in ogni Stato è svolto dalla banca centrale, mentre alla Bce è stato vietato. Ma una banca centrale ha risorse illimitate, l’Esm no, e questo agli occhi della speculazione fa la differenza.


L’Esm è un organismo per noi inutile: non ne abbiamo bisogno e comunque ricorrervi peggiorerebbe la nostra situazione.


La seconda riforma in discussione è il completamento dell’unione bancaria con l’istituzione di una garanzia comune dei depositi. Il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ha di recente riproposto una condizione a cui da tempo l’Italia si oppone, ossia quella di attribuire un coefficiente di rischio ai titoli sovrani posseduti dalle banche. Una scelta che causerebbe all’Italia – e questo senza alcun margine di incertezza – una doppia crisi, sia bancaria che del debito, provocata esclusivamente da motivi regolamentari. Non vogliamo pensare che la strada individuata dai nostri partner europei per forzare una riduzione del debito pubblico italiano sia quella di provocare una crisi che spingerebbe a una inevitabile ristrutturazione; osserviamo però che la combinazione tra la riforma dell’Esm e la proposta sui titoli pubblici è suscettibile di essere interpretata dai mercati proprio in questo modo. Non si può non concluderne che chi sostiene questa linea dimostra di non aver appreso le lezioni del passato riguardo alle dinamiche dei mercati finanziari.

A nostro parere l’Italia non dovrebbe sottoscrivere la riforma dell’Esm. L’obiezione che in questo modo il nostro paese si troverebbe politicamente isolato è singolare: l’Italia è già politicamente isolata, altrimenti non saremmo in questa situazione. E d’altronde in una situazione analoga ci troveremo quando si stringerà sulla seconda riforma, quella sulla garanzia dei depositi: non potremo mai accettare la condizione posta da Scholz, che equivarrebbe a tuffarci nel default.

Al veto sull’Esm bisogna dare il significato di un rifiuto della logica che ha finora prevalso in Europa e che si è rivelata perdente dal punto di vista dell’efficacia. I compromessi sono possibili e auspicabili, ma si raggiungono quando ciascuna delle parti tiene conto delle posizioni e delle necessità delle altre, cosa che finora non è avvenuta. L’Italia avanzi delle proposte alternative su tutto il pacchetto delle riforme, dimostrando che riduzione del rischio e crescita non sono due obiettivi antitetici.

L'appello di 32 economisti: “No all’Esm se non cambia la logica europea”

penso che tutti conoscano l'area di appartenenza di micromega e flores d'arcais...
nn è destra
nn è centro
nn è fascista
nn è sovranista

e chissà che rimane...:D

bye
Snapo purtoppo passerà e ci sarà la catastrofe inevitabile-italiannnnnnnnnnnnnnnnnnnni svegia
 
Snapo purtoppo passerà e ci sarà la catastrofe inevitabile-italiannnnnnnnnnnnnnnnnnnni svegia
tony
viviamo in un paese di pazzi

un paese dove la verità viene rovesciata

dove chi perde le elezioni governa

un paese dove chi tradisce viene premiato

un paese dove un pdc governava con parte della destra oggi governa con la sinistra

un paese dove un professore di storia fa il ministro dell'economia

un paese dove la sinistra è il campione del liberismo tecnocratico

un paese dove l'interesse nazionale viene smerdato ogni giorno con la banalità del sovranismo

nn so come andrà a finire ma so, la storia lo insegna, che queste derive portano sempre a regimi autoritari...a disastri inenarrabili

amen
 
tony
viviamo in un paese di pazzi

un paese dove la verità viene rovesciata

dove chi perde le elezioni governa

un paese dove chi tradisce viene premiato

un paese dove un pdc governava con parte della destra oggi governa con la sinistra

un paese dove un professore di storia fa il ministro dell'economia

un paese dove la sinistra è il campione del liberismo tecnocratico

un paese dove l'interesse nazionale viene smerdato ogni giorno con la banalità del sovranismo

nn so come andrà a finire ma so, la storia lo insegna, che queste derive portano sempre a regimi autoritari...a disastri inenarrabili

amen


cari amici.. questo succedeva mesi fa

NO a questa riforma del MES, NO all’austerità - Il Blog delle Stelle

ora a parte il tifo in un paese normale le forze migliori del paese al di la del tifo politico dovrebbero trovare la soluzione migliore per il nostro paese .. per una volta TUTTI UNITI, far vedere al mondo che il nostro paese nei momenti che contano hanno un'unica voce... industria banche politica popolo un'unica voce... per una volta si riesce ad essere un popolo unito ?
 
ma la cosa davvero "buffa" è che dicono che siamo un paese a rischio quando il debito mondiale è oltre il 330 % del pil... quando noi siamo a "solo" il 135 % del pil... purtroppo i mezzi di informazione non sanno fare il loro lavoro.. chissà se per incompetenza o per collusione con i poteri forti... oramai lo dico da tempo è una commedia irreale dove tutti sono pupazzi in mano a una decina di boss che comandano tutto nel mondo.. il resto sono solo pupazzi
 

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