condivido la tua riflessione
ogni giorno, ogni mese, di continuo ci ripetono in maniera ossessiva la decisa superiorità e il benessere che deriva da un mondo globalizzato...
penso che adesso siamo alla prima riprova...
il comportamento di austria ma anche di romania...e che dire dell'isola d'ischia...mi pare nn vadano nella direzione "auspicata" e che alla fine si sprema un modello finchè serve e lo si getti alle ortiche quando rischia di danneggiarci
siamo solo alle prime schermaglie ma se il buondì si vede dal mattino...
buondì
di sicuro è la mia natura razionale che cozza col mio essere italiano
ma ascoltare di continuo "nn fatevi prendere dal panico" mi fa discretamente imbestialire
nn occorre essere strizzacervelli per ben sapere che tali appelli producono l'esatto contrario...
focalizzano un problema che viene percepito sempre + grave in modo direttamente proporzionale agli appelli e dichiarazioni effettuate...
ergo se vogliono che tutti i supermercati subiscano la razzia delle ultime ore...continuino pure a fare appelli(IMBECILLI)
poi sentire di continuo dire "abbiamo messo in essere le misure + stringenti di tutti" quando la contabilità ti evidenzia di avere il problema + grave di tutti ti lascia basito e ti fa chiedere...
siamo sfigati?
è questo che il pdc vuol comunicare andando su tutte le tv?
poi ha detto che forse ci sono delle falle...che nel suo democristianesco significa...abbiamo fatto delle gran cazzate
restano gli italiani...
vi fidate degli italiani?
supermercati svuotati
gente che da zone in quarantena pensa bene di tornare dai parenti al sud
gente che da zone in quarantena pensa bene di andare in gita in zone ancora free del nord
voi vi fidate degli italiani?
nn ci vuole molto ad avere un comportamento adatto alla situazione...basta volerlo dimenticandosi la propria natura cazzona...arruffona...superficiale...ignorante
auspico di nn vedere + alcun politico in tv...di nn ascoltare polemiche...strumentalizzazioni...banali raccomandazioni...
lavorate in silenzio
Questa mattina ero rimasto perplesso leggendo questo, c'era qualcosa che non mi tornava. Ora riflettendoci ho evidenziato cosa mi sembra che scricchioli in un ragionamento che è pure bene strutturato.
Il processo della globalizzazione penso che sia, oltre che una dinamica commerciale - affaristico - finanziaria anche qualcosa di più profondo: una sorta di omologazione globale delle menti ottenuta principalmente con la chimera consumistica e con la falsa idealizzazione della libertà. Strumentale a questo processo di omologazione è senz'altro anche l'uso della paura, principalmente paura di non essere degno dei mezzi di sussistenza primari e soprattutto secondari e indotti. Una sorta di costruzione di una società "pop" composta da consumatori pavidi e decerebrati. Possibilmente indebitati e giulivi.
Ora pensavo a un pezzo dell'Isola Posse degli inizi degli anni '90, si intitolava stop al panico. Stop al panico come parola d'ordine di contrapposizione al sistema, come inno di una cultura rivoluzionaria.
E se non fosse più così? Se al punto di rincitrullimento a cui si è giunti fosse proprio il panico la scintilla rivoluzionaria capace di accendere il fuoco della ribellione? Se servisse l'elettrochoc della paura a risvegliare le menti intorpidite dal consumo idiota? Se fosse necessario il tremore delle ginocchia e il battere dei denti per capire che se non ci si muove si è fot.tuti?
Se così fosse chi ha progettato, guidato, gestito la globalizzazione capitalista anche con la paura avrebbe veramente da aver paura di una possibile insorgenza del panico di massa, poichè potrebbe darsi che di paura vuol vivere e prosperare di paura, strizza, panico potrebbe essere sopraffatto.