Parlo da agnostico.
Penso che nei vangeli si debbano cercare le fondamenta della religione cristiana.
Nei vangeli è preponderante la vita sulla morte, le parabole e le incitazioni di Cristo mi sembra che siano più rivolte ai rapporti fra vivi che alle speranze dei morti. Poi le varie esegesi cattoliche hanno giocato su questa dicotomia, fra l'incitare all'amore, alla carità, al perdono o terrificare con il peccato e l'inferno e sottomettere l'umanità al giudizio divino.
Per me Cristo è stato un rivoluzionario, rivoluzionario perchè ha spostato il fulcro del discorso dal dio padrone vendicativo del nuovo testamento alla libertà dell'uomo di amare il prossimo come se stesso; ha spostato l'attenzione dalla morte alla vita.
Ora l'interpretazione della religione come via salvifica eterna, l'accettazione del fine della vita come passaggio per una vita eterna è un fatto prettamente dogmatico che non fa per me, mi impedisce di credere. Però non mi impedisce di pensare, pensare che una tale lettura della religione sia funzionale a una logica di dominio, questo mi porta a rifiutarla.
Rimangono i vangeli e il loro carico pregnante di libertà e amore.
Penso che Francesco sia un alto interprete di quel messaggio, già il nome lo dice e lui lo divulga con gesta e parole appropriate.
Posso chiederti se sei credente?
allora dicevo
sono cristiano
ne seguo i precetti...e gli insegnamenti...anche se nn so se ci riesco...
sull'amare il prossimo tuo come te stesso ci lavoro da sempre...
ma nn farei mai agli altri ciò che nn voglio sia fatto a me
odio l'avidità
la cupidigia
sono caritatevole e molto incline al perdono nonostante sia un iracondo di prima categoria
seguo i comandamenti eccetto sul nominare invano il nome di Dio...e anzi da toscano sovente...schiaccio dei moccoli che nn ti dico...ma è la maledizione di ogni toscano
sono cattolico nn per la famiglia che lo è...
una zia missionaria per 50 anni e una cugina madre generale del proprio ordine
anzi quando capita prendo delle discussioni con loro al limite della rissa, anche se ci vogliamo bene, perchè nn sono mai riuscito a vedere in loro la vera fede in Cristo nel mentre ci vedo da sempre l'osservanza del cattolicesimo
sono cattolico osservante fin da bambino grazie a un prete...direttore dell'oratorio dove ho trascorso gran parte dell'infanzia e dell'adolescenza...
era dichiaratamente fascista...ma allora poco sapevo cosa volesse dire...
quello che vedevo però era un uomo granitico...che ha girato sino alla morte con due tonache lise e piene di toppe e le scarpe sempre col buco nella suola ogni volta che si inginocchiava all'altare...
a questo corrispondeva una totale devozione vs le famiglie allora in grande difficoltà e l'offerta sempre gratuita a noi ragazzi di ogni opportunità di gioco e aggregazione(nn un soldo per il calcio o il basket o il tennis...nn un osldo per le gite alla verna al castagno d'andrea...nn un soldo per i viaggi o per il mangiare...)
donava...donava...donava...
ma guai a chiedergli di divorzio o aborto...guai a mettere in dubbio la chiesa cattolica romana...
nn era reclutamento di anime...aiutava e regalava tutto quello che aveva anche se nn andavi a messa o alle funzioni
essere cristiani significa seguire i precetti e gli insegnamenti di cristo...senza scopi...senza secondi fini...senza politica che faccia dei bei 360 per portare qlq cosa dalla propria parte nn avendo + alcun dio minore per giustificare i prorpi fallimenti...è la posizione di h de luca
essere cattolici invece significa seguire una chiesa
una chiesa per essere tale ha bisogno di dogmi e certezze...di regole inattaccabili...di funzioni e paradigmi indiscutibili...
nn è obbligatorio essere cattolico ma se lo sei devi seguirne le fondamenta
si può e si deve avere fede a prescindere di ogni sovrastruttura
la fede, parlavo con Franzo, appartiene al privato di ognuno di noi e nn ha bisogno di alcuna manifestazione pubblica
l'uomo di fede nn lo riconosci nell'andare in chiesa...ma nei sentimenti...nei gesti
su francesco
quando fu eletto ero con l'amico foresto a seguire la tv...
gridai alla bestemmia per quel nome
perchè
perchè Francesco si è...nn si fa
nn c'è bisogno di chiamarsi come lui
nn c'è bisogno di invocare il suo nome per comunicare che si seguirà la sua parola...lo si fa e basta
questo continua a divulgare la miseria di una sola parte del creato...e la sua sofferenza la ritengo solo e soltanto un disperato mercato delle vacche...un reclutamento...stavolta sì
la chiesa soffre un'orribile secolarizzazione...nessuno si fa prete e si vanno a reclutare là ove diventa un'opportinità di svolta sociale...come si faceva in italia sino agli anni 50
e niente si fa per capire il perchè e anzi la si smonta e la si relega ad un semplice veicolo in cerca di disperato modernismo
quando bergoglio ruppe con la dottrina della fede lo fece quando in latino america c'erano dittature fasciste...
fu debole quando c'era da essere forti
romero morì
lui è diventato papa
lo considero come il rabbino Disegni considera pio XII
uno che ha salvato vite ma che nn ha fatto nulla per evitare la deportazione dal ghetto di roma
è forte coi deboli(fa la voce grossa in un paese allo sbando come il nostro) e il debole coi forti(la dittatura cinese)
è il mio papa ma nn è quello che avrei voluto