Eni...Dogs and Horses, for pussy's lovers only - Cap. 3

1. Definizione

Per "giustizia predittiva" deve intendersi la possibilità di prevedere l’esito di un giudizio tramite alcuni calcoli; non si tratta di predire tramite formule magiche, ma di prevedere la probabile sentenza, relativa ad uno specifico caso, attraverso l’ausilio di algoritmi. Il diritto può essere costruito come una scienza, che trova la sua principale ragione giustificativa nella misura in cui è garanzia di certezza: il diritto nasce per attribuire certezza alle relazioni umane, tramite una complessa attribuzione di diritti e doveri.
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La prima cosa che mi viene in mente è che se consideriamo ogni caso a sé e caratterizzato dalle proprie specificità, la probabile evoluzione è che casi diversi vengano trattati allo stesso modo. Il che non fa pensare bene.
 

estratto:

Esempio contemporaneo: la diffamazione sistematica tuttora corrente del popolo italiano (v. 4, propaganda nera). Nel corso della guerra civile, e dopo la vittoria alleata nella IIGM, gli Alleati e in particolare i britannici insediano in Italia, in posti di responsabilità, diversi tecnici della guerra psicologica, tra i quali ad esempio Renato Mieli, primo direttore dell’ANSA e padre di Paolo Mieli[3]. I partiti italiani riuniti nel CLN hanno l’interesse immediato di addebitare tutta la colpa della guerra perduta al regime fascista, tutto il merito della vittoria alla Resistenza, cioè a se medesimi. I tecnici della guerra psicologica alleati appoggiano questa naturale inclinazione a dividere gli italiani in due categorie: i fascisti (cattivi, arretrati, reazionari, corrotti, pericolosi, perdenti) e gli antifascisti (buoni, moderni, onesti, pacifici, vittoriosi) e iniziano un’operazione di propaganda nera ai danni degli italiani fascisti, accentuandone tare e difetti: spesso reali, beninteso, basti ricordare l’8 settembre. Si tratta però di propaganda nera, che non dichiara la propria fonte (britannica, alleata) che si trasforma in influenza perché si serve di agenti d’influenza italiani (es., Renato Mieli) e di casse di risonanza (gli antifascisti). Gli agenti d’influenza impegnati in quest’ operazione scelgono, di preferenza, di posizionarsi tra i comunisti (come Renato Mieli che fu per nove anni direttore de “L’Unità”) e più tardi nella sinistra extraparlamentare, anche estremista. Comunisti e sinistra extraparlamentare sono fieramente, rumorosamente avversi al campo americano e britannico (perché anticomunista e capitalista) dunque la fonte ideale per un’operazione d’influenza, che non deve mai partire da chi esprima aperta simpatia per il campo emittente. L’operazione di propaganda nera si trasforma, nei decenni, in azione d’influenza coronata da larghissimo successo. Gli agenti d’influenza e le casse di risonanza tengono in vita l’antifascismo per decenni, anche dopo la totale sparizione del fascismo, e così possono affibbiare colpe e tare spregevoli ai loro avversari più scomodi, qualificati di “fascisti” in aeternum. [4] Procede parallelamente, ormai sospinta dalla forza d’inerzia delle abitudini inveterate, la routinaria demoralizzazione sistematica degli italiani, che indebolisce e divide la nazione e lo Stato e concorre validamente a far raggiungere al campo emittente l’operazione d’influenza il suo obiettivo politico-militare principale: il controllo del Mediterraneo, difficile da ottenere se l’Italia è coesa nel perseguimento dello scopo geopolitico che le dettano posizione geografica e interesse nazionale.
 

Una stima realistica degli effetti avversi dei vaccini anti-Covid e del rapporto rischi-benefici

In questo articolo vengono analizzate e confrontate fra loro – che io sappia per la prima volta in modo così ampio – le informazioni sugli effetti avversi post-vaccino (in gergo, AEFI) contro il Covid provenienti da una quantità di fonti diverse, fra cui: i database sugli effetti avversi di vari paesi (Stati Uniti, Regno Unito, Italia, etc.), che rappresentano una forma di farmacosorveglianza passiva; alcuni studi di sorveglianza attiva presenti nella letteratura scientifica; gli studi clinici controllati randomizzati pre- e post-autorizzazione al commercio dei vaccini a mRNA; i primi studi epidemiologici relativi ad alcune singole patologie legate ai vaccini; le prime analisi sulla variazione della mortalità della popolazione più giovane nel periodo della sua vaccinazione; i dati storici e recenti sull’eccesso di mortalità nei Paesi d’Europa nelle varie classi di età; i risultati di alcune autopsie, etc.

Soprattutto dai dati pubblici disponibili, dalla letteratura scientifica più recente e dalle valutazioni preliminari svolte da numerosi analisti indipendenti, sta emergendo un quadro sempre più chiaro e coerente dell’importanza degli effetti avversi dei vaccini anti-Covid usati, negli scorsi mesi, nei principali Paesi occidentali. Sono qui evidenziate le moltissime morti in eccesso registrate nel 2021 dal network EuroMOMO, in sostanziale coincidenza con la campagna vaccinale: la correlazione sembra assente per gli over 75, ma appare aumentare sempre più via via che si considerano classi di età più giovani, in ottimo accordo con la crescente incidenza degli effetti avversi dei vaccini anti-Covid al calare dell’età, emersa fin da inizio anno dai dati forniti dall’AIFA. Viene discussa in dettaglio anche la questione dell’elevato tasso di decessi segnalati ai database anglosassoni, nonché quella del numero di morti effettivi stimabili al meglio delle nostre conoscenze attuali, assai verosimilmente prodotti attraverso meccanismi qui solo accennati e che soltanto ora si iniziano a comprendere. Inoltre, viene tentata una stima del rapporto rischi-benefici, che pare spostare il punto in cui essi si bilanciano verso i 40-45 anni di età (nella mia stima di marzo, il punto di pareggio si collocava invece intorno ai 25 anni, cosa di fatto poi confermata dall’EMA per Astrazeneca, per il quale l’ha collocato a 30 anni). Ma ciò vale comunque solo per i vaccini fin qui usati (a vettore virale e ad mRNA), in quanto il nuovo vaccino Novavax pare per fortuna presentare un profilo di sicurezza assai più elevato per ragioni legate al tipo di tecnologia impiegata
 

La prima cosa che mi viene in mente è che se consideriamo ogni caso a sé e caratterizzato dalle proprie specificità, la probabile evoluzione è che casi diversi vengano trattati allo stesso modo. Il che non fa pensare bene.
In risposta al post di jhon
 
1. Definizione

Per "giustizia predittiva" deve intendersi la possibilità di prevedere l’esito di un giudizio tramite alcuni calcoli; non si tratta di predire tramite formule magiche, ma di prevedere la probabile sentenza, relativa ad uno specifico caso, attraverso l’ausilio di algoritmi. Il diritto può essere costruito come una scienza, che trova la sua principale ragione giustificativa nella misura in cui è garanzia di certezza: il diritto nasce per attribuire certezza alle relazioni umane, tramite una complessa attribuzione di diritti e doveri.
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Leibniz, già nel 1666, evidenziava la possibilità di utilizzare modelli di giustizia predittiva, in particolare utilizzando modelli matematici; secondo costui (Leibniz, G.W., Dissertatio de Arte combinatoria, 1666), difatti, davanti ad una disputa, un giorno, non sarebbe stato necessario un processo, ma si sarebbe potuto direttamente procedere ad un calcolo. Egli immaginava, cioè, una calcolabilità delle controversie tramite veri modelli matematici; ciò avrebbe determinato una maggiore prevedibilità.

Per Weber (Weber, M., Die Wirtschaft und die gesellschaftlichen Ordnungen, Tübingen, 2001, 40), l’economia moderna può crescere tramite contratti, ma questi esigono un funzionamento del diritto calcolabile secondo regole razionali: la razionalità formale passa dalla calcolabilità completa dell’ordinamento giuridico.

Il diritto è basato su regole scritte e la certezza del diritto altro non è se non la prevedibilità dell’esito giudiziale; in fondo, sarebbe pur sempre un diritto razionale formale (Weber, M., Economia e società, II, Milano, 1974, 17).

(Giustizia predittiva in "Diritto on line")


Minority report era una cosa diversa, non mischiamo pere e mele ;)
Lo so...
Mp era un filo più umano perché almeno passava dalle premonizione di due veggenti...
A sto giro invece algoritmo e a casa

Son soddisfazioni è è è
 
Berenson era considerato uno dei più affermati e apprezzati giornalisti scientifici in era pre covid...
Poi ha scelto verità e trasparenza e lo hanno isolato...


Dura pensarla diversamente ma è un punto di vista, anche mio, nn la verità assoluta
 
Anche questa l'abbiamo vista...
Lo strano caso dei morti da vaccino concentrati in precisi lotti...(meluzzi docet)
Adesso in italiano

 

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