6 anni che si vanno ripetendo queste cose...
6 lunghissimi anni
e adesso pure l'istituto di super economisti(lol) da lui fondato(morti) lo certifica...
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A noi italiani interessa soprattutto perché tra i suoi fondatori - era l' anno 2005 - c' è Mario Monti, il quale è stato il primo presidente del Bruegel ed oggi ne è il presidente onorario.
La versione breve della storia è che il pensatoio di Monti dà torto a lui e ragione a Salvini e a tutti coloro che accusano il bocconiano di avere strangolato l' economia italiana e compromesso il risanamento del debito pubblico.
La stroncatura delle scelte fatte dal governo dei sobri è contenuta in un documento di 14 pagine che confronta
la situazione italiana e quella belga, simili nel 1999, al momento dell' arrivo dell' euro (debito pubblico attorno al 110% del Pil, analogo prodotto interno lordo pro capite) e assai diverse adesso, perché in questi anni il Belgio è migliorato mentre il nostro Paese ha perso posizioni su tutti i fronti.
E ciò, spiega il Bruegel, perché «
l' Italia ha risposto all' attacco dei mercati con misure di austerità, cosa che ha peggiorato le cose, mandando la crescita del Pil in territorio negativo e aggravando il rapporto debito/Pil».
L' errore cominciò con il governo Berlusconi, che nell' estate del 2011 adottò misure «certamente non in linea» con le raccomandazioni contenute nella famosa lettera del 5 agosto firmata da Trichet e Draghi. E non perché i provvedimenti voluti dal Cavaliere fossero troppo lassisti, ma per il motivo opposto: «La lettera illustrava un pacchetto equilibrato di interventi, chiedendo sia "misure significative per accrescere il potenziale di crescita", sia "misure immediate e decise per garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche"»; Berlusconi e il ministro dell' Economia Giulio Tremonti, però, ignorarono i provvedimenti di stimolo alla crescita per concentrarsi solo sul rigore.
Poca roba in confronto a quello che sarebbe successo dopo il cambio di governo, avvenuto a novembre: «
Il risultato dell' inasprimento delle misure di austerità è stato un crollo del Pil, che è sceso del 2,8% nel 2012». Situazione che si è ripetuta nel 2013, «quando l' Italia ha registrato di nuovo un avanzo primario relativamente consistente e il suo Pil si è contratto ancora dell' 1,7%».
La spremuta fiscale, in parole povere, ha consentito alle entrate dello Stato di superare le uscite, ma il sacrificio dei contribuenti è stato vanificato dalla recessione economica causata dall' eccessivo rigore. «Le misure di austerità hanno aumentato il rapporto debito/Pil dal 117% del 2011 al 129% del 2013».
L' austerità di Monti, ricorda il Bruegel, «non ha nemmeno aiutato il rating del debito italiano. Al contrario,
ha condotto a ulteriori downgrade nel 2012, 2013 e 2014». A firmare queste e altre considerazioni non è l' ultimo arrivato, ma l' economista belga André Sapir, già consulente di Romano Prodi e José Barroso, all' epoca in cui furono presidenti dell' Unione europea.
Monti vede così le proprie scelte demolite dall' istituzione che lui stesso ha creato.
l'istituto bruegel, fondato da monti: la crisi italiana è colpa anche del governo monti
MALEDETTO SIA IL TRADITORE MORTI E MALEDETTI SIANO TUTTI QUELLI CHE ANCORA LO SANTIFICANO E SE NE INFISCHIANO DELLA TRAGEDIA DEI PROPRI FRATELLI ITALIANI!
buona domenica