Questa mattina ero rimasto perplesso leggendo questo, c'era qualcosa che non mi tornava. Ora riflettendoci ho evidenziato cosa mi sembra che scricchioli in un ragionamento che è pure bene strutturato.
Il processo della globalizzazione penso che sia, oltre che una dinamica commerciale - affaristico - finanziaria anche qualcosa di più profondo: una sorta di omologazione globale delle menti ottenuta principalmente con la chimera consumistica e con la falsa idealizzazione della libertà. Strumentale a questo processo di omologazione è senz'altro anche l'uso della paura, principalmente paura di non essere degno dei mezzi di sussistenza primari e soprattutto secondari e indotti. Una sorta di costruzione di una società "pop" composta da consumatori pavidi e decerebrati. Possibilmente indebitati e giulivi.
Ora pensavo a un pezzo dell'Isola Posse degli inizi degli anni '90, si intitolava stop al panico. Stop al panico come parola d'ordine di contrapposizione al sistema, come inno di una cultura rivoluzionaria.
E se non fosse più così? Se al punto di rincitrullimento a cui si è giunti fosse proprio il panico la scintilla rivoluzionaria capace di accendere il fuoco della ribellione? Se servisse l'elettrochoc della paura a risvegliare le menti intorpidite dal consumo idiota? Se fosse necessario il tremore delle ginocchia e il battere dei denti per capire che se non ci si muove si è fot.tuti?
Se così fosse chi ha progettato, guidato, gestito la globalizzazione capitalista anche con la paura avrebbe veramente da aver paura di una possibile insorgenza del panico di massa, poichè potrebbe darsi che di paura vuol vivere e prosperare di paura, strizza, panico potrebbe essere sopraffatto.
la mia considerazione era come sempre di getto e rileggendola anch'io la trovo arruffona...
la mia arrabbiatura era per il sentirmi trattato, io italiano medio, come un perfetto idiota...
si preme e si rilascia l'acceleratore a proprio piacimento quasi certi del risultato che verrà ottenuto
l'uso della paura a cui faccio riferimento è quello orwelliano che i regimi antidemocratici usano per indirizzare il pensiero dei sudditi
sul modello usa e getta...mi riferisco certo a quello mercatistico(il capitalismo nn esiste +) e in particolare a quello nazieuropeo
sono anni che ci dobbiamo riempire la bocca di falsa solidarietà di cartone...di mutualismo dei popoli virtuale...di condivisione delle crisi altrui...
bastano 200 infetti e dalla romania alla grecia ti sprangano il portone
infine sullo shock come pietra fondante rivoluzionaria...
le crisi profonde reali dei paesi e delle genti in passato hanno sempre condotto alle dittature...o a rinforzare il satrapo esistente
così è accaduto dal 19 al 24
e tante altre volte nel passato + lontano
la paura fisica nn produce istinti rivoluzionari...produce invece incertezza...precarietà...totale incapacità a trovare risposte...
sovente ci si abbandona alla protezione di qlc1 che si ritiene forte...coraggioso...impavido...e di certo lo si segue rinunciando poi a gran parte alla propria libertà
questo è il mio timore da tempo...
vedo molti elementi presenti del periodo antecedente al ventennio
sulla paura dell'inadeguatezza di una società narcisistica basata su modelli estetici piuttosto che etici...
ho letto adesso che ieri alla stazione di firenze una donna è stata assistita perchè colpita da un forte attacco di tosse...bene...immediatamente i pochi astanti erano già pronti col telefonino a riprendere...
vuoi la rivoluzione?
trova un hacker che blocchi la rete...puoi star certo che vedresti scene di panico che nessun virus potrà mai causare...ma li devi lasciare senza fb...ista...w up per settimane...mesi...
li dovresti spogliare della sovrastruttura estetico/narcisistico/autocelebrativa così da fargli vedere il loro vero volto come a dorian gray...
ma la reazione sarebbe tutta da scoprire...nn è scontata
da padre anzianotto di un bimbo di 8 anni ogni gg vedo robe allucinanti...genitori che lasciano lo smart ai figli perchè nn rompano i coglioni...genitori che si sentono orgogliosi se una bimba di 5 anni posta una foto su istagram...
lotte continue (

) per rendere il mio consapevole che un pezzo di pizza da domenico è molto meglio dell'hamburger di cartone del mac che scelgono tutti gli altri...
e poi tutto il sostegno psicologico per fargli capire che nn è fare quello che fan tutti che ti fa essere partecipe di un gruppo...
stare sempre lì col bilancino per nn invadere il suo spazio mentre dall'esterno c'entrano sempre a gamba tesa...
in sintesi
noi nn abbiamo l'età per fare la rivoluzione...siamo vecchi e accciaccati...
chi la dovrebbe fare 20/40 è perso...una generazione bruciata
i + piccoli hanno il diritto di crescere...magari con valori che nn siano di cartone o fatti di bites
buondì