Buongiorno a te.
Dunque ti racconto la mia esperienza.
Un gruppo di giapponesi mi contagia, i sintomi non sono tanti: un dolore diffuso alle ossa, raffreddore, occhi rossi e piangenti (mai avuto in vita mia) e poco altro. Contagio anche mia moglie, mentre le figlie invece non sono mai state positive (mistero). Dobbiamo fare il tampone: puoi accedere tranquillamente sul sito governativo e che per chi ha sintomi è addirittura gratuito. Hai due possibilità: o vai in locali predisposti presenti praticamente in maniera capillare in tutta la città oppure ricevi il kit a casa, fai il test e lo rispedisci. Mia moglie si fa spedire il kit che arriva dopo 12 ore esatte e comunque entro le 24 stabilite, mentre io vado in questo locale. Contestualmente alla prenotazione ti arriva anche un qcode e istruzioni davvero precise al mm e al secondo.
Mia moglie fa il test e rispedisce tutto immediatamente grazie anche ai volontari che sono presenti su tutto il territorio, non solo per queste cose ma anche per portare cibo e medicinali a chi non può muoversi.
Io arrivo in questo posto, coda pochissima, anche perchè si va ad orario e appuntamento. Vengo riconosciuto tramite qcode, mi danno il kit e mi invitano a seguire una via a senso unico dove sono solo. Arrivo in una stanza, sedia, tavolo, istruzioni sia cartacee che video di come fare il tampone. Una volta fatto esco dalla parte opposta, consegno il tutto e mi avvisano che entro un paio di giorni avrò il risultato. Il tutto confermato anche via mail. Il risultato della positività mi arriva dopo 36 ore esatte.
Chi non può fare tutto in completa autonomia per svariati motivi, viene seguito dalla A alla Z sempre dagli stessi volontari.
In sostanza devo stare in isolamento. Per loro basterebbero 10 giorni e poi sei libero perchè considerato non infettivo. Questa cosa per me stona...infatti devo fare diversi tamponi per risultare effettivamente negativo. Lo faccio naturalmente per scrupolo nei confronti delle persone che mi circondano anche sul lavoro.
Una volta uscito dal tampone che definisce la mia positività arriva un messaggio di posta elettronica che mi chiede di inserire un codice nel sito dell'NHS per definire i miei contatti.
Dal giorno successivo fino a fine negatività per loro ma non per me, ossia i 10 giorni, mi chiamano 4 volte al giorno dal NHS e mi chiedono per 20 minuti a telefonata come sto e come non sto, i sintomi, se sono peggiorato o migliorato.
Questo tutti i giorni x 10 giorni anche se effettivamente sono rimasto positivo molto di più. Sempre lo stesso medico mi rinnova l'invito di chiamare il numero di emergenza qualora io cominci a peggiorare. Sottolineo come durante il primo tampone avrei potuto usufruire gratuitamente anche di un saturimetro.
Per quanto riguarda le medicine: il protocollo è abbastanza vario ma nonostante i mille dubbi, i medici che ho contattato più o meno mi hanno consigliato tutti la stessa cosa: aspirina fin dal primo giorno, no cortisone, no antibiotici, si antinfiammatori tipo Aulin ( che qui è bandito come in diversi paesi Europei), si all'idrossiclorochina sebbene strettamente monitorato da un medico che viene a casa direttamente per la somministrazione. Assolutamente no tachipirina. Ci sarebbe anche l'ivermectina ma anche questa sotto stretto controllo medico.
Qui le medicine poi non sono più o meno care. Paghi un "ticket" unico di 11 sterline e te le danno quindi paghi la ricetta per capirci.
Spero di non essere stato troppo prolisso e di averti risposto.