ESISTO PER STUPIRMI

Pensate che Zedda ha scelto di partecipare alle elezioni regionali ponendo un vincolo.

Che nessun dirigente del PD venisse in Sardegna a fare campagna elettorale. E questo dice tutto.
Accompagnato dai risultati del partito. Un terzo dei voti al candidato.

E' lapalissiano che vince la persona e non il partito.

Pertanto poco valore a livello nazionale sda queste elezioni.

C'è molta prudenza sui primi exit poll:

Solinas, è avanti con una forbice tra il 36,5% e il 40,5%

mentre Zedda viene quotato tra il 35% e il 39%.

"L'effetto Zedda", candidato forte del centrosinistra anche per l'esperienza da sindaco di Cagliari,
è sottolineato anche a livello di coalizioni con il centrosinistra (quotata tra il 27 e il 31%)
indietro anche di dieci punti rispetto al voto per il governatore,
mentre Solinas si fermerebbe cinque punti sotto la sua coalizione
(il centrodestra è dato tra il 43 e il 47%)

Il candidato M5s Francesco Desogus con il suo risultato tra il 13,5% e il 17,5%
farebbe poco peggio del Movimento (14,5%-18,5%) ma rischia, per gli effetti del sistema elettorale,
di restare fuori dal consiglio regionale sardo.

In un clima ancora tutto di attesa, sia M5s e che Lega hanno rimarcato che nel 2014
alle regionali in Sardegna non si erano neanche presentati.

In questo senso hanno valutano come positivi i rispettivi risultati: M5s tra il 14,5% e 18,5%, Lega tra il 12% e il 16%,
in 'gara' con il Pd per il posto di secondo partito, con i Dem tra il 12,5% e il 16,5%
(fermi sotto il 10% Forza Italia e sotto il 5% Fratelli d'Italia).

Ma se il M5s più che dimezza rispetto alle politiche i suoi voti (un anno fa era al 42%),
la Lega che i sondaggi nazionali (e il voto abruzzese) danno in grande ascesa,
non sembra destinata a fare molto meglio del voto di un anno fa, quando al Senato aveva preso l'11,6% e il 10,8% alla Camera.
 
Per fortuna che hanno votato solo 800.000 persone ..........

Allo stato attuale, sono pervenuti i risultati di 296 sezioni circoscrizionali......sono 1840
Hanno cominciato alle 7 di stamane. 8 ore fa ..........

PD 12,49%

Lega 12,38 %

Partito Sardo d'Azione 10,45%

5Stelle 9,42%

F.Italia 8,55%
 
409 sezioni
Qualcosa non quadra con gli exit ...

48,11% contro 33,74%

ma forse mancano i grossi centri.
 
Sapete. Non ci avrei mai creduto :dietro:se non me lo mettevano per iscritto :DD:

Mai come in questi tempi, l’euro è stato messo in discussione.
I movimenti critici nei confronti della moneta unica e nel mondo in cui è stata gestita, sono cresciuti in maniera esponenziale.
E anche se non tutti sono dichiaratamente a favore dell’uscita dall’euro, sono in molti a chiedere un cambio di passo.
Così, ed è evidente, la moneta unica non funziona.
E lo dimostrano ormai innumerevoli studi che hanno sancito più volte una critica definitiva nei confronti del sogno di molti difensori dell’Ue.

L’euro può anche non essere stato un errore, come affermano i suoi difensori.
Ma il fatto che sia un’emanazione e un’arma della politica economica della Germania è una realtà di fatto.
Tanto che adesso sono numerosi i think tank e i centri studi che affermano che Berlino
sia l’unica ad aver realmente guadagnato da questo sistema.


Come riporta l’Huffington Post, il Cep (Centrum für Europäische Politik) di Friburgo
ha pubblicato un report molto dettagliato su vincitori e vinti a vent’anni dalla sua istituzione della moneta.
E quello che ne scaturisce, è che ci sono solo due Paesi ad aver tratto profitto dalla moneta unica: Germania e Olanda.

E se a dirlo è un centro studi tedesco, va da sé che non lo si può accusare di essere avverso alla Germania.

I dati sono eloquenti.
Tra il 1999 e il 2017, la Germania ha guadagnato circa 1900 miliardi di euro, ovvero circa 23mila euro per abitante.
E a parte l’Olanda, per il resto nessun Paese ha tratto realmente beneficio da questo moneta.

Anzi, le altre due potenze europee, Italia e Francia, hanno assistito a un netto calo della crescita e della competitività.
Per Parigi si parla di una perdita di 3600 miliardi di euro, mentre per l’Italia addirittura di 4300 miliardi.
Numeri che, divisi in base ai cittadini, indicano che si sono persi 56mila euro pro capita in Francia e 74mila euro in Italia.

Il problema dell’euro, come scritto da Huffington Post, riguarda in particolare la competitività e le disuguaglianze sociali.
Quello della competitività, in particolare, è un problema che sembra non solo irrisolto
ma anche (attualmente) irrisolvibile poiché, a detta del Cep,
i singoli paesi non possono più svalutare la propria valuta per rimanere competitivi a livello internazionale”.

Una perdita di competitività che ha condotto “a una minore crescita economica, a un aumento della disoccupazione e al calo delle entrate fiscali.
La Grecia e l’Italia, in particolare, stanno attualmente attraversando gravi difficoltà a causa del fatto che non sono in grado di svalutare la propria valuta”.

Lo studio si fonda su analisi di come sarebbe stato alto il Pil pro capite in assenza dell’euro.
E l’Italia è quella che ha perso più di tutti. I ricercatori del centro tedesco affermano che senza l’euro,
il Pil italiano sarebbe stato più alto di 530 miliardi di euro.

“In nessun altro Paese tra quelli esaminati l’euro ha portato a perdite così elevate di prosperità” come in Italia, scrive il report.

E sulla situazione del nostro Paese, il rapporto conclude:
“L’Italia non ha ancora trovato un modo per diventare competitivo all’interno dell’eurozona.
Nei decenni prima dell’introduzione dell’euro, l’Italia svalutava regolarmente la propria valuta con questo scopo.
Dopo l’avvento dell’euro non è stato più possibile. Invece, erano necessarie riforme strutturali.
La Spagna mostra come le riforme strutturali possono invertire la tendenza negativa”.


Insomma, adesso a criticare la nostra moneta, ma soprattutto a puntare il dito sulla Germania
non sono più solo i movimento sovranisti ed euroscettici.
Anche i ricercatori tedeschi iniziano a essere molto duri nei confronti della politica di Berlino nei confronti dell’Unione europea.
Ed è una conferma di come sia stata proprio la Germania la prima responsabile della crisi economica e di consenso nel sistema europeo.
 
"Ecco, ci mancava l'ennesimo esempio di idiozia. Ci ricorderemo dei duo,
insieme alla Marrone, ai vari Gassmann e compagnia belante.
Dalle case al centro e dalle ville alberate è bello vedere l'immigrazione incontrollata, tanto non ti tocca.
Andranno in periferia e nei centri storici, mica vicino casa mia.
Ma mai uno di questi fessi danarosi ha mai detto di prendersi in casa un immigrato.
Cantate , fate casino, fa niente, ....... Il vostro voto vale uno, come il mio,
ma mi ricorderò di voi quando cambierò canale. Ricordiamoci di loro , di loro tutti."
 
Non ne avete avuto abbastanza. Dall'Abruzzo alla Sardegna.

Ora, pure questo ? ricordo un motto ....onestà.........ahahahahah (degli altri, sempre degli altri)

Molto si è parlato del cambio al vertice dell'Inps. Con l'addio di Tito Boeri, più volte in conflitto con il governo gialloverde, le preferenze di Conte&Co.
si sono concentrate su Pasquale Tridico. È lui il designato a diventare commissario Inps, supportato però dal sub-commissario Francesco Verbaro.

Ci sarebbero però dei problemi.
Secondo quanto scrive Repubblica, infatti, il decreto di nomina sarebbe stato già firmato da Luigi Di Maio,
ma una volta arrivato sul tavolo del collega Giovanni Tria si sarebbe arenato.

Perché?

Potrebbero esserci dei problemi sui compensi.

Sempre secondo quanto scrive Rep, infatti, fonti governative parlerebbero di "problemi sui compensi".
Il decreto infatti avrebbe dovuto attribuire a commissario e sub commissario lo stesso compenso di Tito Boeri, ovvero 103 mila euro lordi all'anno.

Ma i due dovrebbero dividerselo, non si tratterebbe di uno stipendio pro-capite.

A prevederlo è il decretone reddito-pensioni in cui è stata decisa anche la riforma del Cda dell'Inps.

Però, secondo quanto scrive Repubblica, nella nomina sarebbe stato assegnato uno stipendio da 103 mila euro a testa,
portando così il conto totale per le casse dello Stato a 206mila euro.
 
  • Sezioni Totali:1.840
  • Sezioni Circoscrizionali:616
  • Sezioni Regionali:753
  • Schede contestate Circoscrizionali:174
  • Schede contestate Regionali:27
christiansolinas.png

CHRISTIAN SOLINAS
47,68%
 

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