Ma questa europa a chi serve ? ..........scusate è la mia demenza senile. Perchè porsi questa domanda ? Perchè ?
Milioni, anzi, miliardi di sprechi. Tutti certificati dalla
Corte dei Conti europea.
Soldi pubblici per
autostrade che rimangono deserte e corsi di
formazione gonfiati.
Per non parlare delle
consulenze lievitate o delle
spese irrefrenabili per la spola dei parlamentari e dei loro staff tra
Bruxelles, Strasburgo e
Lussemburgo.
Tre sedi al posto di una.
I costi dell’
Unione Europea elencati nel libro
“Eurosprechi” di Roberto Ippolito (Chiarelettere) sono una litania di assist per gli
euroscettici,
facilmente sfruttabile dalla propaganda
pro Brexit.
Eppure il “recupero dell’immagine dell’
Unione e del consenso nei suoi confronti” passa soprattutto da un uso più “accorto e corretto del denaro degli
Stati membri”,
ma chi si trova all’interno delle istituzioni
Ue non sembra accorgersene.
Perché sorge il dubbio che, forse, gli europeisti non siano davvero impegnati a “togliere pretesti all’azione disgregatrice”.
Nessuna levata di scudi contro i “contributi anomali concessi all’agricoltura, i lavori non necessari negli aeroporti,
il tonno del Mozambico pagato sei volte di più rispetto a quanto negoziato e sui dipendenti gratificati da un’indennità extra anche se malati”.
“È come se avessimo due
ministri per il lavoro – spiega Ippolito -. In
Europa c’è l’
esigenza di soddisfare ogni Paese.
E così ognuno ottiene qualcosa, anche se gli
enti si moltiplicano”. E l’efficienza aumenta? “Ho qualche dubbio.
Così non si affrontano con strumenti agili e costi sostenuti i grandi temi. L’Europa combina poco, non cammina.
Le denunce sugli sprechi della
Corte dei Conti cadono nel vuoto,
e l’
Unione ha chiuso il bilancio del 2014 con
un deficit del 4,8 per cento.
Un disavanzo molto superiore al tetto fissato dal trattato di
Maastricht, visto che i Paesi Ue non devono
oltrepassare il 3%”.