"esternazioni di disappunto

Stato
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Canto le di lui aeree lodi
che con gran culo fece peto mai udito ...
sozzo nella sua veste ipocrita.
Molto egli oprò co mano,
molto soffrí nel glorioso orgasmo di presunto sapere;
e in van le nutrie gli s'opposero, e in vano
s'armò di toilet's paper il popol misto.
Il Ciel gli diè favore, e sotto a i santi
segni ridusse i suoi compagni in froci.
 
Eccolo portare le prime offensive:
accompagnato da sparuti postulanti per vendere aspirapolveri ed enciclopedie mutande con foro e vibratori.
 
Il feroce Salatino azzeccagarbugli, guardiano della moralità, scazzato dalle lungaggini et deluso dall' inconcludenza delle minacce sue, invocanti rogati desiderosi di càzzo e di vendetta, decide di risolvere tutto con un duello finale..

Nel mentre apprende intanto delle sue origini accademiche maturate in quel di Tirana da tal Tresette, il suo vecchio allibratore, dove si era recata per scommettere sull'esito del duello.

Brutto figliodiGigolone da Mezzatacca, mercante di Pomezia che aveva messo in cinta ed abbandonato sua madre, Lucrezia.
 
La contraddizione è un meccanismo di semplicità disarmante, perciò risulta di difficile comprensione.


Per coerenza con l'argomento della pagina, si dovrebbe essere contraddittori:

indi affronterò con disappunto esternato un tema che non ha assolutamente nulla a che fare con la contraddizione ... in quanto, se si parlasse della contraddizione, non si sarebbe contraddittori, quindi mancheremmo coerenza con l'argomento della pagina ..., dunque in contraddizione.


Insomma, per parlare della contraddizione, ... si deve evitare di parlarne, ... poi altro discorso è l'OT ... Ottusaggine Traboccante, per quella non c'è una sèga da fare, ... si abbozza un po' ... finchè si puote, ... se poi l'ottuso lamenta offesa, stracacazzì suoi.
 
I cittadini di una società civilizzata, le persone cioè che si comportano civilmente, non sono il risultato del caso, ma sono il risultato di un processo educativo. E in che cosa consiste fondamentalmente un modo civilizzato di comportarsi? Consiste nel ridurre la violenza.
Karl Popper
 
:lol::lol::lol:


offésa s. f. [lat. offēnsa, der. di offĕndĕre «offendere», part. pass. offensus]. –

1.

a. Danno morale recato alla dignità di una persona (o di un’istituzione) con atti o con parole; l’atto stesso o le parole con cui si offende: fare o. a qualcuno; recare (meno com. portare) o.; ricevere, subire, patire un’o.; o. grave, atroce, sanguinosa; lieve, leggera o.; o. volontaria, involontaria; o. al capo dello stato, alle pubbliche autorità, alla bandiera, alla religione, figure di reato contemplate dal codice penale; perdonare, dimenticare le o.; vendicare le o.; lavare un’o. col sangue; riparare l’o. (da parte dell’offensore); chiedere soddisfazione o riparazione di un’offesa.

b. estens. Atto, comportamento e sim. con cui si viola un principio, un valore etico, una norma comunem. accettata, o che sia comunque con questi in contrasto: o. alla legge, alla giustizia, alla libertà; o. alla morale, al pudore, al decoro; in senso fig.: costruzioni, quadri, sculture, versi che sono un’o. al buon gusto.
 
In una nave che affonda gl'intellettuali sono i primi a fuggire subito dopo i topi e molto prima delle puttane.
Vladimir Majakovskij (omen nomen)
 
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disappunto

[di-sap-pùn-to] s.m. (spec. sing.)

• Delusione unita a stizza che si prova quando non giunge a buon fine qlco. di cui si dava per scontato l'esito positivo




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