Euro

A coloro che ritengono che l’Italia avrebbe dovuto conservare la lira non entrando nella moneta unica o che sostengono la necessità
di uscire al più presto dalla moneta unica
europea è facile rispondere.


L’euro ha avuto 5 grandi meriti:


1. ha assicurato la stabilità del potere
d’acquisto dei cittadini, con tassi di
inflazione ben più bassi che in
precedenza;

2. ha aperto a milioni di famiglie
italiane la possibilità di ottenere
mutui per l’acquisto della casa a tassi
del 3% - 4% invece del 12% - 15%;


3. ha favorito un certo risanamento
della finanza pubblica per i minori
oneri di interessi gravanti sul bilancio
dello Stato;

4. ha consentito all’Italia di pagare
meno per le materie prime e i
prodotti energetici acquistati
all’estero (si pensi agli effetti
sull’economia italiana del petrolio a
60 dollari il barile se non ci fosse
l’euro ad attenuarli);

5. ha contribuito ad eliminare la
marginalizzazione dell’Italia dalle
grandi correnti degli scambi
finanziari e di investimento
internazionali.

E’ vero, tuttavia, che con l’euro non è
possibile effettuare svalutazioni
compensative dell’aumento dei costi per
unità di prodotto che, purtroppo, hanno
continuato a manifestarsi allegramente in
questi ultimi anni.

Ma questo vantaggio
competitivo a cui l’Italia ha dovuto
rinunciare è di ben minore momento rispetto
ai vantaggi prima elencati.


Più incisiva è la critica di coloro che,
riconoscendo i vantaggi dell’euro, ritengono
che il change over, cioè l’esecuzione del
passaggio lira/euro, non sia stato privo di
difetti.


Il problema è quello di determinare la
ragione per cui proprio con questo cambio
dell’euro le inefficienze strutturali si sono
manifestate.

Discostandosi da 1936,27, da una parte, miglioravano le
ragioni di scambio, ma peggiorava la
competitività, dall’altro, peggioravano le
ragioni di scambio, ma migliorava la
competitività.

Poiché il livello di 1936,27
rappresentava un ragionevole punto di
incontro fra le due esigenze, si può dire che
non sia vero che i problemi dell’euro
risalgono ad una errata esecuzione del
change over.


Purtroppo, in questo clima di becero scontro politico-economico
si vorrebbero scaricare tutte le responsabilta' sull'euro
e sul suo change over
 
La butto li' ..........short sul dollaro da 1,19.....primo obbiettivo ......1,21

Sotto 1,18 non ci andremo e l'euro nei prossimi 10/30 giorni riprendera' come minimo 1,21 ma vedo anche un 1,25 da qui a tre mesi dove riprendero' forse a comprare dollari .....vedremo



ciao
1140469070finance_chart.png
 
sono completamente d'accordo con ugloba,
il problema non è stato tanto il concambio,
quanto il mancato controllo nei primissimi giorni
della nuova moneta

al contrario c'era quasi una gara fra ministri italiani
a disprezzarla, mentre lo stato raddoppiava già al 2 gennaio
le giocate sui pronostici

questo è stato un segnale politico chiaro
da parte di chi ora finge di dimenticarsene
 
ugloba ha scritto:
La butto li' ..........short sul dollaro da 1,19.....primo obbiettivo ......1,21

Sotto 1,18 non ci andremo e l'euro nei prossimi 10/30 giorni riprendera' come minimo 1,21 ma vedo anche un 1,25 da qui a tre mesi dove riprendero' forse a comprare dollari .....vedremo



ciao
1140469070finance_chart.png

ugloba sei fantastico .. usi pure i nostri grafici :V
 

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