Speronato il primo ministro ungherese Viktor Orban. Una coincidenza o altro?
		                                
                                  	                      		      By Edoardo Capuano - Posted on 23 luglio 2013
 	    	   	  
                    	 	 	
		
		
	
	
e  un’auto sospetta, si fosse anche soltanto affiancata al corteo della  Merkel o di Barroso, la notizia avrebbe offuscato anche la visita del  Papa a Rio de Janeiro o la strage ferroviaria di Santiago de Compostela;  trattandosi invece del primo ministro ungherese, Viktor Orban, è  possibile trovare informazioni soltanto in qualche blog o in qualche  sito specializzato sulla politica internazionale e nulla più.
 È successo tutto ieri, durante una visita del premier ungherese in  Romania;
 improvvisamente, un’auto è piombata sul corteo di Orban,  centrando in pieno il mezzo blindato sul quale viaggiava il console  generale dell’Ungheria in Romania, che precedeva quella nella quale si  trovava il premier. Per fortuna, non ci sono state conseguenze, anche se  guardando l’auto del console, si può ben campire l’entità molto forte  dell’impatto.
 Ancora pochi metri ed il mezzo che ha centrato il console, poteva  finire invece addosso al primo ministro ungherese, particolare questo  che risulta molto inquietante e che contribuisce a far circolare voci  circa un presunto attentato verso Viktor Orban. 
 
Orban ha un grande carisma, una personalità che ha conquistato gli  ungheresi e non solo, visto che in molte parti d’Europa viene visto come  modello per una rivoluzione politica e pacifica che ridia sovranità ai  popoli; il suo governo, in carica dal 2010, si è contraddistinto per un  
braccio di ferro contro la commissione europea e soprattutto contro la  Bce, il quale nei mesi scorsi gli è costata anche una feroce campagna  mediatica, nella quale veniva dipinto come nuovo dittatore o come colui  che sta restringendo le libertà civili nel paese magiaro.
 Tuttavia la campagna non ha attecchito, anzi ha fatto crescere la  popolarità di Orban in tutta Europa e nei sondaggi elettorali in vista  delle elezioni del 2014, i dati gli danno ragione, visto che il suo  partito potrebbe avere la maggioranza assoluta dei voti. Orban è in  questo momento un treno inarrestabile, nonché forse l’unico capo di  governo europeo ad andare controcorrente rispetto alle scellerate linee  politiche tracciate da Bruxelles e questo certamente non gli permette di  avere grosse amicizie tra le lobby e le élite internazionali.
 
Non solo i dati dei sondaggi, ma anche i dati economici danno ragione  al “modello ungherese” di Orban: debito pubblico quasi annullato,  occupazione in crescita, stabilità dell’inflazione e nuovi investimenti  nelle infrastrutture.
 La carte vincente, è stata indubbiamente quella di porre sotto  controllo governativo la banca centrale (vale la pena ricordare che  l’Ungheria non fa parte dell’Euro),
 mossa ovviamente aspramente  criticata dalla Bce e dalla commissione guidata da Barroso; proprio  pochi giorni prima dell’incidente, Orban aveva scritto su un comunicato  del governo di Budapest: “Fmi, abbiamo pagato! Adesso andatevene!” Sarà  solo una coincidenza l’incidente avuto ieri a poche ore dal suo  messaggio contro il Fondo Monetario Internazionale? In molti credono  tuttavia che l’Ungheria non abbia un peso enorme nell’Europa e che  quindi le lobby tutto sommato possano lasciar far ad Orban la sua  politica, ma in realtà, come trapela dal quotidiano ungherese “Magyar  Nemzet”, nelle recente riunione di Londra del Bilderberg, il caso  ungherese sarebbe stato tra i punti più trattati.
 In particolare, le lobby finanziare e massoniche sarebbero  preoccupate circa un eventuale effetto contagio dell’Ungheria, vista la  grande presa sull’opinione pubblica che ha Viktor Orban; infatti, sempre  secondo il quotidiano magiaro, sarebbe stato elaborato un piano per  finanziare il principale partito di opposizione, il Partito Socialista  (lo stesso di Ferenc Gyurcsány, l’ex primo ministro che nel 2006 in  un’intercettazione ambientale rivelava ai collaboratori di aver  appositamente truccato i conti ed imbrogliato sui dati economici per  vincere le elezioni), e scatenare una campagna mediatica robusta  anti–Orban subito dopo la certa vittoria elettorale della prossima  primavera, cercando, tramite testimoni oculari o tramite telecamere  piazzate sopra i seggi elettorali, di mettere in discussione la legalità  e la regolarità del voto, sulla falsariga di quanto fatto nel 2004 in  Ucraina, quando un’operazione simile screditò il filo putiniano  Yanucovich (attuale presidente) e favorì una presunta “rivoluzione  arancione” che instaurò al potere il filo-Usa Viktor Yuschenko.
 Dunque, in questo contesto, le voci circa un presunto attentato  perpetuato ad Orban, si moltiplicano: su alcuni blog ungheresi, si punta  il dito contro un presunto cambiamento di strategia delle lobby,  inaridite ulteriormente dopo le parole anti Fmi di Orban, che  mirerebbero adesso ad un’eliminazione fisica del primo ministro e non  più ad una campagna mediatica volta a destabilizzare il paese.
 Se siano vere o false queste voci, appare comunque chiaro che su  Budapest si potrebbero addensare prossimamente le stesse nuvole nere  cariche di odio verso il buon senso e verso la legittima resistenza  popolare ad un sistema anti etico governato da banchieri e lobbysti  senza scrupoli, che già da diverso tempo l’Fmi, l’Ue e la Bce hanno  sguinzagliato sui cieli di tutta Europa. Ma il popolo magiaro è fiero ed  orgoglioso di quanto sta producendo per adesso e non solo gli  ungheresi, ma tutta l’opinione pubblica europea armata di amore per il  vecchio continente, non lascerà da solo Viktor Orban.
 
Autore: Mauro Indelicato / Fonte: ilfarosulmondo.it