EUROPA nazista

questa è la conferma che non c'è democrazia in Europa
ma STATO di POLIZIA


Anche il Governo brasiliano ha protestato per il trattamento "ingiustificato" subìto dal suo cittadino. L'ufficio del primo ministro David Cameron ha detto che «sta alla polizia decidere cosa è giusto e proporzionato fare».

Snowden, Londra: la polizia ferma per 9 ore all'aeroporto il partner del giornalista che pubblicò lo scoop - Il Sole 24 ORE
gli USA sono l'esempio peggiore di "finta democrazia"

Povero Edward Snowden. Ha svolto un servizio pubblico prezioso. Avrebbe dovuto ottenere una medaglia nel Giorno dell’Indipendenza ed invece dovrà affrontare un destino diverso.
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potrebbe essere consegnato agli Stati Uniti per un programma completo di tortura.
da
La Realtà dell?America | Rischio Calcolato
 
In caso di disordini potrebbe inoltre essere impiegata la polizia europea: non dimentichiamoci che il nostro paese ha aderito anche al “trattato di Velsen” che ha istituito il corpo di polizia sovranazionale dai poteri illimitati, Eurogendfor: il cui comando è affidato alla NATO (quindi agli USA!)
L’Italia sta preparando l’esercito per gestire eventuali sommosse!


L’Italia sta preparando l’esercito per gestire eventuali sommosse popolari che potrebbero avvenire nei prossimi mesi: è quanto emerge dall’analisi della “direttiva ministeriale in merito alla politica militare per l’anno 2013″. In caso di disordini potrebbe inoltre essere impiegata la polizia europea: non dimentichiamoci che il nostro paese ha aderito anche al “trattato di Velsen” che ha istituito il corpo di polizia sovranazionale dai poteri illimitati, Eurogendfor:
il cui comando è affidato alla NATO (quindi agli USA!) pur operando in Europa… Staff nocensura.com Euro-rigore ad ogni costo: ora si prepara anche l’esercito L’Italia sta per subire uno choc socio-economico così forte da provocare disordini e rivolte: la profezia che Gianroberto Casaleggio ha affidato a Gianluigi Nuzzi è così realistica che se ne starebbe occupando persino l’esercito, nell’eventualità di dover rinforzare l’ordine pubblico in previsione di sommosse, provocate dal regime europeo dell’austerity. Lo sostengono Eugenio Orso e Anatolio Anatoli, che nel loro blog analizzano la recentissima “Direttiva ministeriale in merito alla politica militare per l’anno 2013” emanata dal ministero della difesa, retto dall’ex Pdl Mario Mauro, ora montiano. L’aspetto sconcertante, osservano i due analisti, riguarda l’impegno diretto delle forze armate verso obiettivi non propriamente militari: e cioè il rispetto assoluto dei trattati europei dell’austerity a cominciare dalla intangibilità dell’Eurozona, condizioni che vengono elevate al rango di elementi-chiave per la sicurezza nazionale. La premessa è fosca, in una cornice di guerra imminente: «Non può essere ignorata la possibilità, per quanto remota, di un coinvolgimento del paese e del sistema di alleanze del quale siamo parte in un confronto militare su vasta scala e di tipo “ibrido”, ovvero che implichi sia operazioni convenzionali, sia operazioni nello spettro informativo, sia operazioni nel dominio cibernetico», afferma il ministero. «Elemento irrinunciabile della politica nazionale è anche il pieno rispetto degli impegni assunti in sede europea». Impegni che il ministero della difesa considera «finalizzati a garantire la stabilità di lungo periodo della moneta comune e, con essa, dell’intero sistema economico comunitario». Proprio la stabilità dell’Eurozona «deve essere considerata come essenziale per il perseguimento del fine ultimo, costituito dalla sicurezza del sistema internazionale e delle relazioni politiche ed economiche che in questo si sviluppano». L’Italia, pertanto, «deve operare con determinazione per azzerare il deficit di bilancio e ricondurre nei tempi previsti il debito pubblico entro i limiti stabiliti a livello europeo». Strano che ad occuparsi di questo tema non sia il ministero dell’economia, ma quello della difesa. «Il mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio lungo un arco di tempo pluriennale – conclude la nota – rappresenterà, quindi, un vincolo ineludibile nella definizione delle scelte in materia di difesa che, negli anni, saranno adottate». Mettendo insieme questi punti e sapendo leggere fra le righe, scrivono Orso e Anatoli, il quadro che ne esce è a dir poco preoccupante: «Obbiettivo primario è il pareggio di bilancio, il mantenimento e la difesa dell’euro a qualsiasi costo (anche a costo del sangue della popolazione) e il conseguente mantenimento dell’Italia, checché ne dica il popolo, nel lager dell’Eurozona, fondamentale spazio globalista in cui rinchiudere i popoli europei adattandoli, con le buone o con le cattive, al nuovo ordine neocapitalistico». Il vincolo ineludibile della disciplina di bilancio nel lungo periodo informa anche le scelte in materia di difesa e di impiego delle forze armate, perché, sempre leggendo fra le righe, «la minaccia risulta chiara: se il popolo ridotto allo stremo si ribellerà – a partire dall’autunno inverno di quest’anno, poniamo – non si esiterà a impiegare la forza, armata, per ridurlo a più miti consigli, in un possibile conflitto “ibrido” in cui molte saranno le armi impiegate, accanto a quelle convenzionali». Ed ecco che quella “possibilità remota” di coinvolgimento militare in un conflitto «diverrebbe drammaticamente concreta», al punto che «la forza militare nazionale sarebbe impiegata, da uno spregevole governo collaborazionista degli occupatori del paese, contro lo stesso popolo italiano, a vantaggio, come si scrive nel testo riportato, della stabilità di lungo periodo della monetacomune, controllata da entità private euroglobaliste, nonché del mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio (ormai recepita in Costituzione) lungo un arco di tempo pluriennale». Per Orso e Anatoli, il messaggio è inequivocabile: «In presenza di disordini sociali estesi, ai quali la repressione poliziesca e dei carabinieri non riuscirà a far fronte, scenderanno in campo le forze armate». Scenario possibile? «Se ti tolgono il lavoro, la sicurezza, la possibilità di un minimo di pianificazione dell’esistenza e persino il cibo», è facile che si possa ricorrere all’uso di armi magari improprie, per «spaccare tutto, cercando di fermare i tuoi nemici», scrivono i due blogger, che accusano i politici italiani di essere «collaborazionisti dell’euro-nazismo, dell’atlantismo, dell’Occidente, del libero mercato globale e della liberaldemocrazia». Autunno caldo: «Il rischio di estesi sociali disordini, in Italia, è quindi un rischio reale», anche se Letta e Napolitano «continuano a negare l’evidenza».

 
Il potere Ue: sospendere i diritti dei paesi membri

Il potere Ue: sospendere i diritti dei paesi membri


Il presidente della Commissione Ue Barroso ha parlato dell'opzione nucleare del Trattato di Lisbona. LEGGI IL TESTO.


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Il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso.


BRUXELLES (WSI) - "Nell'ultimo discorso sullo Stato dell'Unione proferito lo scorso anno, in un momento di sfide che la legislazione ha affrontato nei nostri stati membri, ho parlato della necessità di costruire un ponte tra la persuasione politica e le procedure specifiche di violazione da un lato, e quella che definisco l'opzione nucleare dell'Articolo 7 del Trattato (dell'Unione europea), ovvero la sospensione dei diritti degli stati membri". E' quanto ha detto il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso" nel suo discorso sullo stato dell'Unione.

Barroso è tornato a parlare della questione spinosa che riguarda il potere conferito all'Unione europea di sospendere in determinati casi e in via momentanea i diritti degli stati membri.

"L'esperienza ha confermato l'utilità del ruolo della Commissione come arbitro indipendente e obiettivo - ha continuato - Dovremmo consolidare questa esperienza attraverso un quadro più generale, che dovrebbe basarsi sul principio dell'eguaglianza tra gli stati membri, e che dovrebbe essere attivato solo quando esiste un grave rischio sistemico che minaccia la legge, scatenato da fattori predefiniti".

La Commissione, ha precisato Barroso, si "farà avanti con un comunicato sulla questione. Ritengo che questo dibattito sia la chiave per la nostra idea di Europa. Ciò non significa che la sovranità nazionale o la democrazia saranno limitate. Ma abbiamo bisogno di un meccanismo europeo robusto che influenzi l'equazione quando sono in gioco i principi comuni di base. Esistono alcuni valori non negoziabili che l'Unione europea e i suoi stati membri devono e dovranno difendere sempre".

ARTICOLO 7 (SOSPENSIONE DI ALCUNI DIRITTI CHE RISULTANO DALL'APPARTENZA ALL'UNIONE)

1 - Su proposta ragionevole presentata da un terzo dei paesi membri, dal Parlamento europeo o dalla Commissione europea, il Consiglio, con l'approvazione di una maggioranza pari a 4/5 dei suoi membri e dopo aver ottenuto il consenso del Parlamento europeo, potrebbe stabilire che esiste un chiaro rischio di grave violazione da parte di uno stato membro dei valori che si riferiscono all'articolo 2 (quello in cui sono riportati i valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, della legge e del rispetto per i diritti dell'uomo). Prima di stabilire (la violazione), il fornendo raccomandazioni...Il Consiglio verificherà regolarmente le basi su cui una tale valutazione sia stata effettuata.

2 - Il Consiglio europeo, agendo su base unanime sulla proposta di un terzo degli Stati membri o della Commissione europea, e dopo aver ottenuto l'approvazione del Parlamento europeo, potrebbe dichiarare l'esistenza di una grave e persistente violazione da parte di uno stato membro dei valori a cui si riferisce l'articolo 2, dopo aver invitato lo stato membro a presentare le sue osservazioni.

3 - Nel caso in cui la deliberazione secondo il paragrafo 2 sia avvenuta, il Consiglio, agendo secondo una maggioranza qualificata, potrebbe decidere di sospendere alcuni diritti derivanti dall'applicazione dei trattati, allo stato membro in questione, includendo i diritti di voto del funzionario che rappresenta il governo dello stato membro all'interno del Consiglio. Nel fare ciò, il Consiglio prenderà in considerazione le possibili conseguenze di una sospensione dei diritti e degli obblighi di persone fisiche e giuridiche. Gli obblighi che lo stato membro in questione deve osservare secondo il trattato continueranno a essere vincolanti.

4 - Il Consiglio, agendo secondo una maggioranza qualificata, potrebbe decidere successivamente di modificare o revocare le misure intraprese secondo il paragrafo 3, in risposta ai cambiamenti della situazione che ha portato all'imposizione (della sospensione dei diritti umani).

5 - Le intese di voto che si applicano al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio per gli scopi di questo articolo sono contenuti nell'articolo 354 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

ARTICLE 7 [7] [‘Suspension of certain rights resulting from Union membership’, Article I-59 (ex Article 49 TEU)] .

1 - On a reasoned proposal by one third of the Member States, by the European Parliament or by the European Commission, the Council, acting by a majority of four-fifths of its members after obtaining the consent of the EuropeanParliament, may determine that there is a clear risk of a serious breach by a Member State of the values referred to in Article 2. Before making such a determination, the Council shall hear the Member State in question and may address recommendations to it, acting in accordance with the same procedure. The Council shall regularly verify that the grounds on which such a determination was made continue to apply.

2 - The European Council, acting by unanimity on a proposal by one-third of the Member States or by the European Commission and after obtaining the consent of the European Parliament, may determine the existence of a serious and persistent breach by a Member State of the values referred to in Article 2, after inviting the Member State in question to submit its observations.

3 - Where a determination under paragraph 2 has been made, the Council, acting by a qualified majority, may decide to suspend certain of the rights deriving from the application of the Treaties to the Member State in question, including the voting rights of the representative of the government of that Member State in the Council. In doing so, the Council shall take into account the possible consequences of such a suspension on the rights and obligations of natural and legal persons. The obligations of the Member State in question under the Treaties shall in any case continue to be binding on that State.

4 - The Council, acting by a qualified majority, may decide subsequently to vary or revoke measures taken under paragraph 3 in response to changes in the situation which led to their being imposed.

5 - The voting arrangements applying to the European Parliament, the European Council and the Council for the purposes of this Article are laid down in Article 354 of the Treaty on the Functioning of the European Union.

ARTICOLI DEL TRATTATO DI LISBONA.
 
quando l'europa sara' riempita ben bene di stranieri nessuno o ben pochi andranno in piazza a protestare

il buonismo attuale verso gli immigrati nasce da un progetto non propriamente "umanitario"
 
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tontolina, vivi di llusioni.
i lavoratori, gli imprenditori, le brave persone se ne sono già andate.

devi guardare in faccia la realtà.
 

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