Exor (EXO) Exor = asgar ricco!!!! (2 lettori)

Asgar

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Una svolta che passa anche dal cambio di denominazione. Al termine del progetto di integrazione tra Ifi e Ifil, potenzialmente a gennaio 2009 dopo il via libera delle assemblee a novembre, la nuova holding assumerà il nome di Exor. La decisione è stata presa ieri dai consigli di amministrazione delle due finanziarie che hanno approvato il piano di fusione e quindi l'applicazione della governance di Ifil, con John Elkann presidente e Carlo Sant'Albano amministratore delegato, alla nuova società. La scelta risponde a un duplice ordine di ragioni. Innanzitutto, il cambio di nome rappresenta un'ulteriore semplificazione, culmine del processo di riorganizzazione che ha interessato le finanziarie del gruppo Agnelli in questi ultimi quattro anni. Con questo ulteriore passaggio quelle che prima erano quattro società di investimento con nomi differenti (Ifi, Ifil, Exor e Worms) diventano una sola: Exor. Quanto al motivo per cui è stato scelto di chiamare la nuova realtà proprio Exor, piuttosto che Ifi (finanziaria storica della famiglia Agnelli nata addirittura nel 1927) o Ifil (entrata nella galassia di Torino negli anni '80) questo è legato alle decisioni strategiche del gruppo che con questa decisione ha inteso rimarcare l'obiettivo di un forte sviluppo internazionale. Ciò per bilanciare il portafoglio di investimenti sia geograficamente (il 75% del net asset value è rappresentato da partecipazioni italiane) che in termini di valuta. Ed Exor, a quanto pare, sembra rispondere al meglio a questo target considerato che ha operato per trent'anni sul panorama internazionale. Sotto la guida di Gianluigi Gabetti, Exor ha realizzato 40 operazioni, prevalentamente negli Stati Uniti, ma anche in Francia e in Estremo Oriente.
Oltre al cambio di denominazione, i board hanno confermato i dettagli finanziari dell'operazione . Dettagli che non hanno soddisfatto gli azionisti di minoranza delle Ifi privilegiate. Capeggiati dal rappresentante comune, l'avvocato Luigi Santa Maria, i soci, tra cui alcuni importanti fondi d'investimento come Fidelity e Templeton, stanno valutando possibili azioni legali. Nel mirino il rapporto di concambio che, secondo gli azionisti minori, è a favore di Ifil, a fronte anche delle operazioni di buy back condotte dalla finanziaria. Acquisti che, secondo quanto spiegato da Torino, sono stati condotti in completa trasparenza e nel rispetto delle leggi, non avendo in alucn modo turbato il corso del titolo considerato che le operazioni non hanno mai contribuito oltre il 20% dei volumi complessivi registrati quotidianamente sulla Ifil. Quanto ai dettagli finanziari, va ricordato che la fusione per incorporazione di Ifil in Ifi prevede un rapporto di cambio di una azione Ifil ordinaria e risparmio per 0,265 nuove azioni Ifi di entrambe le categorie. La posizione finanziaria post fusione sarà pari alla somma delle due posizioni, ovvero 351 milioni di debiti per Ifi al 31 agosto e 314 milioni di crediti per Ifil. Come già comunicato, a conclusione dell'operazione la Giovanni Agnelli & C Sapaz deterrà il 59,2% del capitale ordinario, il 45,2% del capitale votante (ordinarie più privilegio) e il 43,5% del capitale sociale. Il numero massimo di consiglieri salirà a 19.

Questa è del 24 sett 2008
 

aleale

Ciò che è stato, sarà
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