Falck Renewables (FKR) Falck: focus oltre la punta del naso... (22 lettori)

zanna90

...a grande richiesta...
E' il "conto della serva" ma hai correttamente normalizzato i MWp per tener conto delle minorities mentre mi sembra ti sia dimenticato di fare altrettanto relativamente alla PFN (una quota della leva finanziaria degli impianti in partnership ovviamente non è idealmente di competenza degli azionisti di Falck sebbene nel consolidato l'indebitamento - come del resto il margine - rientri integralmente...) :bye:

P.S.
Dopo due ore di contrattazioni sono state scambiate "ben" 7.859 azioni... :rolleyes:

:up: hai ragione però per la pfn non ho dati precisi (o meglio potrei ricavarli ma mi servirebbe tempo) e ne ho quindi approfittato per essere più conservativo...

diciamo che dato che quasi il 20% dei mw NON sono di competenza falck (150 su quasi 800) allora possiamo togliere a spanne il 20% ossia 100milioni di pfn... ossia 33cent ad azione in più... facciamo 20 e siamo tutti d'accordo... non ho invece capito la differenza fra pfn e pfn+derivati... se hai voglia ti va di spiegarmi in poche parole in cosa consistono questi derivati e l'impatto che hanno? so che è un argomento non facile...
 
:up: hai ragione però per la pfn non ho dati precisi (o meglio potrei ricavarli ma mi servirebbe tempo) e ne ho quindi approfittato per essere più conservativo...

diciamo che dato che quasi il 20% dei mw NON sono di competenza falck (150 su quasi 800) allora possiamo togliere a spanne il 20% ossia 100milioni di pfn... ossia 33cent ad azione in più... facciamo 20 e siamo tutti d'accordo... non ho invece capito la differenza fra pfn e pfn+derivati... se hai voglia ti va di spiegarmi in poche parole in cosa consistono questi derivati e l'impatto che hanno? so che è un argomento non facile...

E' piuttosto semplice: i derivati di Falck sono a copertura del rischio tasso; in altre parole le banche che hanno finanziato i project hanno imposto (è prassi) a Falck di coprire il 75% dei finanziamenti trasformando il tasso da variabile in fisso... ovviamente in una situazione come quella attuale con i tassi a livelli ormai infimi è del tutto normale che chi in passato ha trasformato in fissi i tassi di interesse con il senno del poi non abbia fatto una operazione positiva in quanto si è precluso la possibilità di risparmiare sugli interessi che andrà a pagare.
L'importo dei derivati ricompreso nella PFN non è dunque altro che il fair value delle coperture o, per dirla in altro modo, il risparmio che si sarebbe potuto conseguire qualora non si fossero realizzate le coperture e quindi si fosse potuto beneficiare del calo dei tassi di interesse.
In altre parole è una sorta di mancato risparmio...
Tale "debito" si sgonfierà progressivamente con il passare del tempo in quanto la società - in assenza di variazioni dei tassi - risparmierà sugli interessi (dato che paga sempre il variabile) ma poi deve contestualmente liquidare il delta interessi maturato sullo swap, annullando così gran parte (il 75%) del beneficio.
Nel caso invece che i tassi dovessero incrementarsi, tale "debito fittizio" immediatamente calerà anche per gli anni a venire ma parallelamente ovviamente aumenteranno i tassi di interesse variabili in maturazione...

Non so se sono stato sufficientemente chiaro ma, in estrema sintesi, non è una posta particolarmente importante dal nostro punto di vista: quando sono stati swappati i finanziamenti da variabile a fisso si è tenuto conto della redditività intrinseca dei progetti che, anche tenendo conto di tale costo divenuto fisso, era comunque interessante ed è stata "blindata" (per quanto riguarda la variabile tasso) appunto con la stipula dei derivati...
Qualora i tassi invece che scendere fossero saliti, in tal modo ci si sarebbe comunque garantiti una redditività certa, evitando il rischio che la redditività industriale fosse erosa o addirittura azzerata da un'imprevista variazione dei tassi di carattere esogeno. :bye:
 
Ultima modifica:

chrono

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Leggo con attenzione le analisi di Zanna, che indicativamente riportano ai valori che abbiamo in testa da un po' di tempo, e che sono corretti. Insomma, a partire da 1,7 - 1,8, questo sembra essere univocamente il valore di Falck oggi. Eppure viaggiamo sotto l'€uro, il 50% in meno dai massimi di qualche mese fa e il 27% meno rispetto ad inizio anno. Più o meno come l'IREX, l'indice dedicato alle performance borsistiche delle rinnovabili, che a fine Ottobre segna -25%. Ecco, a me questo sembra il punto. Aldilà degli interrogativi sulla questione Sicilia, che a mio giudizio contano oggi meno del due di picche, l'azienda si dimostra sana e performante, e lo dimostrerà ancora con i prossimi dati, di trimestrale e fine anno. Eppure siamo ad 1 €uro!! Quindi mi ripeto che nel breve -medio solo eventi straordinari riguardanti l'intero settore o la sola Falck, ma straordinari, potranno allontanarci da questi valori. La gestione ordinaria non riesce a muovere la quotazione se non marginalmente, in più o in meno : solo a lungo termine potrà farlo attraverso dimostrazione continua di solidità. Dunque al momento il primo evento realisticamente prevedibile è un nuovo piano industriale, che spero di vera svolta. Che ne pensate ?:futuro:
 
Leggo con attenzione le analisi di Zanna, che indicativamente riportano ai valori che abbiamo in testa da un po' di tempo, e che sono corretti. Insomma, a partire da 1,7 - 1,8, questo sembra essere univocamente il valore di Falck oggi. Eppure viaggiamo sotto l'€uro, il 50% in meno dai massimi di qualche mese fa e il 27% meno rispetto ad inizio anno. Più o meno come l'IREX, l'indice dedicato alle performance borsistiche delle rinnovabili, che a fine Ottobre segna -25%. Ecco, a me questo sembra il punto. Aldilà degli interrogativi sulla questione Sicilia, che a mio giudizio contano oggi meno del due di picche, l'azienda si dimostra sana e performante, e lo dimostrerà ancora con i prossimi dati, di trimestrale e fine anno. Eppure siamo ad 1 €uro!! Quindi mi ripeto che nel breve -medio solo eventi straordinari riguardanti l'intero settore o la sola Falck, ma straordinari, potranno allontanarci da questi valori. La gestione ordinaria non riesce a muovere la quotazione se non marginalmente, in più o in meno : solo a lungo termine potrà farlo attraverso dimostrazione continua di solidità. Dunque al momento il primo evento realisticamente prevedibile è un nuovo piano industriale, che spero di vera svolta. Che ne pensate ?:futuro:

Se si investe sulla base dei fondamentali in un'azienda che opera nel settore delle "infrastrutture" è abbastanza normale avere un orizzonte di medio-lungo termine in quanto gli investimenti realizzati o in corso di implementazione consentono di ottenere ritorni (in genere allettanti) con tempistiche che non possono essere di pochi mesi... :rolleyes:

...poi in certi momenti storici ci possono essere per mille ragioni disallineamenti anche importanti tra prezzo e valore e altrettanto repentine modifiche nelle quotazioni ma ciò ha più una valenza più per il trader che per il cassettista... :rolleyes:

Riguardo a Falck, credo che negli ultimi 18 mesi si sia mossa (dal punto di vista strategico) estremamente bene ed abbia posto le basi per conseguire eccellenti risultati operativi nei prossimi esercizi: il 2014 è stato penalizzato - oltre che dal generale andamento dell'economia e del mercato elettrico ma anche delle modifiche intervenute nelle politiche incentivanti che però sono stati complessivamente "assorbiti" piuttosto bene - da accadimenti negativi "una tantum" quali le avverse condizioni meteo e il guasto di Trezzo e sono dunque convinto che nel prossimo esercizio la società potrà appieno esprimere il suo vero potenziale (con auspicati effetti anche sulle quotazioni)! :)
 

zanna90

...a grande richiesta...

oltre ai conti della serva volevo far notare un'altra cosa...

" A fronte di una base d'asta di 58,1 $/MWh (eolico) e 106 $/MWh (FV), i vincitori per il fotovoltaico hanno offerto di produrre per 20 anni a 87 $/MWh (cioè 69 euro/MWh), quelli eolici a 57,4 $/MWh (cioè circa 46 euro/MWh). Come si legge in un comunicato della Camera di Commercio dell'Energia brasiliana (allegato in basso) i ribassi rispetto alla base d'asta sono stati dell'1,5% per l'eolico e del 17,9% per il FV. "

" I prezzi stracciati offerti nella gara brasiliana, secondo gli analisti di Bloomberg, derivano probabilmente dalla convinzione degli sviluppatori di poter tagliare i costi dei progetti nei 3 anni circa di tempo che avranno per realizzarli, dato che dovranno essere operativi entro ottobre 2017. Ma gli operatori probabilmente sono anche pronti a stringere la cinghia sui ritorni economici: BNEF stima che per avere un IRR del 13% le offerte non possono scendere sotto ai 104 $/MWh, mentre per le offerte vincenti il ritorno sull'investimento si fermerà all'8%. "

ecco, questa mi sembra una gran notizia... sappiamo che l'innovazione pian piano porterà queste tecnologie ad essere competitive... ma con tutto il rispetto, una cosa sono le nostre teorie altra sono i calcoli fatti da multinazionali della dimensione di Enel Green Power per dirne una... praticamente da quello che ho capito io gli investitori sono praticamente sicuri che i costi a mw scenderanno (e di parecchio) nei prossimi 3 anni... sono discorsi noti e stranoti... ma questa a me sembra un'ipoteca che conferma le teorie circolate...
 

termico

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http://www.falckrenewables.eu/~/med...entazioni-agli-analisti/2014/STAR_Oct2014.pdf

pag 3...

761mw in funzione.. 37in costruzione... quasi 800mw... togliamone 150 (in gran parte di pension danmark ma anche di minoranza in spagna...) e abbiamo circa 650mw...

650mw * 1.75 (senza calcolare che fotovoltaico e wte valgono di più) fanno 1137milioni... togliamo la pfn negativa per 500milioni... e abbiamo 637milioni...

facciamo 620milioni per essere sicuri e dividiamo per il numero di azioni... 291milioni... 2.13 € ad azione...

(ho considerato anche i mw in costruzione perchè per essi sono già stati stanziati molti milioni che ovviamente risultano in negativo nella pfn... come detto sopra non sono tutti eolici... wte ecc valgono molto di più... non sono un esperto del settore ma si parlava di oltre il doppio rispetto ai 1,75milioni/mw...)

mah!

e' da anni che dico che vale oltre 2 euro ma non vuole andarci
 
oltre ai conti della serva volevo far notare un'altra cosa...

" A fronte di una base d'asta di 58,1 $/MWh (eolico) e 106 $/MWh (FV), i vincitori per il fotovoltaico hanno offerto di produrre per 20 anni a 87 $/MWh (cioè 69 euro/MWh), quelli eolici a 57,4 $/MWh (cioè circa 46 euro/MWh). Come si legge in un comunicato della Camera di Commercio dell'Energia brasiliana (allegato in basso) i ribassi rispetto alla base d'asta sono stati dell'1,5% per l'eolico e del 17,9% per il FV. "

" I prezzi stracciati offerti nella gara brasiliana, secondo gli analisti di Bloomberg, derivano probabilmente dalla convinzione degli sviluppatori di poter tagliare i costi dei progetti nei 3 anni circa di tempo che avranno per realizzarli, dato che dovranno essere operativi entro ottobre 2017. Ma gli operatori probabilmente sono anche pronti a stringere la cinghia sui ritorni economici: BNEF stima che per avere un IRR del 13% le offerte non possono scendere sotto ai 104 $/MWh, mentre per le offerte vincenti il ritorno sull'investimento si fermerà all'8%. "

ecco, questa mi sembra una gran notizia... sappiamo che l'innovazione pian piano porterà queste tecnologie ad essere competitive... ma con tutto il rispetto, una cosa sono le nostre teorie altra sono i calcoli fatti da multinazionali della dimensione di Enel Green Power per dirne una... praticamente da quello che ho capito io gli investitori sono praticamente sicuri che i costi a mw scenderanno (e di parecchio) nei prossimi 3 anni... sono discorsi noti e stranoti... ma questa a me sembra un'ipoteca che conferma le teorie circolate...

Sono convinto che i rendimenti attesi dei nuovi investimenti di Falck attualmente in esecuzione saranno ben più elevati... ;)
 

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