FALSI, COPIE, IMITAZIONI, FALSARI, INGANNI, SCHERZI ...

Diciamo che tante volte ho visto affermazioni del tipo "è falsa" date con eccessiva rapidità (tanto il pezzo mica è suo, che gli frega, anzi, solo il suo è autentico :D).
Perciò, quando ti si dice così, occorre subito chiedere "Perché"? "Da cosa si vede?"
Non dico che non sia vero molte volte. Dico che qualche volta non lo è.
Ai tempi :( avevo venduto una acquaforte di Max Klinger a un conoscente. Mi chiamò perché un "esperto" gli aveva detto che era falsa. Risposi: dimmi il nome che lo denuncio, a meno che non ammetta di essersi sbagliato.
Ovviamente finì lì. :cool:

PS quanto alle statuine di Pacorez, manco sapevo che esistessero, altro quartiere ...

carissimo ... neanche io ne sapevo nulla prima di settembre, ma ho notato comunque cose belle e particolari che meritavano approfondimento!
 
Visto che voi mi avete dato tanto con la vostra esperienza e conoscenze, mi sembrava il caso di raccontarvi la mia; non ho ovviamente risolto nulla ma almeno adesso di quelle ceramiche so molto anche le sigle dei decoratori e mi sono anche divertita:) anche fatta un po di nervoso... qualche cane che mi avesse spiegato perchè sono false???(mah) ovviamente NO:fiu: to be continued:angel:
Su statuine fatte con gli stampi, credo sia dura dire che sia un falso solo guardando una foto e anche sulla decorazione ci vorra' occhio.
Dal mio lato farei una analisi dei pigmenti, della vernice e della ceramica/porcellana, misure poi da confrontarsi con stessa statuina sicuramente autentica.

Poi stimolato dalla discussione ho fatto una prova al volo (foto mosse) con dei soprammobili che ho in casa (ceramiche), a luce normale sembrano tutto sommato simili, viste con altre "visuali", be' si notano le differenze.

Statuine VIS-VIL-IRR.jpg
 
Ultima modifica:
Visto che voi mi avete dato tanto con la vostra esperienza e conoscenze, mi sembrava il caso di raccontarvi la mia; non ho ovviamente risolto nulla ma almeno adesso di quelle ceramiche so molto anche le sigle dei decoratori e mi sono anche divertita:) anche fatta un po di nervoso... qualche cane che mi avesse spiegato perchè sono false???(mah) ovviamente NO:fiu: to be continued:angel:

Di quel tipo di ceramiche devo dire non ho molta esperienza, al contrario di quelle antiche, però le sono andate a vedere su tua segnalazione

A dire la verità, una Essevi era palesemente falsa, su quella ero sicuro, visto che quella che c'era aveva una qualità pessima e quella che possiedo e molto più accurata.

Una del signor Bonaventura, aveva l'uno di un milione seminascosto, a volte fanno errori perchè la legge punisce meno il falso con difetto.

Per le altre non so dire, gli esperti a volte quando devi comprare cose da altri ti dicono che non sono vere, ma tra queste i falsi c'erano, poi tra tante potrebbero esserci state di quelle vere, i prezzi erano bassi ma sempre sopra i 100 euro, a quei prezzi meglio rischiare su cose che si conosco bene , personalmente a quei prezzi quasi mai :eplus:

L'esperto incontrato sul posto, mi ha detto che erano tutte false, dicendo che le fanno in Cina, il signore è un commerciante traffichino che conosce un sacco di gente a quei prezzi le avrebbe prese tutte e minimo le avrebbe rivendute poi al doppio.

La prima discriminante mi ha detto è il peso, se sono pesanti sicuramente sono false, poi se uno è un vero esperto e ne viste molte capisce da altri particolari.
 
Eh..di la sembra proprio che siano concentrati sulle loro collezioni, e diatribe varie su Archivi e Fondazioni..non sembrano molto interessati a questo discorso dei falsi...boh, secondo me, magari, qualcuno sa anche di avere un falso..ma se ne guarda bene dall'ammetterlo e cerca di sbolognarlo a qualcun'altro...a pensare male, si fa peccato, ma...d'altronde se le "sole" girano anche nei mercatini..figuriamoci a livello di Autori importanti...e facili da falsificare..gli esempi, mi sembra, non mancano...
 
Nella grafica ormai si falsificano facilmente litografie e serigrafie. Colpa anche degli autori che, invece di sfruttare riccamente le possibilità del mezzo (in questo caso falsificare sarebbe più difficile, come lo è per le acquetinte ben elaborate) si sono limitati a considerare i multipli come mezzi di riproduzione d'altro e, contemporaneamente, strumenti pubblicitari che "fanno girare" il nome. E' per questo che molti autori, anche importanti, costano poco in grafica. Magari un quadro di Pinco vale 1000 e quello di Caio 10, ma la grafica di Pinco vale 2 e quella di Caio 1. Sopra una certa cifra diverrebbe conveniente assumersi il costo della falsificazione. Sotto, uno può anche rischiare l'acquisto, sono pochi soldi...
Le eccezioni sono di due o tre tipi.
I grandissimi (Picasso, Matisse ...) di cui praticamente tutto è conosciuto e catalogato: oggi gli strumenti di comunicazione permettono anche rapide verifiche. Le loro grafiche costano molto, ma sono come pezzi unici, certificati ecc. Caso particolare certi famosi come Warhol, i cui lavori sono facilissimi a riprodursi, dunque tutto sta sulla certificazione, però poi esistono tirature uguali folli, manifesti ecc.
Gli specialisti tecnici, difficili da falsificare e dunque non molto bisognosi di certifiche. Come esempi, si può guardare la serie delle scoperte ai mercatini: ve ne sono svariati casi.
Il mondo di mezzo, dove gira di tutto, buono, cattivo, caro, svenduto ecc. Si tenga comunque presente che ben pochi galleristi sono in grado di controllare da soli, quello che affermano è o copiato o inventato.
Poi c'è anche la pletora delle stampe ottocentesche (lito, acqueforti ecc) sicuramente in buona parte originali, che valgono pochissimo: in mezzo però si possono trovare piccoli gioielli, magari ignoti al venditore. Più che falsi, in questi casi si possono trovare prodotti con tecniche sostanzialmente di riproduzione meccanica, talora venduti come tecniche più pregiate.
Poiché nella valutazione sono importanti sia il tipo di carta che la qualità della superficie inchiostrata (proprio vista come a tre dimensioni), comprare cose sottovetro espone a rischi, soprattutto, com'è ovvio, se si spende molto. In certi casi anche la lente può non bastare.

Per paradosso, comunque, la capacità di giudicare e certificare la grafica, nonostante l'accresciuto disinteresse, è diventata un plusvalore, in quanto riduce, anche se non sempre allo stesso modo, il rischio per l'acquirente, il quale può allora fidarsi di spendere un po' di più. Tuttavia, causa non conoscenza e il suddetto disinteresse, ciò non avviene poi così spesso.
 
A proposito del vedere un'acquaforte nelle tre dimensioni, uno potrebbe chiedersi "Ma che cavolo cerca quello là che sta guardando la stampa da vicino con la lente?"
La risposta è semplice: cerca di vedere (a parte i tragici casi di retino per riproduzione) se l'inchiostro è piatto, quasi o totalmente senza rilievo o invece sia possibile notare un certo spessore dei segni, talora abbastanza minimo, come per certe acqueforti dell'ottocento e anche precedenti. Il famoso bordo incavato, corrispondente al limite della pressione della lastra non è sempre significativo, può anche venir riprodotto per imitare l'effetto degli originali (in tal caso, cercare di capire se la carta all'interno del "disegno" risulta più schiacciata e la superficie modificata - es. meno pelucchi - ovvero se in presenza di fioriture queste si concentrino maggiormente sul bordo non pressato, che quindi ha conservato più acqua con le sue impurità). Oppure può mancare perché la lastra era più grande del foglio, o il foglio è stato ridotto (tagliandolo). Questo incavo era evitato il più possibile in passato, ma più recentemente è divenuto un feticcio in positivo. Si consideri che in un libro potevano venire inserite molte acqueforti, e se ognuna avesse presentato un grosso spessore causa rilievo dovuto alla pressione e a una lastra grossa, ciò avrebbe gonfiato lo spessore del libro stesso, certo in modo non pratico per il lettore o per il collezionista.

Per l'ennesima volta va ricordato che lo spessore dell'inchiostro se sotto vetro praticamente non si vede, come dire che di notte tutti i gatti sono neri.
 
A proposito del vedere un'acquaforte nelle tre dimensioni, uno potrebbe chiedersi "Ma che cavolo cerca quello là che sta guardando la stampa da vicino con la lente?"
La risposta è semplice: cerca di vedere (a parte i tragici casi di retino per riproduzione) se l'inchiostro è piatto, quasi o totalmente senza rilievo o invece sia possibile notare un certo spessore dei segni, talora abbastanza minimo, come per certe acqueforti dell'ottocento e anche precedenti. Il famoso bordo incavato, corrispondente al limite della pressione della lastra non è sempre significativo, può anche venir riprodotto per imitare l'effetto degli originali (in tal caso, cercare di capire se la carta all'interno del "disegno" risulta più schiacciata e la superficie modificata - es. meno pelucchi - ovvero se in presenza di fioriture queste si concentrino maggiormente sul bordo non pressato, che quindi ha conservato più acqua con le sue impurità). Oppure può mancare perché la lastra era più grande del foglio, o il foglio è stato ridotto (tagliandolo). Questo incavo era evitato il più possibile in passato, ma più recentemente è divenuto un feticcio in positivo. Si consideri che in un libro potevano venire inserite molte acqueforti, e se ognuna avesse presentato un grosso spessore causa rilievo dovuto alla pressione e a una lastra grossa, ciò avrebbe gonfiato lo spessore del libro stesso, certo in modo non pratico per il lettore o per il collezionista.

Per l'ennesima volta va ricordato che lo spessore dell'inchiostro se sotto vetro praticamente non si vede, come dire che di notte tutti i gatti sono neri.
Giusto.

Qualcosa si vede con luce radente.
Con il microscopietto portatile che avevo gia' suggerito, a volte anche sotto vetro, qualcosa si vede.

Come esempio allego immagine in luce radente. Acquisita pero' non sotto vetro.
Incisione di meta' '800, acquaforte, forse su acciaio.

radente.jpg
 
Giusto.

Qualcosa si vede con luce radente.
Con il microscopietto portatile che avevo gia' suggerito, a volte anche sotto vetro, qualcosa si vede.

Come esempio allego immagine in luce radente. Acquisita pero' non sotto vetro.
Incisione di meta' '800, acquaforte, forse su acciaio.

Vedi l'allegato 454702
Sarà ...
ma io da questa foto non capirei proprio nulla.
Magari è questione di crearsi un'esperienza in rapporto allo strumento, ma, come ho già scritto non ricordo dove, un eccessivo ingrandimento ci trasporta in un'altra dimensione dove magari non si capisce più nulla.
Per esempio, prova a pensare di ingrandire questa foto x100, è chiaro che non sapremmo più valutare gli elementi significativi.
Per l'uso mercatino, x2 > x4 va più che bene, comunque. Il resto rimane abbastanza specialistico, almeno fin che non si sia fatta, come detto, l'esperienza.
 

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