FALSI, COPIE, IMITAZIONI, FALSARI, INGANNI, SCHERZI ...

Ogni tanto una buona notizia :clap:

Vicenda iniziata nella primavera del 2016 con un sequestro in Svizzera, di ben 45 (quarantacinque) casse di reperti archeologici, di presunta origine etrusca e romana:


Dopo verifiche diagnostiche, per verificarne l'autenticita', ed un restauro, si conclude con una mostra (di parte dei reperti) visibile a tutti in questi mesi:

Convegno Internazionale e mostra “Pittura di terracotta Mito e immagine nelle lastre dipinte di Cerveteri” - Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale

E chissa' quanto e' ancora nascosto in caveau illegali!

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Trecento opere contraffatte di Dadamaino, undici professionisti saranno processati a Milano
Si calcola che il giro d’affari sia di venti milioni. I quadri potrebbero ancora essere nelle più prestigiose gallerie del mondo
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Alcune opere di Dadamaino in una mostra



MANUELA MESSINA27/09/2018
MILANO


New York, Parigi, Londra: potrebbero trovarsi ancora nelle più prestigiose gallerie d’arte del mondo le circa 300 opere contraffatte del ciclo Volumi di Dadamaino, pittrice sperimentale milanese scomparsa nel 2004 e seguace del maestro Lucio Fontana. Tele monocromatiche - bianche o nere con fori a forma ovale o a cerchio – che secondo la procura di Milano sarebbero state falsificate e messe sul mercato a cifre da capogiro (fino a 60 mila euro), ma anche messe in mostra in spazi di prim’ordine tra cui la la Mayor Gallery di Londra.

Quest’ultima si è oggi costituita parte civile nell’udienza preliminare davanti al gup Giusy Barbara, che ha rinviato a giudizio 11 persone, per lo più galleristi e lavoratori del mondo dell’arte, attivi tra Varese e Milano. Il 6 dicembre si aprirà per loro il processo davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano: rispondono di associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione e alla truffa. Un’altra persona è stata invece prosciolta con sentenza di non luogo a procedere per incapacità di stare in giudizio. L’indagine del pm Luigi Luzi, che ha già sequestrato una novantina di opere considerate false (ne rimangono in circolazione alcune centinaia) trae origine dalla denuncia presentata nell’ottobre del 2014, al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, da un esperto d’arte che aveva notato uno spropositato incremento sul mercato di pezzi dell’ artista.

Le successive attività investigative, coordinate dalla Procura di Milano, hanno permesso di individuare 12 persone appartenenti a un’organizzazione che a vario titolo era dedita alla certificazione e alla successiva commercializzazione di opere false. Tra gli imputati spiccano i tre componenti dell’archivio dell’artista, incluso l’allora direttore artistico, un indiscusso e stimato critico d’arte a livello internazionale, che fornivano la determinante certificazione d’autenticità delle opere false. Si calcola che le opere siano state vendute sul mercato italiano ed estero tra i 20 mila e i 60 mila euro ognuno, per un giro d’affari complessivo che supera i 20 milioni di euro.


Trecento opere contraffatte di Dadamaino, undici professionisti saranno processati a Milano

www.lastampa.it
 

Trecento opere contraffatte di Dadamaino, undici professionisti saranno processati a Milano
Si calcola che il giro d’affari sia di venti milioni. I quadri potrebbero ancora essere nelle più prestigiose gallerie del mondo
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Alcune opere di Dadamaino in una mostra



MANUELA MESSINA27/09/2018
MILANO


New York, Parigi, Londra: potrebbero trovarsi ancora nelle più prestigiose gallerie d’arte del mondo le circa 300 opere contraffatte del ciclo Volumi di Dadamaino, pittrice sperimentale milanese scomparsa nel 2004 e seguace del maestro Lucio Fontana. Tele monocromatiche - bianche o nere con fori a forma ovale o a cerchio – che secondo la procura di Milano sarebbero state falsificate e messe sul mercato a cifre da capogiro (fino a 60 mila euro), ma anche messe in mostra in spazi di prim’ordine tra cui la la Mayor Gallery di Londra.

Quest’ultima si è oggi costituita parte civile nell’udienza preliminare davanti al gup Giusy Barbara, che ha rinviato a giudizio 11 persone, per lo più galleristi e lavoratori del mondo dell’arte, attivi tra Varese e Milano. Il 6 dicembre si aprirà per loro il processo davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano: rispondono di associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione e alla truffa. Un’altra persona è stata invece prosciolta con sentenza di non luogo a procedere per incapacità di stare in giudizio. L’indagine del pm Luigi Luzi, che ha già sequestrato una novantina di opere considerate false (ne rimangono in circolazione alcune centinaia) trae origine dalla denuncia presentata nell’ottobre del 2014, al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, da un esperto d’arte che aveva notato uno spropositato incremento sul mercato di pezzi dell’ artista.

Le successive attività investigative, coordinate dalla Procura di Milano, hanno permesso di individuare 12 persone appartenenti a un’organizzazione che a vario titolo era dedita alla certificazione e alla successiva commercializzazione di opere false. Tra gli imputati spiccano i tre componenti dell’archivio dell’artista, incluso l’allora direttore artistico, un indiscusso e stimato critico d’arte a livello internazionale, che fornivano la determinante certificazione d’autenticità delle opere false. Si calcola che le opere siano state vendute sul mercato italiano ed estero tra i 20 mila e i 60 mila euro ognuno, per un giro d’affari complessivo che supera i 20 milioni di euro.


Trecento opere contraffatte di Dadamaino, undici professionisti saranno processati a Milano

www.lastampa.it

Io, sull'altro FOL sono stato quasi "linciato" per aver riportato il parere di una persona, molto esperta, autore di pubblicazioni, consulente del nucleo dei CC che si occupa dei falsi nell'Arte...insomma questa persona mi disse che almeno il 40% delle opere sul mercato sono assolutamente FALSE...in più qualcuno postò una dichiarazione dei CC di tutela del patrimonio Artistico dove si dichiarava che ben il 70% ( SETTANTA PER CENTO....) sono falsificate...di cosa vi meravigliate??...Sembra che, per fare un esempio, solo di Manzoni circolino circa TREMILA opere...ma accattatevi un Kiappo!!!...:hua::eplus::fiu::fiu::fiu:....Si scherza, eh!!!
 
A parte la legittima soddisfazione di chi si è esposto segnalando chiaramente a suo tempo la cosa ...
l'evento dovrebbe ricondurci a riflettere sulle contraddizioni dell'arte concettuale, così come di quelle la cui difficoltà di esecuzione sia considerata elemento secondario rispetto all'ideazione.
Se si vende un oggetto del genere come fosse un'opera tradizionale, e cioè, come altrove ho segnalato, valutandola per esempio di più se molto grande rispetto ad una piccolina, o le tele rispetto alle carte, si entra in palese contraddizione: infatti un'opera di questo tipo andrebbe valutata mercantilmente solo per l'idea ... ma quanto si paga un'idea? Un volume di poesie di autore mederno e importante si paga 10 €, poco più, poco meno. Se poi vogliamo comprare il manoscritto, opera unica, poche centinaia di euro basteranno per mettere sotto teca il tale feticcio. Spostare l'arte concettuale (e il resto che ho detto) al livello del mercato dei "quadri e sculture" è stata una furbata, ma il tempo pian piano rende giustizia.
Il più furbo, a quanto ho letto, fu Fontana, che si premurò di tracciare accuratamente le proprie opere in modo da evitare la proliferazione di falsi. Avendo capito che cosa stava nascendo, si è protetto le parti basse.

Io non nego una certa qual validità artistica a certe idee e addirittura a talune esecuzioni. Le nego la validità commerciale: quando la firma è la cosa più significativa dell'opera, il prezzo alto è sempre uno sproposito. L'esempio dell'acquisto di un libro di poesie è solo un esempio limitato, ma mostra come l'appetibilità del mercato dell'arte (artisticamente non diversa da musica, poesia ecc.) , dove, là sì, girano tanti soldi, abbia portato ad una situazione paradossale. Un verso di poeta importante scritto con il neon su qualche sfondo nero renderà all'artefice manuale una cifra che il poeta magari non ha mai visto provenirgli dalla sua arte in tutta una lunga vita.
 
non rimane che postare nell'altro forum dove alcuni (collezionisti, ovviamente) di ostinano a negare l'evidenza

ops, l'hanno già postato
 
A parte la legittima soddisfazione di chi si è esposto segnalando chiaramente a suo tempo la cosa ...
l'evento dovrebbe ricondurci a riflettere sulle contraddizioni dell'arte concettuale, così come di quelle la cui difficoltà di esecuzione sia considerata elemento secondario rispetto all'ideazione.
Se si vende un oggetto del genere come fosse un'opera tradizionale, e cioè, come altrove ho segnalato, valutandola per esempio di più se molto grande rispetto ad una piccolina, o le tele rispetto alle carte, si entra in palese contraddizione: infatti un'opera di questo tipo andrebbe valutata mercantilmente solo per l'idea ... ma quanto si paga un'idea? Un volume di poesie di autore mederno e importante si paga 10 €, poco più, poco meno. Se poi vogliamo comprare il manoscritto, opera unica, poche centinaia di euro basteranno per mettere sotto teca il tale feticcio. Spostare l'arte concettuale (e il resto che ho detto) al livello del mercato dei "quadri e sculture" è stata una furbata, ma il tempo pian piano rende giustizia.
Il più furbo, a quanto ho letto, fu Fontana, che si premurò di tracciare accuratamente le proprie opere in modo da evitare la proliferazione di falsi. Avendo capito che cosa stava nascendo, si è protetto le parti basse.

Io non nego una certa qual validità artistica a certe idee e addirittura a talune esecuzioni. Le nego la validità commerciale: quando la firma è la cosa più significativa dell'opera, il prezzo alto è sempre uno sproposito. L'esempio dell'acquisto di un libro di poesie è solo un esempio limitato, ma mostra come l'appetibilità del mercato dell'arte (artisticamente non diversa da musica, poesia ecc.) , dove, là sì, girano tanti soldi, abbia portato ad una situazione paradossale. Un verso di poeta importante scritto con il neon su qualche sfondo nero renderà all'artefice manuale una cifra che il poeta magari non ha mai visto provenirgli dalla sua arte in tutta una lunga vita.
APPROVO! :clapclap:

Con poche parole hai radiografato (giusto per rimanere in ambito diagnostico) la situazione, e mostrato che il re e' nudo, tutto in poche righe.
Spettacolo.
 
APPROVO! :clapclap:

Con poche parole hai radiografato (giusto per rimanere in ambito diagnostico) la situazione, e mostrato che il re e' nudo, tutto in poche righe.
Spettacolo.
Già. E attendo la replica di @Cris70 , senza il quale, peraltro, non avrei potuto schiarirmi - per ignoranza del fenomeno - le idee. Poi, libero ciascuno di pensarla come vuole, eh!
 
Caro Baleng cosa vuoi che ti dica (?!), le premesse sono diverse e pertanto le conclusioni inevitabilmente inconciliabili.
Che il mercato dell'arte concettuale sia stato pianificato a tavolino è vero, ne abbiamo gia' discusso, ma a parer mio è stata un'esigenza nata per dare un qualche valore alle diverse espressioni d'arte che non usavano il pennello e i colori, e tra queste alcune hanno inciso sull'intera storia dell'arte almeno contemporanea.
Tu invochi invece "la grande truffa (fuffa)".

Forse la verita sta nel mezzo e di sicuro mezzo secolo è ancora troppo poco per arrivare ad un verdetto.

PS .di falsi Fontana in giro ce ne sono a camionate. Che siano poi diventati tutti buoni, è un'altra storia e anche quella oramai archiviata dalla stessa storia)
 
Bah..voi che siete Collezionisti / Esperti ne saprete senz'altro più di me...ma la mia impressione è che il mondo dell'Arte è un grande circo...con tanti pagliacci/ buffoni e gaglioffi vari in cerca di polli da spennare...insomma, rispecchia quella che è la società in generale, meglio cercarsi o tenersi i pochi punti di riferimento certi.... Buona serata
 

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