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Il tempo è una retta o un cerchio?
Beh, come inizio è un pò brutale, cosa vuol dire retta o un cerchio?
Mi spiego prendendo ad esempio S. Agostino che quando parla di tempo parla di tre dimensioni: il ricordo, il prestare attenzione, l'attesa (passato, presente e futuro) l'anima (che, va precisato, non è anima nel senso che lo intendiamo noi, per il momento ci basta definirla come unità di coscienza) connette le tre dimensioni temporali in un'unità.
Problematica è la definizione di presente, in quanto trova il suo spazio solo nel rapporto tra passato e futuro.
In poche parole il tempo è "non essere" poichè il suo essere (il presente cioè l'adesso) viene continuamente negato (diventa passato) dal susseguirsi della dialettica tra passato e futuro.
Se ammettiamo che il rapporto tra passato e futuro è un rapporto di tipo dialettico, allora c'è solo una figura geometrica che lo può "concettualizzare": la spirale.
Che alla fine, volendo, sono una retta e un cerchio messi assieme (se si capisce cosa intendo
)
Scusate la lungaggine, ma se scrivevo solo spirale non ero contento
Spero sia tutto chiaro
Ciao Smarmellatutto
ecco il "pistolotto"
I Maya “predissero” l'eclissi totale dell'agosto 1999 con una precisione millimetrica (pochi secondi di scarto); nel loro computo del tempo, avevano scoperto che il tempo scorre in maniera circolare (sto ovviamente banalizzando e sintetizzando).
L'allineamento sole/luna/terra fu predetto poichè loro sapevano che il moto (lo spazio/tempo) di ogni corpo celeste è ellittico (e comunque sempre circolare), e di conseguenza sapevano dove, ad ogni frazione di tempo, si sarebbe trovato quel corpo celeste, in ogni punto nello spazio.
Anche per noi è grossomodo la stessa cosa; un anno è sempre di 365 giorni e compiamo gli anni sempre lo stesso giorno. Anche nella vita di tutti i giorni è più o meno così: dormiamo (più o meno le stesse ore ogni notte), mangiamo (circa alla stessa ora ogni giorno) e via così; per cui anche noi sappiamo dove siamo in un determinato tempo (esempio le 3 del mattino) in un determinato spazio (il nostro letto)
Quando individuai (a torto o a ragione) il periodo 13-19 agosto come inversione primaria ribassista per il 2015, lo feci perchè ipotizzai che in un determinato punto dello spazio (il grafico), il tempo si sarebbe “comportato” in un certo modo, alla stregua del passato
Ora, non è che io sono un Maya, per cui il paragone è ovviamente fuori luogo, ma è per far capire (se mai ci riuscirò) che la sostanza è, bene o male, la stessa.
Quando noi guardiamo un grafico, sappiamo (o dovremmo sapere) che è un piano cartesiano, composto da 2 variabili, le ascisse e le ordinate, o, se volete, asse y e asse x.
Noi (tutti quanti) siamo portati a guardare solo il prezzo, ovvero l'asse y, mentre difficilmente ci ricordiamo della variabile, o asse, x (il tempo)
Esempio: dal marzo 2000 il mercato scende per 3 anni secchi (marzo 2003); dal maggio 2007 il mercato scende per 3 anni secchi (maggio 2010), però fa il grande minimo a marzo 2009.
Quanti di noi hanno ragionato in questi termini? Chi di noi ha pensato che il tempo fosse effettivamente finito a maggio 2010, poiché ci fu lo stesso ciclo temporale 2000/2003?
E' più importante guardare il prezzo (asse y) , il tempo (asse x), o entrambe (armonia x/y, o prezzo/tempo)?
Se ricordate, spesso, nelle pagine del 3d, dissi che, indipendentemente da dove fosse il prezzo, il 13-19 agosto sarebbe stata inversione ribassista; questo perchè (con i dovuti studi e analisi, che ho anche riportato nelle prime pagine del 3d), concettualmente, il “passaggio” fu lo stesso dell'esempio riportato.
Va anche detto che l'asse x del grafico (il tempo) non è il vero Tempo (maiuscolo), ma è "solo" il tempo (minuscolo); un giorno di borsa non è di 24 ore, ma di 8 ore e 40 minuti (per il fib), ed inoltre non teniamo conto dei sabati e delle domeniche, perchè la Borsa è evidentemente chiusa.
Il tempo però scorre ugualmente ed inesorabilmente; un minimo fatto il venerdì alle 17.39 o il lunedì alle 9.00, nella pratica è 1 minuto, ma nella sostanza sono (quasi) 3 giorni; quale dei “tempi” bisogna considerare?
Capisco che queste considerazioni possano apparire “futili” o “noiose”; nel caso, mi scuso per la prolissità
.
Gann però ripeteva spesso (anche se questo può, ai più, apparire paradossale) che non era tanto importante concentrarsi sul “guadagno”, ma sull'analisi e sullo studio del tempo; il “guadagno” sarebbe derivato dalla applicazione pratica dello studio; in soldoni: se hai una buona analisi, il guadagno è la diretta conseguenza (immagino che molti saranno in disaccordo con questa affermazione
)
Ogni critica/considerazione in merito è benvenuta
Buon proseguimento