finanza comportamentale (2 lettori)

alan1

Forumer storico
Non ho il tempo in questo periodo per dedicarmi a sviscerare l'argomento,

giungo velocemente ad un paio di quelle che sono le conclusioni.


Gli stimoli ed i mercati protagonisti.

Ho studiato gli ultimi 40 anni di storico, ed ho verificato che vi sono stati 10 cicli economici,

il ciclo economico è quello dettato dall'equilibrio tra le forze inflattive e deflattive, ovvero quello sotto osservazione diretta della FED,
(non è da trascurare che il ciclo economico sia mediamente di 4 anni così come il ciclo presidenziale USA).

Lo stimolo è quindi l'azione reattiva della FED alle dinamiche inflazionistiche-deflazionistiche,
tale stimolo eccita i mercati protagonisti,
i mercati protagonisti quindi hanno una prerogativa,
rispondono allo stimolo.

Cosa vuol dire?

Vuol dire che dentro la totatità dei mercati protagonisti ci sono alcuni settori mercantili che si muovono in modo non casuale, ma perchè vengono eccitati da precisi comportamenti delle banche centrali.


Il Comportamento Omogeneo

Tali mercati, proprio perchè non si muovono in modo casuale hanno un comportamento omogeneo,
ovvero si muovono coerentemente agli stimoli.

Cosa vuol dire?

Il mercato nella sua integrità ha un comportamento caotico, di difficile comprensione,
tradare il mercato, un qualsiasi indice con un sistema Quantitativo comporta una lunga serie di errori proprio per il suo comportamento disomogeneo.

Ciò non accade per i mercati omogenei, se tradiamo i mercati omogenei con un sistema Quantitativo abbiamo risultati fortemente più affidabili.


Risultato, se siamo in grado di sapere quali sono i mercati Omogenei
abbiamo molte più possibilità di tradarli con efficacia e quindi di battere il mercato.


Questo assunto è stato verificato sui dati passati, è inoltre da me utilizzato con successo da 4 anni.
 
cocomi ha scritto:
tratto dal sito: http://www.finanzacomportamentale.it/

Una metafora.
Immaginiamo di dover partire per le vacanze estive in automobile e di voler tentare di fare una cosiddetta “partenza intelligente” ..... il traffico è ogni volta diverso e non esiste strategia che permetta di anticipare le mosse altrui e quindi approfittarne. Essendo, inoltre, il traffico generato dagli automobilisti del tutto casuale, lo studio dei passati comportamenti degli automobilisti non è predittivo, pertanto inutile.
... se esiste davvero una strada ed un momento adatto per mettersi in marcia, allora ne potremo approfittare noi, i nostri familiari,gli amici, i parenti ma non molti altri di più o finirà che quelle stradine che abbiamo scovato senza traffico finiranno con l’intasarsi se percorse oltre un certo numero da troppi automobilisti[/u]
--------------------------------------------------------------------------------

cosa ne pensate ?

;)


Penso che la metafora che tu riporti non sia molto rappresentativa dell'andamento dei mercati. L'automobilista cerca di evitare il traffico, chi gioca in borsa cerca invece di immettersi nello stesso tipo di traffico degli altri. Ciò che fa salire il prezzo è un'autostrada congestionata, ma in questo caso vorremmo essere entrati anche noi, ciò che fa scendere il prezzo è una autostrada abbandonata (e in questo caso vorremmo trovarci sulle stesse strade periferiche che stanno battendo anche gli altri).

In un certo senso l'AT (lo studio del comportamento dei mercati) deriva dagli stessi presupposti della finanza comportamentale: noi sappiamo o possiamo sapere (analisi fondamentale) quando un titolo è sopravvalutato o sottovalutato, e la teoria economica razionale in questo caso supporrebbe un comportamento omogeneo di tutto il mercato. Per il fenomeno dell'informazione imperfetta e delle aspettative irrazionali (Lucas) non possiamo sapere QUANDO questo fatto verrà riconosciuto da tutti. Perciò studiamo l'andamento del mercato, in cerca di alcune regolarità che ci segnalino i probabili comportamenti degli altri. Sappiamo che alcuni muovono il mercato per primi, e sono gli stessi che per primi prendono dei benefici. Sappiamo che esiste l'accumulazione e la distribuzione e cerchiamo di capire cosa fanno tutti gli altri. Una parte delle scelte è imitativa.

La finanza comportamentale cerca di spiegare perchè, talvolta, scelte imitative e irrazionali diventano disastrose. Ad esempio: perchè molti hanno acquistato Tiscali a un prezzo di capitalizzazione superiore a quello di tutto il gruppo Fiat? Perchè mia cugina ha comprato Tim a 14 euro, con un rendimento implicito (P/E) dell'1,5% che schifa in un BOT? Semplice, per un gioco di aspettative, che tuttavia sono irrazionali. TIM è un'azienda che a 14 euro costa molto cara e non rende per quanto costa. Cosa fa il professionista? certo, compra TIM, ma sa che il valore fondamentale è inferiore e si aspetta che prima o poi il mercato possa correggere in quella direzione. Perciò opera con stop loss molto stretti, uscendo sulle discese e e rientrando se c'è una correzione, finche il mercato comincia a scendere davvero, e da li inizia una strategia complessivamente short che asseconda il movimento del mercato. Cosa fa il dilettante (es. mia cugina)? Non conosce lo stop loss, vuole evitare la perdita e quindi tiene le azioni nella convinzione che prima o poi torneranno a quel valore. Non accetta una perdita di un euro, e aspetta; per questa ragione, quando la perdita sarà di due euro si sentirà ancora più convinta che il mercato sia a fondo, e non uscira. Così a tre, quattro.... fino ai 10 euro di perdita quasi toccati a un certo punto... Questo fenomeno si chiama escalation del commitment. Rivedrà TIM a 14 euro? purtroppo è probabile che prima o poi abbia bisogno dei suoi soldi e sia costretta a vendere in perdita. Se fosse uscita e rientrata molte volte come fa il professionista avrebbe oggi il suo pacchetto di azioni ad un prezzo di carico molto più vicino a quello corrente sul mercato (minimizzazione del rischio) e avrebbe probabilmente concluso con il suo denaro una serie di operazioni in attivo...
 
alan1 ha scritto:
Il Comportamento Omogeneo
Vuol dire che dentro la totatità dei mercati protagonisti ci sono alcuni settori mercantili che si muovono in modo non casuale, ma perchè vengono eccitati da precisi comportamenti delle banche centrali.
[/quote="alan1"]

E' proprio vero, banche centrali e ALTRI grandi operatori finanziari che oggi hanno una forza finanziaria superiore a quella delle banche centrali. Ricordate il bagno di sangue nel 1993 quando Bankitalia e altre banche centrali (invero con minore convinzione) difendevano la sterlina prima e la lira poi da Soros e i suoi amichetti fino ad esserne sbancate con perdite serissime?
Nella metafora iniziale, è come sostenere che esistono imprese di trasporti che possono decidere di immettere insieme nello stesso momento flotte di camion sull'autostrada, e che in genere coordinano fra di loro le operazioni... noi, se vogliano partecipare alla festa o scampare al disastro con la nostra automobilina dobbiamo cercare di capire quando c'è questo tipo di traffico...
 

cocomi

Forumer attivo
alan1 ha scritto:
Non ho il tempo in questo periodo per dedicarmi a sviscerare l'argomento,

giungo velocemente ad un paio di quelle che sono le conclusioni.


Gli stimoli ed i mercati protagonisti.

Ho studiato gli ultimi 40 anni di storico, ed ho verificato che vi sono stati 10 cicli economici,

il ciclo economico è quello dettato dall'equilibrio tra le forze inflattive e deflattive, ovvero quello sotto osservazione diretta della FED,
(non è da trascurare che il ciclo economico sia mediamente di 4 anni così come il ciclo presidenziale USA).

Lo stimolo è quindi l'azione reattiva della FED alle dinamiche inflazionistiche-deflazionistiche,
tale stimolo eccita i mercati protagonisti,
i mercati protagonisti quindi hanno una prerogativa,
rispondono allo stimolo.

Cosa vuol dire?

Vuol dire che dentro la totatità dei mercati protagonisti ci sono alcuni settori mercantili che si muovono in modo non casuale, ma perchè vengono eccitati da precisi comportamenti delle banche centrali.


Il Comportamento Omogeneo

Tali mercati, proprio perchè non si muovono in modo casuale hanno un comportamento omogeneo,
ovvero si muovono coerentemente agli stimoli.

Cosa vuol dire?

Il mercato nella sua integrità ha un comportamento caotico, di difficile comprensione,
tradare il mercato, un qualsiasi indice con un sistema Quantitativo comporta una lunga serie di errori proprio per il suo comportamento disomogeneo.

Ciò non accade per i mercati omogenei, se tradiamo i mercati omogenei con un sistema Quantitativo abbiamo risultati fortemente più affidabili.


Risultato, se siamo in grado di sapere quali sono i mercati Omogenei
abbiamo molte più possibilità di tradarli con efficacia e quindi di battere il mercato.


Questo assunto è stato verificato sui dati passati, è inoltre da me utilizzato con successo da 4 anni.

puoi farmi un esempio di mercato Omogeneo che tu hai avuto modo di tradare ? o fa parte di quelle cose che ... non si possono dire ??? :)
(ammesso che ve ne siano ...)

e, cortesemente, mi potresti dire anche cosa si intende per sistemi di trading Quantitativo ?

grazie
 

alan1

Forumer storico
cocomi ha scritto:
alan1 ha scritto:
Non ho il tempo in questo periodo per dedicarmi a sviscerare l'argomento,

giungo velocemente ad un paio di quelle che sono le conclusioni.


Gli stimoli ed i mercati protagonisti.

Ho studiato gli ultimi 40 anni di storico, ed ho verificato che vi sono stati 10 cicli economici,

il ciclo economico è quello dettato dall'equilibrio tra le forze inflattive e deflattive, ovvero quello sotto osservazione diretta della FED,
(non è da trascurare che il ciclo economico sia mediamente di 4 anni così come il ciclo presidenziale USA).

Lo stimolo è quindi l'azione reattiva della FED alle dinamiche inflazionistiche-deflazionistiche,
tale stimolo eccita i mercati protagonisti,
i mercati protagonisti quindi hanno una prerogativa,
rispondono allo stimolo.

Cosa vuol dire?

Vuol dire che dentro la totatità dei mercati protagonisti ci sono alcuni settori mercantili che si muovono in modo non casuale, ma perchè vengono eccitati da precisi comportamenti delle banche centrali.


Il Comportamento Omogeneo

Tali mercati, proprio perchè non si muovono in modo casuale hanno un comportamento omogeneo,
ovvero si muovono coerentemente agli stimoli.

Cosa vuol dire?

Il mercato nella sua integrità ha un comportamento caotico, di difficile comprensione,
tradare il mercato, un qualsiasi indice con un sistema Quantitativo comporta una lunga serie di errori proprio per il suo comportamento disomogeneo.

Ciò non accade per i mercati omogenei, se tradiamo i mercati omogenei con un sistema Quantitativo abbiamo risultati fortemente più affidabili.


Risultato, se siamo in grado di sapere quali sono i mercati Omogenei
abbiamo molte più possibilità di tradarli con efficacia e quindi di battere il mercato.


Questo assunto è stato verificato sui dati passati, è inoltre da me utilizzato con successo da 4 anni.

puoi farmi un esempio di mercato Omogeneo che tu hai avuto modo di tradare ? o fa parte di quelle cose che ... non si possono dire ??? :)
(ammesso che ve ne siano ...)

e, cortesemente, mi potresti dire anche cosa si intende per sistemi di trading Quantitativo ?

grazie


Il mercato Immobiliare USA ad esempio è un mercato Protagonista Omogeneo,
Protagonista perchè attivo all'interno del ciclo economico,
Omogeneo perchè risponde a precisi stimoli delle Banche Centrali.

Un Modello Matematico Quantitativo può assumere vari aspetti,
ad esempio un TS è un modello quantitativo.
 

cocomi

Forumer attivo
alan1 ha scritto:
Il mercato Immobiliare USA ad esempio è un mercato Protagonista Omogeneo,
Protagonista perchè attivo all'interno del ciclo economico,
Omogeneo perchè risponde a precisi stimoli delle Banche Centrali.

Un Modello Matematico Quantitativo può assumere vari aspetti,
ad esempio un TS è un modello quantitativo.

sempre molto gentile.
grazie. :)
 

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