Lo spirito delle leggi e per estensione della costituzione esiste dai tempi di Montesquieu. Ora pro nobis (vedi che il latinorum lo conosco?
tuba mirum spargem sonum
Sì, certo.
Montesquieu, in quell'opera, teorizzava il giudice bocca della legge (idea che avrebbe influenzato profondamente Beccaria).
In realtà, Montesquieu non teneva conto che le leggi devono essere interpretate, adattate a tempi diversi attraverso un'evoluzione della giurisprudenza, etc.
In ogni caso, la Costituzione non è stata violata nel tempo della pandemia, questo è quanto.
Si pongono però dei problemi: per esempio, per limitare alcuni diritti costituzionali (come la libertà di circolazione) occorre una legge dello Stato.
Si parla di "riserva di legge"; in realtà, la riserva di legge è diventata una riserva di decreto-legge e tale mutazione, che fa salva la forma, pone problemi di sostanza nel momento in cui il governo non è più manifestazione di una maggioranza parlamentare, ma si fonda sulla volontà del Capo dello Stato.
L'assetto materiale assunto dai poteri dello Stato ha trasformato il Parlamento - che rappresenta la sovranità popolare - in un mero spettatore di dinamiche che il popolo non riesce più a controllare.
Questo, però, è un fatto storico ineluttabile.
Io credo che i partiti - tutti - debbano, se non rifondarsi, per lo meno ripensare al proprio rapporto con la base sociale che rappresentano, ma questo non avverrà mai.
Speriamo che le élites (economiche, finanziare, tecniche, NON certo politiche) siano all'altezza della situazione, perché a comandare saranno sempre di più i loro esponenti invece che i rappresentanti del popolo.