Visto che ormai sono lanciato, faccio il politologo fino in fondo.
Il potere è una forza capace di cementare compagini umane tra loro eterogenee, il potere consente di superare dialetticamente differenze sostanziali anche profonde.
Il governo giallo-verde (io preferisco definirlo governo rosso-bruno) presenta due contraddizioni evidenti.
Io credo che il governo andrà in crisi - prima o poi - in seguito all'emergenza di tali contraddizioni:
1)
destra-sinistra: nel governo in carica vi è la compresenza di forze di destra (la Lega di Salvini) e di sinistra (buona parte del M5S).
Per questo motivo io lo definisco un governo rosso-bruno.
Ora sembra prevalere la componente destrorsa, con irritazioni sempre più accentuate da parte della sinistra del M5S (Fico & C.).
Di Maio si è appiattito sulle posizioni salviniane e credo che tale politica crei malumori sempre più profondi nella parte sinistra del Movimento 5 stelle: tali malumori, prima o poi, dovranno emergere con maggiore forza dirompente;
2)
élites-populisti: nel governo vi è altresì la compresenza di élites (asse Moavero Milanesi-Tria, con Moavero Milanesi ex ministro di Mario Monti, l'élite per antonomasia, il tecnocrate, l'eurocrate) e di forze populiste (Di Maio-Salvini).
Tale contraddizione emergerà prepotentemente in sede di redazione della legge di stabilità.
L'emergenza di queste due contraddizioni - che ci sarà, che avverrà necessariamente con il passare del tempo - porterà alla crisi di governo.
Se il governo cadrà, varrà la conta rossa; altrimenti credo che s'imporrà la conta bianca
FtseMib