Fortezza Bastiani - elaborazione di trading systems, analisi ciclica, onde di Elliott

Qui ci vuole assolutamente un commento del padrone di casa. Anche per aiutarci a capire cosa sta succedendo :)
La situazione politica è estremamente ingarbugliata, mentre, dal punto di vista giuridico-costituzionale, l'iter parrebbe essere più chiaro.
Vi è da dire che il Presidente Mattarella - il Capo dello Stato è l'organo costituzionale competente a risolvere/dirigere la crisi - può sempre ricorrere a qualche colpo di teatro imprevedibile, così come successe all'epoca del rifiuto della lista dei ministri nel caso Savona (tu, @alayasf, avevi postato un brano dell'opera di Costantino Mortati in cui si sosteneva che il Presidente della Repubblica è giuridicamente obbligato ad accettare la lista dei ministri presentatagli dal Presidente del Consiglio incaricato; io ho appena acquistato l'ultima versione aggiornata del manuale di diritto costituzionale scritto da Bin e Pitruzzella, i quali, analizzando il caso Savona, ritengono che il comportamento di Mattarella, seppur (quasi) innovativo della prassi, sia stato costituzionale, in quanto proteso a difendere il principio di internazionalità presente in Costituzione).

Al di fuori di comportamenti eccezionali o innovativi, la questione dovrebbe rispondere ai seguenti parametri.

Il comportamento del Presidente Conte è assolutamente corretto: infatti il governo ha l'obbligo giuridico-costituzionale di dimettersi solo in seguito all'approvazione di una mozione di sfiducia presentata in almeno uno dei due rami del Parlamento (la Lega ha presentato la mozione di sfiducia al Senato, visto che lì la maggioranza grillina è risicata).
Di contro non pare corretto il comportamento del ministro Salvini e degli altri ministri leghisti, i quali, prima della presentazione della mozione di sfiducia verso il governo da parte della Lega (cioè del partito al quale afferiscono), avrebbero dovuto dimettersi: in Senato, infatti, con i ministri leghisti seduti sui banchi del governo (o siederanno tra i senatori leghisti?), la Lega darà la sfiducia a se stessa. Si tratta di una questione di stile (di correttezza costituzionale), ma anche in questo frangente il ministro Salvini ha mostrato una certa irritualità nei suoi comportamenti.

In Italia la gran parte delle crisi di governo è stata di carattere extraparlamentare (fatto dovuto al parlamentarismo compromissorio, cioè alla necessità di formare governi di coalizione).
I Presidenti della Repubblica hanno sempre, correttamente, cercato di "parlamentarizzare" le crisi: anche in questo caso la crisi, di carattere sostanzialmente extraparlamentare, si trasformerà, dal punto di vista formale, in una crisi parlamentare.
Quando la mozione di sfiducia del Senato verso il governo sarà approvata dall'aula (si dovrà votare per appello nominale), il Presidente Conte andrà al Quirinale e si dimetterà: il Presidente Mattarella inviterà il governo a restare in carica per il disbrigo degli affari correnti.
Quest'ultimo è un punto fondamentale: infatti, qualora si andasse a votare ad ottobre, le elezioni sarebbero gestite dal ministro Salvini, e non credo che questioni di opportunità politica possano consentire una tale eventualità.

Salvini ha chiesto di andare a votare e, quindi, di sciogliere le Camere: ma a chi spetta davvero sciogliere le Camere?
La dottrina è divisa sul potere di scioglimento.
Ci sono tre teorie:
1) lo scioglimento delle Camere è un potere del Presidente della Repubblica (la Costituzione, infatti, prevede che il Presidente della Repubblica non possa sciogliere le Camere durante il cd. semestre bianco, cioè durante gli ultimi sei mesi del suo mandato, con ciò confermando che lo scioglimento è prerogativa presidenziale);
2) lo scioglimento delle Camere è un potere governativo: infatti, la Costituzione prevede che nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dal ministro proponente (è la cd. controfirma). Quindi il potere di scioglimento è un potere formalmente presidenziale, ma sostanzialmente governativo;
3) lo scioglimento delle Camere spetta congiuntamente al Presidente della Repubblica e al governo, trattandosi di un atto complesso eguale (atto duumvirale).

Io propendo per la terza teoria.

Può il Parlamento chiedere il proprio scioglimento?
In tal caso si parla di autoscioglimento.
Sì, il Parlamento può chiedere il proprio scioglimento quando non è più in grado di funzionare, cioè quando non riesce più ad esprimere una maggioranza (l'autoscioglimento è detto anche scioglimento funzionale).
Ed è proprio questo fatto che il Presidente della Repubblica deve accertare, cioè il Presidente Mattarella dovrà valutare l'eventualità che esista una maggioranza alternativa.
Quindi, una volta che il governo Conte si sarà dimesso, si darà il via alle consultazioni: non è escluso che il Presidente conferisca un mandato esplorativo a una carica istituzionale per verificare la possibilità di creare un governo alternativo.
In Italia, fino al 1993 noi abbiamo avuto un parlamentarismo compromissorio, cioè un parlamentarismo fondato su un sistema elettorale proporzionale e su governi di coalizione.
Dal 1993 in poi abbiamo tentato di costruire un parlamentarismo maggioritario, cioè un parlamentarismo fondato su un sistema elettorale maggioritario e su governi (di fatto, ancorché non di diritto) eletti dal popolo: in quest'ultimo caso la caduta del governo "eletto dal popolo" e la sua sostituzione con un governo di formazione parlamentare furono chiamate ribaltone, la qual cosa però non impedì che (per es. durante la Presidenza Scalfaro) la forma dalla Costituzione prevalesse sulla sostanza (infatti la forma di governo parlamentare s'impose sul premierato previsto dalle leggi elettorali).

Nella situazione attuale, invece, la ricerca di una maggioranza alternativa da parte del Presidente Mattarella, oltreché essere un'attività costituzionalmente dovuta, non integrerebbe neppure la fattispecie del cd. ribaltone, visto che la volontà degli elettori non ha certo espresso la necessità di un governo giallo-verde, essendosi tale maggioranza politica formata nelle trattative post-elettorali e non certo ex ante.

Infine, vi è da sottolineare che il principio di equilibrio di bilancio è diventato (con la riforma costituzionale del 2012) un valore costituzionalmente protetto: il Presidente della Repubblica, der Hueter der Verfassung, il custode della Costituzione, è anche custode dei conti pubblici.
Se si andasse a votare ad ottobre (le elezioni delle nuove Camere devono avvenire entro 60 giorni dalla fine delle precedenti), chi farà la manovra finanziaria (legge di stabilità, trattativa con l'Europa, legge di bilancio)? In quel caso si rischierebbe davvero l'esercizio provvisorio di bilancio, con grave nocumento per i risparmi degli italiani e per la tenuta dei conti pubblici.
Non è quindi escluso che si possa fare ricorso a un governo di scopo o a un governo istituzionale (io ho in mente un governo Casellati, per esempio) che traghetti l'Italia verso l'approvazione della manovra economico-finanziaria (da chiudere entro il 31 dicembre) e che gestica le prossime elezioni politiche che, a questo punto, si terrebbero nella primavera del prossimo anno.

Occorre però vedere se PD, M5S e FI (perché i voti di PD e M5S insieme non bastano) riusciranno ad accordarsi su un governo istituzionale (con un Presidente del Consiglio istituzionale - per es. la Presidente Casellati - e ministri tecnici, magari "tecnici di area", come si suol dire), al quale dare l'appoggio esterno, governo che predisponga il bilancio dello Stato e gestisca le prossime elezioni politiche: compito del Presidente Mattarella sarà, appunto, quello di verificare la concreta possibilità che un tale governo possa nascere.
In caso contrario si andrà a votare subito e l'Italia dovrà affrontare un autunno davvero caldissimo.
 
Ultima modifica:
Il ministro Salvini ha chiesto per sé i pieni poteri.
Si tratta di una richiesta costituzionalmente assurda e politicamente delirante (delirio di onnipotenza).
I sistemi costituzionali si fondano sull'equilibrio dei poteri (cd. check and balance).
Io mi auguro che il nostro sistema istituzionale riesca a contenere tutte le derive populiste-plebiscitarie che caratterizzano questo nostro (triste) periodo storico.
La Costituzione non è solo un documento scritto o un sistema di norme a carattere rinforzato: la Costituzione è un modo di essere, un modo di esistere politicamente e socialmente, il quale nega sempre e costantemente la prevaricazione e l'accentramento dei poteri, così nella politica come nella società.
 
La legislatura dura 5 anni, salvo scioglimento anticipato (in realtà, la Costituzione del 1948 prevedeva una durata differente per la Camera, 5 anni, e per il Senato, 6 anni, disparità poi modificata con revisione costituzionale).
Questa sembra essere una norma meramente procedurale, senza implicazioni sostanziali.
In realtà, la durata legale della legislatura ha ricadute politico-istituzionali enormi.
La cd. teoria economica della democrazia insegna che i politici sono agenti economici che tendono a massimizzare i propri interessi (come tutti gli agenti analizzati secondo i criteri della microeconomia).
Come si può impedire che un parlamentare o un ministro o un politico curino sempre i propri interessi personali a detrimento dell'interesse generale?
Il divieto di mandato imperativo è un istituto all'uopo previsto, ma insufficiente.
La durata legale predeterminata della legislatura è un presidio dell'interesse generale.
Se un politico (parlamentare/ministro) sa che la legislatura durerà 5 anni, è difficile che fin da subito egli persegua unicamente il proprio interesse specifico, il proprio "utile particulare", come diceva Guicciardini.
Poiché gli elettori hanno memoria corta e sono miopi (è un presupposto teorico, questo, del ciclo economico-elettorale), l'agente politico tenderà a perseguire il proprio interesse particolare, cioè il vantaggio elettorale, solo in prossimità delle scadenze previste per le consultazioni elettorali.
Per questo motivo il Presidente della Repubblica ha l'obbligo giuridico-costituzionale di garantire la durata legale della legislatura e, di conseguenza, di esperire tutti i tentativi possibili affinché la legislatura abbia una fine "naturale" e non traumatica.

Nel fatto che il Presidente della Repubblica cerchi una maggioranza alternativa non è presente alcun vulnus alla sovranità popolare: il Presidente, così agendo, tutela e garantisce l'interesse generale della Nazione.
Proprio per questo motivo tutti i Presidenti della Repubblica concepiscono lo scioglimento anticipato delle Camere come un'extrema ratio.
E io credo che anche Mattarella procederà in questo senso (almeno a livello di tentativo).
 
Nessun nuovo tracy e vincolo rispettato sul nuovo T-2, l'angolo di supporto oggi passa a 20.300.
Sull'inverso nuovo T-2 inverso dal top di ieri in chiusura, tutte sequenze + sui T-2 al momento.

Ciao
riesci a fare il punto della situazione ciclica?


sul minimo del 31 maggio è partito il terzo ciclo bimensile dell annuale in corso. Al momento conta 49 giorni , quindi siamo sulla media standard. Nel dettaglio di breve , a partire dal 22 luglio fino a 7 agosto conto un ciclo bisettimanale della durata di 110 ore (praticamente 14gg)
Il movimento successivo l ho catalogato come nuovo ciclo , in teoria nuovo settimanale , ma visti gli eventi potrebbe durare anche solo 4 gg , al momento conta 18 ore , quindi minimo previsto martedì (nel pomeriggio :maestro:) , poi ripartenza del nuovo ciclo bimensile, che dovrebbe essere il vostro T+4


cosa ne pensi?
grazie
 
Ciao FU,
Grazie mille.

Ma perchè dici che PD + M5S non hanno i numeri per governare ?
All'indomani delle politiche del 4 Marzo, per il M5S l'alleanza con il PD era considerata la prima scelta.
Impossibile pensare all'epoca di far entrare anche FI.

PS:
L'ultimo da cui mi sarei aspettato una apertura verso i M5S è Matteo Renzi.
Temo che mi dovrò ricredere nei suoi confronti.
 
Ciao FU,
Grazie mille.

Ma perchè dici che PD + M5S non hanno i numeri per governare ?
All'indomani delle politiche del 4 Marzo, per il M5S l'alleanza con il PD era considerata la prima scelta.
Impossibile pensare all'epoca di far entrare anche FI.

PS:
L'ultimo da cui mi sarei aspettato una apertura verso i M5S è Matteo Renzi.
Temo che mi dovrò ricredere nei suoi confronti.
Alla Camera PD + M5S hanno i numeri per governare, mentre al Senato i numeri sono risicatissimi (erano numeri in bilico già all'indomani delle elezioni)
Crisi di governo, i numeri dei partiti al Senato in vista della sfiducia a Conte
Al Senato M5S+PD hanno 158 voti, cioè una maggioranza davvero al limite (ci sono 321 senatori, contando anche i senatori a vita).
La maggioranza assoluta (maggioranza dei componenti), al Senato, è 161 senatori.
Per governare, tuttavia, è sufficiente la maggioranza semplice (maggioranza dei presenti).

Non so se tali numeri consentano di creare una vera e propria maggioranza politica (alla quale io non credo, ma si tratta di un mio parere personale totalmente irrilevante).

Nell'eventualità da me prospettata, però, non si tratterebbe di una maggioranza politica, ma di una maggioranza tecnica per il sostegno di un governo del Presidente: la fiducia a tale governo, però, potrebbe/dovrebbe essere più larga, coinvolgendo almeno anche il gruppo misto.

Io non credo a un governo politico M5S+PD, anche perché tale governo, ancorché costituzionalmente possibile, non avrebbe il crisma della rappresentatività (che è concetto diverso dalla rappresentanza): una maggioranza politica M5S+PD trasformerebbe il Parlamento in un "rappresentante non rappresentativo".
Ma questa è una mera osservazione di carattere politico e non certo giuridico-costituzionale.

Io credo che il Presidente perseguirà la via del governo di scopo.

In ogni caso, checché ne dicano i politici, verificare l'esistenza di una maggioranza parlamentare alternativa a quella attuale è preciso dovere giuridico-costituzionale del Capo dello Stato: se tale maggioranza esista e quale essa sia, poi, sono eventi che non rientra nei compiti del giurista analizzare: egli si limita a prendere atto.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto