Con i referendum nelle Repubbliche separatiste e la conseguente annessione alla Russia Putin ha nuovamente violato il diritto internazionale.
Per il trasferimento di un territorio da uno Stato a un altro occorrono due condizioni:
1) il consenso dello Stato cedente (cd. principio consensualista);
2) l'approvazione delle popolazioni "cedute" (cd. principio di autodeterminazione dei popoli).
Il principio di autodeterminazione dei popoli (impropriamente richiamato da
@Tancredi_Altavilla pochi giorni prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia) non può mai prevalere sul consenso dello Stato cedente.
La Crimea, per esempio, è ancora proprietà dell'Ucraina: l'
imperium (
jurisdiction) è esercitato dalla Russia, ma il
dominium (
property) è ancora dell'Ucraina.
Inoltre, nel caso dei referendum che si sono appena tenuti, non si può certo parlare di autodeterminazione dei popoli: a parte lo spietato controllo militare sulle operazioni elettorali, ma di quali popoli stiamo parlando, visto che ci sono milioni di profughi?
Se Putin rispondesse con un'arma atomica a un'eventuale aggressione ai territori che da oggi considera propri - ma che sono ancora,
de iure, dominium dell'Ucraina - violerebbe ancor più il diritto internazionale.
Occorre prepararsi a tutto, perché su determinati principi, secondo me, non si può cedere.