forum politica

vedi che spaventi ?

non ti risponderà mai piu`nessuno

se non, in controcanto ,qualche loricato

:ciao::ciao::ciao:


ti ho spaventatto ? :eek::eek::eek:
dauero dauero?
con così pocco ?


che peccatto :rolleyes:
vedo però che tu, coraggiosamente, apri sempre all'uso del plurale e crei categorie aristoteliche
mai più nessuno
e crei già lo scherno a chi oserà discettar con me , senza avere la tua benedizione...
il 'loricato' ...
e io che non ambivo a tanta attenzione universale,
mi bastava una news su quello che han mestato per una estate intera...
la cercherò da me , infine , prima o poi


ciao neh :)
 
e atti giudiziari nemmeno ?
a me risultano delle querele

Casa a Montecarlo, Fini querela il 'Giornale': "Notizie false e diffamatorie" - Adnkronos Politica


e cosa saprebbero tutti? sempre sul vago?? :lol::lol::lol:
non cambi davvero mai :)


buona domenica vah :)

Vabbeè mettiamola cosi': ( e poi passeggiata under the snow.. ;)) situazione lasciata in sospeso per 2 motivi: 1) sebbene schermaglie in atto - probabile tentativo di accordo tra b ed f (maskirovka..): in caso di fallimento ritorna come prima ma con approfondimenti alla bisogna - nn a caso f ha venduto in fretta e furia un' auto da 100k euro...; 2)ruolo magistratura...si aspetta di vedere le loro, di mosse...

ed ora torno a tremare spaventato ... :lol::lol::lol:

:)
 
vabbeh

per farmi perdonare vi metto quello che volevo inserire in geopolitica
(limes era quello on line..accessibile a tutti)

il grande Sergio ROMANO che in italia non leggereste

qualche giorno fa su cdt

..........

IL COMMENTO ■ SERGIO ROMANO
Provocazioni di Pyongyang e ruolo della Cina

La provocazione è il principale strumento diplomatico della Corea del Nord.
Il duello d'ar­tiglieria sull'isola di Yeonpye­ong è stato il più spettacolare degli in­cidenti degli scorsi mesi, ma molto me­no sanguinoso di quello che provocò la morte di 46 marinai sudcoreani nello scorso marzo.

Non stiamo assistendo, quindi, a un fat­to nuovo, ma alla ripetizione, in forme particolarmente clamorose, di una vec­chia tattica.

Più di una volta ci siamo chiesti perché il regime comunista rom­pesse sistematicamente le fasi negozia­li che si sono aperte soprattutto duran­te la presidenza di Bill Clinton, ma an­che durante il secondo mandato di Ge­orge W. Bush alla Casa Bianca.

Credo che a questa domanda sia possibile da­re almeno due risposte.

In primo luogo la Corea del Nord persegue una politi­ca che cerca di conciliare due obiettivi opposti.

Vuole l'isolamento perché sol­tanto la chiusura del Paese a qualsiasi influenza esterna permette ai suoi diri­genti di esercitare un controllo totale sulla società e sull'economia.

Ma deve rompere l'isolamento, di tanto in tan­to, per compiacere la Cina (il suo indi­spensabile protettore) e negoziare mi­sure d'assistenza economica che renda­no meno drammatiche le condizioni dei suoi sudditi.

È uno Stato ricattatore con cui è impossibile, finché i suoi dirigen­ti resteranno al potere, stabilire le con­dizioni di una pacifica coesistenza.

Oggi, tuttavia, la situazione è ulterior­mente complicata dal passaggio delle consegne fra un leader malato, Kim Jong-il, e il suo terzo figlio, Kim Jong­un, promosso al ruolo di Delfino du­rante un congresso straordinario del partito alla fine di settembre.
Sapeva­mo che la Corea del Nord è una mo­narchia comunista e la scelta non ci ha sorpreso.
Ma questo regime, fondato sul culto del leader supremo, è anche una oligarchia, militare.

I generali controllano gli arsenali e l'in­dustria bellica, manovrano uno dei più attrezzati e disciplinati eserciti asiatici, sono per molti aspetti la spina dorsale del Paese. Si proclamano difensori del­la patria comunista contro il nemico del Sud e gli Stati Uniti, ma difendono soprattutto sé stessi, il loro status al ver­tice del paese, le loro prerogative e i lo­ro privilegi. In questa prospettiva, uno stato di tensione permanente è la migliore delle garanzie possibili.
È probabile quindi che questa casta, al momento della successione, voglia assicurarsi contro la possibilità di una politica estera più conciliante.

Ed è possibile che l'ordine di sparare, impartito a quanto pare dallo stesso Kim Jong-il, servisse per l'appunto a dimostrare che il giovane Kim, dopo la successione, avrebbe fatto la politica del padre.

Esiste un rischio di guerra?
Quando le crisi vengono spinte sino all'estremo limite e la catena delle reciproche reazioni sfugge al controllo dei giocatori, il rischio esiste. Ma la Cina, fortunatamente, non vuole una guerra che potrebbe concludersi con il crollo del regime nordcoreano e un aumento dell'influenza americana in Asia orientale.
Speriamo quindi che Pechino tenga le briglia sul collo del suo piccolo alleato.

Ma faremmo bene a non dimenticare che questa vicenda, come quella della crisi finanziaria, conferma indirettamente l'importanza che la Cina sta assumendo nel mondo a scapito degli Stati Uniti.

Non è soltanto il maggiore finanziatore del debito pubblico americano. È anche il Paese da cui dipende in ultima analisi la pace nell'Asia orientale.
 
Ultima modifica:
vabbeh

per farmi perdonare vi metto quello che volevo inserire in geopolitica
(limes era quello on line..accessibile a tutti)

il grande Sergio ROMANO che in italia non leggereste

qualche giorno fa su cdt

..........

IL COMMENTO ■ SERGIO ROMANO
Provocazioni di Pyongyang e ruolo della Cina

La provocazione è il principale strumento diplomatico della Corea del Nord.
Il duello d'ar­tiglieria sull'isola di Yeonpye­ong è stato il più spettacolare degli in­cidenti degli scorsi mesi, ma molto me­no sanguinoso di quello che provocò la morte di 46 marinai sudcoreani nello scorso marzo.

Non stiamo assistendo, quindi, a un fat­to nuovo, ma alla ripetizione, in forme particolarmente clamorose, di una vec­chia tattica.

Più di una volta ci siamo chiesti perché il regime comunista rom­pesse sistematicamente le fasi negozia­li che si sono aperte soprattutto duran­te la presidenza di Bill Clinton, ma an­che durante il secondo mandato di Ge­orge W. Bush alla Casa Bianca.

Credo che a questa domanda sia possibile da­re almeno due risposte.

In primo luogo la Corea del Nord persegue una politi­ca che cerca di conciliare due obiettivi opposti.

Vuole l'isolamento perché sol­tanto la chiusura del Paese a qualsiasi influenza esterna permette ai suoi diri­genti di esercitare un controllo totale sulla società e sull'economia.

Ma deve rompere l'isolamento, di tanto in tan­to, per compiacere la Cina (il suo indi­spensabile protettore) e negoziare mi­sure d'assistenza economica che renda­no meno drammatiche le condizioni dei suoi sudditi.

È uno Stato ricattatore con cui è impossibile, finché i suoi dirigen­ti resteranno al potere, stabilire le con­dizioni di una pacifica coesistenza.

Oggi, tuttavia, la situazione è ulterior­mente complicata dal passaggio delle consegne fra un leader malato, Kim Jong-il, e il suo terzo figlio, Kim Jong­un, promosso al ruolo di Delfino du­rante un congresso straordinario del partito alla fine di settembre.
Sapeva­mo che la Corea del Nord è una mo­narchia comunista e la scelta non ci ha sorpreso.
Ma questo regime, fondato sul culto del leader supremo, è anche una oligarchia, militare.

I generali controllano gli arsenali e l'in­dustria bellica, manovrano uno dei più attrezzati e disciplinati eserciti asiatici, sono per molti aspetti la spina dorsale del Paese. Si proclamano difensori del­la patria comunista contro il nemico del Sud e gli Stati Uniti, ma difendono soprattutto sé stessi, il loro status al ver­tice del paese, le loro prerogative e i lo­ro privilegi. In questa prospettiva, uno stato di tensione permanente è la migliore delle garanzie possibili.
È probabile quindi che questa casta, al momento della successione, voglia assicurarsi contro la possibilità di una politica estera più conciliante.

Ed è possibile che l'ordine di sparare, impartito a quanto pare dallo stesso Kim Jong-il, servisse per l'appunto a dimostrare che il giovane Kim, dopo la successione, avrebbe fatto la politica del padre.

Esiste un rischio di guerra?
Quando le crisi vengono spinte sino all'estremo limite e la catena delle reciproche reazioni sfugge al controllo dei giocatori, il rischio esiste. Ma la Cina, fortunatamente, non vuole una guerra che potrebbe concludersi con il crollo del regime nordcoreano e un aumento dell'influenza americana in Asia orientale.
Speriamo quindi che Pechino tenga le briglia sul collo del suo piccolo alleato.

Ma faremmo bene a non dimenticare che questa vicenda, come quella della crisi finanziaria, conferma indirettamente l'importanza che la Cina sta assumendo nel mondo a scapito degli Stati Uniti.

Non è soltanto il maggiore finanziatore del debito pubblico americano. È anche il Paese da cui dipende in ultima analisi la pace nell'Asia orientale.

Aggiungiamo pure che le grandi manovre congiunte in un tratto di mare che la Cina rivendica come di controllo degli USA con la Corea del sud possono aver incentivato la Corea del Nord a fare una mossa a compiacere il suo gigantesco alleato.

Cina: no a manovre Usa-Corea del Sud - Il Sole 24 ORE

A proposito: ma i Cinesi sono ancora comunisti? :-o
 
Vabbeè mettiamola cosi': ( e poi passeggiata under the snow.. ;)) situazione lasciata in sospeso per 2 motivi: 1) sebbene schermaglie in atto - probabile tentativo di accordo tra b ed f (maskirovka..): in caso di fallimento ritorna come prima ma con approfondimenti alla bisogna - nn a caso f ha venduto in fretta e furia un' auto da 100k euro...; 2)ruolo magistratura...si aspetta di vedere le loro, di mosse...

ed ora torno a tremare spaventato ... :lol::lol::lol:

:)


invece ho l'opinione che di montecarlo non sapremo più nulla
perchè ha perso 'appeal' mediatico in primis , e poi perchè è meglio cercare qualcosa d'altro per svegliare l'interesse del pubblico e dare l'opinoone non di un fatto isolato ma di una gestione generale

vedremo neh
spero abbia ragione tu :):
un pò perchè voglio davvero sapere
un pò perchè questo vezzo di abbaiare ma non mordere , non mi piace
 
Aggiungiamo pure che le grandi manovre congiunte in un tratto di mare che la Cina rivendica come di controllo degli USA con la Corea del sud possono aver incentivato la Corea del Nord a fare una mossa a compiacere il suo gigantesco alleato.

Cina: no a manovre Usa-Corea del Sud - Il Sole 24 ORE

A proposito: ma i Cinesi sono ancora comunisti? :-o

ora non son comunisti direi

la domanda che mi faccio è : lo sono mai stati?
la gestione del partito, da Mao in poi, ha forse più a che fare con precedenti esperienze cinesi di gestione collettiva, che di comunismo strictu sensu
imho
 
Aggiungiamo pure che le grandi manovre congiunte in un tratto di mare che la Cina rivendica come di controllo degli USA con la Corea del sud possono aver incentivato la Corea del Nord a fare una mossa a compiacere il suo gigantesco alleato.

Cina: no a manovre Usa-Corea del Sud - Il Sole 24 ORE

A proposito: ma i Cinesi sono ancora comunisti? :-o

Temo GIPA (Ciao, come va? spero tutto ok..:)) che nn sia proprio cosi': credo che tutto questo discorso vada reinquadrato in un contesto un po' + ampio, nel quale la NATO si è accordata con la Russia circa lo scudo abm...nel contempo sembrerebbe che sarà consentito il passaggio di convogli da e per l' Aghanistan ... ed in tutto cio' arrivano le manovre militari che chiaramente nn servono a nulla per la Corea ma sono in relatà una proiezione di forza e potenza alla Cina...
E' altresi' vero che la Russia è membro SCO - e ci furono manovre militari congiunte tra i due Paesi (il cui nome in codice fu OVEST...:eek:) ma credo che in realtà una Cina davvero forte ed influente forse nn la voglia nessuno....
 
Temo GIPA (Ciao, come va? spero tutto ok..:)) che nn sia proprio cosi': credo che tutto questo discorso vada reinquadrato in un contesto un po' + ampio, nel quale la NATO si è accordata con la Russia circa lo scudo abm...nel contempo sembrerebbe che sarà consentito il passaggio di convogli da e per l' Aghanistan ... ed in tutto cio' arrivano le manovre militari che chiaramente nn servono a nulla per la Corea ma sono in relatà una proiezione di forza e potenza alla Cina...
E' altresi' vero che la Russia è membro SCO - e ci furono manovre militari congiunte tra i due Paesi (il cui nome in codice fu OVEST...:eek:) ma credo che in realtà una Cina davvero forte ed influente forse nn la voglia nessuno....

La mia opinione è che invece vediamo le cose con occhi degli occidentali e invece dovremmo spostare il mappamondo, manovre nel mar giallo da parte degli USA ne son già state fatte nel passato più volte ma questa volta la Cina alza la voce proprio quando la Corea del nord bombarda chi collabora con gli USA, e questo dopo la recente disputa a sud con il Giappone sulle isole Senkaku a delimitare con chiarezza la propria area di influenza.
E' la Cina che sta alzando la sua sfera di influenza non gli USA che vogliono mostrare la loro forza.

Dimenticavo: sulle isole sensaku quando è stato arrestato dai giapponesi il capitano del peschereccio cinese i cinesi hanno sospeso per diversi le esportazioni verso il Gaippone dei metalli rari, coincidenza ehhhh
 
La mia opinione è che invece vediamo le cose con occhi degli occidentali e invece dovremmo spostare il mappamondo,

manovre nel mar giallo da parte degli USA ne son già state fatte nel passato più volte ma questa volta la Cina alza la voce proprio quando la Corea del nord bombarda chi collabora con gli USA, e questo dopo la recente disputa a sud con il Giappone sulle isole Senkaku a delimitare con chiarezza la propria area di influenza.
E' la Cina che sta alzando la sua sfera di influenza non gli USA che vogliono mostrare la loro forza.

vero :wall::wall::wall:
ottima osservazione :up:


aggiungo:
si collega alle (flebili, credo) tensioni interne cinesi?
un modo per mostrare un 'nemico esterno' agli scontenti del regime ??
 

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