GAY: Francia dopo matrimonio anche adozione bambini (1 Viewer)

lorenzo63

Age quod Agis
Cos'hanno di diverso, di REALMENTE diverso due omosessuali che si amano, da una coppia etero?
Cosa giustifica l'esclusione della prima dalla possibilità di crescere un bambino?

E non venitemi a dire che servono un uomo e una donna per avere figli. Allora le coppie (etero) sterili?
E non ditemi pure che serve la figura maschile o quella femminile di riferimento, perché esistono anche famiglie monogenitoriali, perché magari il padre o la madre sono morti.
E la figura di riferimento può anche essere esterna al nucleo famigliare: una zia, un nonno....


Mi sembra che hai costruito un tuo paradigma basato sulle eccezioni ....
Ma le eccezioni sono tali come da definizione perchè prevedono una mancata applicazione di una regola ovvero deroga a una consuetudine; una cosa un evento che esula dalla normalità -
E la normalità è una coppia che genera figli -
Il resto è eccezione.

Rispondendo + direttamente all' ultimo quesito, sicchè chiarico meglio cosa intendevo nel post precedente circa la tutela dei bambini: vogliamo davvero giocare a fare esperimenti con la psiche di un bambino? Questo va sotto il nome di tutela dei minori? ma chiarisco meglio:
Io nn discuto che abbia o mno la stssa o maggiore di amore, anzi - Le str..zate circa omo=pedofilo le respingo a piè pari.
Basta vedere solamente -e ne vedo - gli sconvogliemnti che hanno ragazzi figli di genitori etero separati, oppure quelli di etnia diversa, ghettizzati ostracizzati da genitori e da bambini o viviamo in un mondo perfetto?E lo è? no non lo è - Pensiamo, davvro, che la vita di questi bambini adottati da coppie omo posta in relazione CON il MONDO ESTERNO abbia vita semplice? Perchè è un dato di fatto che la struttura famiglia impattain quanto è immersa in un mondo di relazioni esterne co altri genitori i bambini fugli di altr coppie etero etcet... e quindi contestualizzando: genitori che ammiccano alle riunoni, i coetanei che li sbeffeggiano a morte (con la cattiveria di cui sono capaci i ragazzini ...) -solo due BANALI esempi
Mi dirai ... è la socetà che nn è matura etcetc ... vero.
Ma vogliamo fare pagare questa immaturità o meglio questa nn accettazione del diverso a dei bambini?!
Claire lasciatelo dire, è inumano.
Sono assolutamente a favore di relazioni stabili tra aduti consenzienti, ma tuteliamo -tuteliamo- l' infanzia.
Piuttosto: ma perchè nn c'è uguale attenzione per la grande infanzia traumatizzata dalle vicisstudini di questa società disregata, ancorchè la tutela di presunti diritti di adulti su bambini?
 

andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
C'e' da dire che e' una bella cosa che su questo forum siamo divisi sugli argomenti e sulle idee. Non guardiamo CHI ha scritto una cosa e ci mettiamo a favore o contro facendo dei clan contrapposti. Meglio dividersi sulle cose. Non sulle persone.
 

Claire

ἰοίην
Piuttosto: ma perchè nn c'è uguale attenzione per la grande infanzia traumatizzata dalle vicisstudini di questa società disregata, ancorchè la tutela di presunti diritti di adulti su bambini?

Qualcosa si sta facendo, in questo senso, compresa l'idea che si avanza (anche se fin troppo timidamente) di cambiare le regole del tribunale dei minori che nei procedimenti che lì si svolgono non prevede sempre che il minore venga ascoltato direttamente per cose che lo coinvolgono.

In Italia poi le cose sono complicatissime.
Si tolgono ragazzini da famiglie che li amano solo perché sono povere, invece che aiutare la famiglia.

C'è persino gente che gioisce, dicendo che FINALMENTE SI TUTELANO I DIRITTI DEI PADRI SEPARATI, quando un ragazzino di 10 anni viene portato via A FORZA dalla polizia perché un giudice ha deciso che la madre gli stava facendo il lavaggio del cervello, come se rinchiudere un bambino in istituto per "resettarlo" fosse una grande conquista di civiltà. (La Cassazione ha recentemente ribaltato questa sentenza, ma del povero bambino, adesso che sarà? Me lo chiedo ogni giorno).

A parte questo: quali sono le tue soluzioni per l'infanzia traumatizzata dalla società disgregata?
Restiamo in Italia, visto che se allargassimo al mondo intero, ci sarebbero delle cose tanto inumane da spaventare.

L'unica sarebbe dare ai genitori l'illuminazione per crescerli sempre nel rispetto e nell'amore. Ma come fai?
Verificare PRIMA chi è in grado di garantire il meglio per un bambino? E come fai?
Sostenere economicamente e non solo le famiglie è una cosa buona ma non basta.

E poi?

I bambini extracomunitari? Figli di famiglie clandestine in Italia? O figli di famiglie NON clandestine ma che vivono in condizioni pessime?

Il problema maggiore è davvero il sesso dei genitori? Il chi si portano a letto?

Nessuno riesce a vedere che questi bambini potenzialmente potrebbero ricavarne ANCHE dei vantaggi e non solo degli svantaggi (che vedo e percepisco anch'io)?
Bambini che crescono meno chiusi, più aperti, tolleranti, meno omofobi, anche più aperti al dialogo con l'"altro", "il diverso".
 
Ultima modifica:

Claire

ἰοίην
Comunque, mi quoto, che alcune cose, magari sono state dimentica e/o non lette.
Una bimba, due mamme Piccola storia di una famiglia - Corriere di Bologna

L’altro ieri la riunione di redazione di questo giornale è andata avanti più del solito, e non solo per discutere dell’inchiesta della Procura sui costi della politica in Regione con relativa visita della Guardia di Finanza. Il tema centrale della discussione è stato un piccolo libro illustrato per bambini che un collega ha trovato negli scaffali della biblioteca di Sala Borsa, quelli dedicati all’infanzia, mentre era lì assieme ai figli. Libro che ha prodotto una domanda della figlia di tre anni e mezzo, per la cui risposta il collega ammette di avere faticato a trovare le parole giuste.
Piccola storia di una famiglia. Perché hai due mamme?, questo il titolo del libro. Narra la storia di due lesbiche che decidono di mettere su famiglia facendo ricorso, in Olanda, all’inseminazione artificiale. E questa è la domanda che la bambina ha posto al padre: «Perché quei bambini hanno due mamme e non un papà e una mamma?». La domanda che ci siamo posti noi, e sulla quale si è dibattuto intensamente, è invece questa: un libro grazioso e ben disegnato che pone i bambini molto piccoli di fronte alla questione della famiglia «diversa» crea problemi se collocato, come in questo caso, sugli scaffali per l’infanzia della più importante biblioteca pubblica comunale? Per la maggior parte dei partecipanti al nostro dibattito no: normale affrontare i temi, bacchettone nasconderli. Per qualcuno invece sì, e non per una improponibile e odiosa discriminazione verso le famiglie omosessuali.

La tesi: non tutti i genitori sono tenuti a essere pronti, mentre cercano un libro sulla Pimpa, a rispondere su quesiti riguardo ai quali preferirebbero cimentarsi in altri momenti, a casa e con tranquillità e, magari, in un’altra età della propria figlia. Possibilmente un po’ più avanti dei tre anni e mezzo e quando, almeno, le si è già spiegato come è venuta al mondo. Mi sono convinto a scrivere di questa piccola vicenda perché pone una questione non piccola: come affrontare con i figli gli argomenti che ogni giorno tengono banco sui media, quei temi che diventano materia di scontro politico (le nozze gay — comprese quelle di Nichi Vendola — i diritti civili, i nuovi modi di concepire una famiglia) che pensiamo di saper ben maneggiare quando se ne discute tra adulti e che invece possono diventare così complicati nell’individualità del proprio rapporto con i figli? Per alcuni può essere facile, per altri no. E queste differenze appartengono proprio alla complessità di argomenti che non si possono ridurre a facili manicheismi: giusto o sbagliato. Può sfiorare la tentazione di dire che nel reparto della letteratura per l’infanzia di una biblioteca comunale collocata in piazza Maggiore sarebbe meglio non proporre temi controversi. Ma sopraggiunge anche il dubbio che, invece, già da bambini sia meglio conoscere e affrontare gli aspetti della società in cui si vivrà da adulti. Questo era il nostro dibattito in un martedì pomeriggio. Lo proponiamo anche ai lettori.

Armando Nanni

http://www.famigliearcobaleno.org/public/stampa/file/CORRIERE-DI-BOLOGNA-05102012.pdf


Il Corriere di Bologna ha lanciato un interessante dibattito sull'opportunità di trovare nelle biblioteche pubbliche libri che raccontino in modo semplice ma giusto perché esistono famiglie con due mamme o due papà o famiglie ricostituite con un papà omosessuale convivente con un fidanzato e altri ancora che spieghino la varietà dell'essere famiglia oggi, anche in Italia
Non solo è legittimo ma è necessario. I nostri figli e le nostre famiglie non esistono solo nei libri (i libri si accontentano di rispecchiarle e dare loro consistenza) ma soprattutto nella realtà.
Gli altri bambini li incontrano già al parco, a scuola, in palestra, in piscina e sempre di più sono presenti nei telefilm, nelle serie, nei cartoni.
Prima o poi chiunque incontrerà uno di noi o uno dei nostri figli ed è sempre meglio essere preparati.
Quando una situazione é scomoda, non basta tare finta di non vederla perché sparisca. Noi genitori omosessuali siamo sempre più consapevoli che soltanto con la visibilità e la trasparenza riusciremo a crescere i nostri figli felici e sereni.
Per amor loro e perché non vogliamo più nascondere e vivere i nostri legami di coppia o familiari come clandestini diciamo intorno a noi che siamo famiglie dove i genitori sono omosessuali.
Quest'estate, come tante famiglie arcobaleno, siamo andate al mare. La spiaggia è un luogo di grande convivialità. Mia figlia di nove anni ha fatto amicizia con tre bambini diversi. Ognuno, a un certo pulito, ha chiesto: «Dov'è tuo padre?». Lei ha spiegato serenamente che non aveva un padre ma ben due mamme. E l'ha spiegato parlando di semini e di ovetti, di pance, di amore, di attese. Ha raccontato la sua. storia. I genitori di quei bimbi si sono trovati in difficoltà? Forse un po', ma non troppo se abbiamo fatto amicizia e si sono congratulati per la nostra bella famiglia.
Le ulteriori domande dei loro bambini troveranno risposte nei libri scritti per loro su questo tema.. Sono
aiuti preziosi che permettono di parlare a figli che una volta cresciuti andranno a fare scambi linguistici in Inghilterra o in Spagna e che all'università faranno l'Erasmus in Germania, in Olanda o in Canada. Tutti Paesi dove le famiglie come le nostre hanno leggi che le tutelano, biblioteche con tanti libri che permettono trasparenza e verità. Perché di questo tutti abbiamo più bisogno: più libri, più trasparenza, più verità.
Giuseppina La Delfa
Presidente nazionale associazione Famiglie Arcobaleno

Si cresce bene anche con genitori gayEcco i risultati di 30 anni di ricerche | La ventisettesima ora


Si cresce bene anche con genitori gay
Ecco i risultati di 30 anni di ricerche

di Vittorio Lingiardi*

Chi guarda senza pregiudizi, magari con meraviglia o persino con fiducia due persone dello stesso sesso che decidono di avere un bambino non sta delirando: sa che per fare un bambino ci vogliono l’ovocita e lo spermatozoo, la femmina e il maschio. Sa anche che ovocita e spermatozoo possono incontrarsi in modi altri che non sono il rapporto sessuale. Che si può diventare genitori di figli nati da precedenti relazioni del partner. Che esistono genitori adottivi, i quali a lungo concepiscono nei loro affetti e pensieri un figlio concepito biologicamente, ma poi rifiutato, da altri genitori.

E sa che i figli di genitori omosessuali, nati da forme alternative di concepimento, sono invece a lungo desiderati e perseguiti, come è anche per le coppie eterosessuali che si rivolgono alla fecondazione assistita. Insomma ci sono modi diversi di diventare genitori. Se la sessualità non sempre coincide con la procreazione, non sempre il concepimento coincide con la genitorialità.

Qual è il «vero genitore»? Quello che mette a disposizione la propria biologia o quello che cresce il figlio fornendogli cure e sicurezza? A volte infatti le due opzioni non coincidono, vuoi perché molti genitori biologici non sono capaci di fornire cure e sicurezza, vuoi perché genitori non biologici (o coppie di genitori di cui uno solo è biologico) lo sono.


Il 20 marzo 2013 l’American Academy of Pediatrics (Aap) ha pubblicato un importante documento in cui, oltre a ribadire le conclusioni di una ricerca pubblicata nel 2006 («adulti coscienziosi e capaci di fornire cure, siano essi uomini o donne, etero o omosessuali, possono essere ottimi genitori»), afferma che, «nonostante le disparità di trattamento economico e legale e la stigmatizzazione sociale», trent’anni di ricerche documentano che l’essere cresciuti da genitori lesbiche e gay non danneggia la salute psicologica dei figli e che «il benessere dei bambini è influenzato dalla qualità delle relazioni con i genitori, dal senso di sicurezza e competenza di questi e dalla presenza di un sostegno sociale ed economico alle famiglie».

Motivo di più, conclude l’Aap, per sostenere definitivamente la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Love makes a family è il titolo di una pubblicazione dell’American Psychological Association. La copertina mostra una coppia di donne con le loro figlie. A chi obietta «ma i bambini hanno bisogno di una madre e di un padre!» ricordo l’importanza di considerare i risultati raggiunti da una mole vastissima di ricerche e le posizioni assunte dalle maggiori associazioni internazionali dei professionisti della salute mentale.

È infatti importante che le donne e gli uomini di scienza si esprimano sulla base di ipotesi condivise e possibilmente verificate empiricamente. Il tema della genitorialità omosessuale è di solito affidato a ideologie o visceralità di politici il più delle volte impreparati. Questo giornale ha il merito di avere finalmente chiesto agli psicoanalisti italiani, sospettosamente silenziosi sull’argomento, di esprimersi. Alcuni, come Antonino Ferro, lo hanno fatto con parole di psicoanalitica umanità («i figli li faccia chi ha voglia di accudirli con amore»), altri, come Silvia Vegetti Finzi, hanno usato, a mio avviso in modo idiosincratico, le parole della tradizione.

Davvero, mi chiede una studentessa, molti psicoanalisti contemporanei sono schierati contro la genitorialità omosessuale? No, è vero il contrario.

Ecco cosa risponde l’American Psychoanalytic Association a chi sostiene che avere genitori omosessuali è «contro l’interesse del bambino»: «È nell’interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti, capaci di cure e di responsabilità educative. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale». I soliti americani pragmatici e semplicistici? In Francia, cinquecento psicoanalisti hanno da poco firmato una petizione a favore del «matrimonio per tutti» e della possibilità di adozione per le persone omosessuali.

Posizioni analoghe sono sostenute dalle maggiori associazioni dei professionisti della salute mentale: dall’American Psychiatric Association alla British Psychological Society, dall’Academy of Pediatrics all’Associazione Italiana di Psicologia. Quest’ultima ricorda che «la ricerca psicologica ha messo in evidenza che ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare», indipendentemente dal fatto che i genitori siano «conviventi, separati, risposati, single, dello stesso sesso».

Parole chiare, soprattutto se pensiamo a come viene esaltata aprioristicamente la genitorialità eterosessuale, dimenticando che può essere teatro di orrori (si pensi all’elevatissimo numero di abusi fisici e sessuali consumati nelle famiglie). Per essere buoni genitori non basta essere eterosessuali, così come essere omosessuali non significa essere cattivi genitori.

Togliamo gli aggettivi «etero» e «omo» e parliamo di genitorialità. Che in entrambi i casi può essere buona o cattiva.
 

lorenzo63

Age quod Agis
Claire: la società nella quale viviamo nn riesce-nemmeno- ad accettare la parità tra i sessi: in tante occasioni abbiamo parlato delle strutture europee che vorrebbero attraverso framework ad hoc riuscire a superare -finalmente- il guado, con la gravità immensa della cosa e si parla di persone adulte ....e tu ci parli di famiglie arcobaleno, di diritti delle coppie gay e che sono sempre e comunque eccezioni di fronte alla enorme massa.
Mi dispiace ma è un' esperimento fatto sulla pelle di creature che nn hanno alcuna possibilità di discernimento o difesa, ma che possono solo subire diritti altrui-imposti a loro, contro di loro.
E di coscienza nn ci sto.
Ed il fatto che una sociologa, dica che l' italia nn sta al passo, beh ... vale l' inverso, a dire il vero.
 

Claire

ἰοίην
Ma tu come ne esci?
Se non ci fossero state le femministe, forse le donne in molti paesi non avrebbero ancora il diritto di voto. All'epoca le donne che manifestavano venivano picchiate e arrestate. Come ancora oggi in molti paesi. Se si aspetta SENZA FARE NULLA che le cose cambino, non cambieranno MAI, soprattutto fino a che la politica sarà in mano agli uomini (che sono molto meno disposti delle donne, in generale, ad accogliere i cambiamenti).
Le cose si cambiano AGENDO. FACENDO le cose, non rimanendo ad aspettare che cambino da sole. Attivandosi.
Rompendo gli schemi. Anche rischiando in prima persona.
Le famiglie con genitori omosessuali esistono GIA'. Non è violenza NON riconoscerle?
 

ConteRosso

mod sanguinario
Mi dispiace ma è un' esperimento fatto sulla pelle di creature che nn hanno alcuna possibilità di discernimento o difesa, ma che possono solo subire diritti altrui-imposti a loro, contro di loro.
E di coscienza nn ci sto.
Ed il fatto che una sociologa, dica che l' italia nn sta al passo, beh ... vale l' inverso, a dire il vero.
Mi dispiace dare -per una volta- ragione Lorenzo, ma concordo...
e dia miei interventi avete letto solo dubbi non certezze , anch'io credo
che la nostra società così chiusa nei confronti dei diversi e non solo gay
o minorità razziali , ma in genere con chi mostra di non essere omologato
con la massa far pagare questa cosa ai bambini , chi di noi non ha subito
bullismo o non è stato bullo da ragazzino ?
ricordo il figlio dim un attore porno pestato ha sangue perché suo padre
era un attore gay e questo in USA non a gallarate
La società non è pronta per l'adozione a coppie gay , personalmente
trovo anche buffo che vogliano sposarsi , proprio loro che sono liberi
di vivere la sessualità perché accettare una santificazione per legge?
Nel campo dei diritti invece si può agire
 

bischer0tt0

mi sono già rotto
Le famiglie con genitori omosessuali esistono GIA'. Non è violenza NON riconoscerle?

secondo me NO

riconoscere COSA e PERCHE'?

esistono già ok e allora? nessuno glielo impedisce
lo STATO invece ha il dovere di agevolare le coppie che vogliono far nascere ed educare nuovi cittadini, e si impegnano formalmente CON LO STATO a farlo sposandosi

tutto il resto nessuno lo impedisce ma nessuno può dire che è un impegno in tal senso
è vero che spesso anche le coppie sposate vengono meno a tale impegno, ma almeno IN PARTENZA è più credibile di altre situazioni ballerine

e cmq tutto questo dibattito mi puzza di DISCRIMINAZIONE DI RITORNO, di chi per non discriminare situazioni di nicchia finisce per discriminare situazioni di massa, consolidate da tradizione e cultura

questo senza citare a mia volta L'INTERESSE PRINCIPE DEL MINORE che resta l'argomento che taglia la testa al toro :-o
 

bischer0tt0

mi sono già rotto
La società non è pronta per l'adozione a coppie gay , personalmente
trovo anche buffo che vogliano sposarsi , proprio loro che sono liberi
di vivere la sessualità perché accettare una santificazione per legge?
Nel campo dei diritti invece si può agire

infatti
molto "borghese" come cosa

come se il bollino blu dello stato (ecco, non facciamo nulla di male, lo dice lo stato!) fosse sufficiente a sdoganarsi in questa società/cultura
 

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