GERMANIA: WESTFALIA è in default?

tontolina

Forumer storico
CLAMOROSO IN GERMANIA / IL LAND NORD RENO WESTFALIA E' SULL'ORLO DELLA BANCAROTTA: ''AIUTI DI STATO'' O DEFAULT NEL 2015

CLAMOROSO IN GERMANIA / IL LAND NORD RENO WESTFALIA E' SULL'ORLO DELLA BANCAROTTA: ''AIUTI DI STATO'' O DEFAULT NEL 2015 - I fatti e le opinioni del Nord - ilnord.it

mercoledì 17 dicembre 2014

BERLINO - La politica di "austerità" voluta dalla Germania di Angela Merkel potrebbe avere conseguenze catastrofiche anche... in Germania. Sembra un paradosso, ma non lo è. Il più ricco - sulla carta - e importante Land tedesco è sull'orlo della bancarotta e potrebbe fallire.
Il Nord-Reno Westfalia sarebbe - in teoria - un Land ricco, appunto: con 18 milioni di abitanti, e' il piu' grande Land della Repubblica Federale Tedesca: 9 aziende quotate in borsa su 30 hanno qui la loro sede e il reddito pro capite e' il quarto piu' alto del Paese.
E ciononostante continua a contrarre nuovi debiti: le infrastrutture cadono a pezzi, la politica locale e' un disastro e la sua influenza a livello statale e' sempre piu' debole.
Com'e' potuto succedere tutto questo?
Bonn, in realta', e' una citta' prospera. Le Poste tedesche e Deutsche Telekom hanno qui la loro sede, c'e' una grande universita' e molti impiegati pubblici. Il tasso di disoccupazione e' basso, il reddito medio elevato e la popolazione cresce.
Tuttavia, per anni le perdite del capoluogo del Land sono state risanate con importanti sovvenzioni statali, alla faccia delle "restrizioni" imposte dalla Commissione europea agli "spendaccioni" Stati del Sud Europa.
Ora Bonn rischia davvero la bancarotta: la citta' ha 1,7 miliardi di debiti, e nonostante i tagli previsti, nei prossimi cinque anni tale cifra potrebbe crescere a 2,1 miliardi di euro.
Solo a breve, sotto le pressioni del "freno al debito" per i bilanci pubblici, verranno varati i primi tagli significativi della spesa: misure che colpiranno non solo il settore dello sport, ma anche il teatro e l'opera che fino al 2023 dovranno rinunciare a otto milioni di euro, quasi un terzo del loro bilancio.
Ma questi tagli non serviranno certamente a impedire il default. O la signora Merkel continuerà a sovvenzionare questo Land a colpi di miliardi di euro l'anno, oppure i debiti già nel 2015 non saranno onorati e verrà chiesto - dai creditori privati, che l'hanno già annunciato - il fallimento sia della municipalità di Bonn, sia del Land che ne sovraintende le spese.
Sarà un 2015 da brivido, in Germania. E il governo Merkel sarà messo con le spalle al muro: o continuerà col "rigore" mandando alla malora il Land più "ricco" di tutta la Repubblica Federale, con conseguenze inimmaginabili sia economiche sia d'immagine complessiva, oppure dovrà smetire sè stesso e virare decisamente verso la rotta opposta all'attuale.
Max Parisi

ar_image_3895_l.jpg
 
Da bolognese dovrei dire " vado a S. Luca in ginocchio ".
Da ateo e scaramantico - l' unica volta l' ho detto se fossi stato promosso - naturalmente mi hanno segato -dovendo rinunciare così al Ktm già ordinato - dico che vado a Firenze a piedi , se succede ...
 
NSA ricatta la Merkel per l'omossessualità sua e quella di suo marito

e
la Merkel ricatta l'Europa


per la proprietà transitiva: l'Europa è ricattata dagli USA


Quantitative Easing: il ricatto della Germania

Stampa Invia Commenta (3) di: WSI | Pubblicato il 18 dicembre 2014| Ora 17:00

Se passa linea Merkel, piano di Draghi si risolverebbe in un salvataggio delle banche tedesche. E 500 miliardi sarebbero comunque irrisori.




BERLINO (WSI) - Secondo Wolfgang Munchau del Financial Times il piano non funzionerà neppure. Ma a giudicare dalle reazioni dei mercati, operatori e analisti credono che il Quantitative Easing europeo da 500 miliardi abbia le carte in regola per ravvivare la spenta Eurozona.

Il mercato si è convinto che la Germania finirà per cedere, secondo Italia Oggi, ma non senza prima aver strappato un'intesa sulla 'merce di scambio'. Tale accordo, essenziale perché Merkel e la Bundesbank finiscano per cedere, prevede che gli acquisti di Stato avvengano a determinate condizioni.

E nello specifico che gli acquisti per 500 miliardi di euro siano modulati in base all'andamento del Pil dei 18 paesi di Eurolandia. Un'altra ipotesi al vaglio prevede acquisti "a piacimento", plausibilmente concentrati sui Paesi più in difficoltà.

Se dovesse spuntarla il fronte che appoggia la prima ipotesi, come ricordano i media italiani l'operazione di Draghi si risolverebbe in un generosissimo prestito alla Germania, che ha un Pil pari al 29% di quello dell'Eurozona e 12 punti sopra all'Italia. Con questo criterio, dunque, 150 dei 500 miliardi finirebbero proprio nelle casse di Berlino. All'Italia rimarrebbero le briciole: 85 miliardi.

Come sostiene un analista finanziario dell'istituto Bruegel "più che in un rilancio dell'economia il quantitative easing si risolverebbe in un salvataggio delle banche tedesche", che tanto sono esposte al debito della Grecia uno dei paesi più in difficoltà.

Per l'editorialista del giornale finanziario britannico Munchau a ogni modo il piano è destinato a fallire, perché interverrebbe solamente sul 5,5% del debito pubblico totale dell'eurozona, che ammonta a circa 9 mila miliardi di euro, una "percentuale economicamente irrilevante".

Conclude Munchau: "Se la Bce volesse avvicinarsi, in termini relativi, a quello che hanno fatto le altre banche centrali dal 2008 in poi, dovrebbe impegnarsi a comprare titoli per almeno 2 mila miliardi di euro", 4 volte più della somma preventivata invece al momento.

Sempre riguardo alla forma con cui avverà il programma di allentamento monetario straordinario, nei giorni scorsi Nowotny ha escluso che la Bce possa acquistare bond sovrani sul mercato primario. Se serve lo farà sul secondario.

Il membro del board dell'istituto centrale ha aggiunto di non vedere un grande impatto sul budget dell'Eurotower dell'esito dell'operazione Tltro.

Il piano prevede la concessione di prestiti a tassi ultra vantaggiosi a una sola condizione: che le banche prestino poi quel denaro a imprese e famiglie.

(DaC)
 
11001881_10152588252847382_7994941954818309304_n.jpg



INFORMAZIONE LIBERA

"Mi piace" aggiunto alla Pagina · Ieri ·





Germania. Disuguaglianza salariale e "disunione regionale" ai massimi storici

La potenza economica dell'Europa, la Germania, affronta una disuguaglianza salariale e una "disunione regionale" senza precedenti, con oltre 12,5 milioni di tedeschi che vivono ormai al di sotto della soglia di povertà relativa - il numero più alto mai registrato dopo la riunificazione della Germania 25 anni fa.

"La povertà non è mai stata così alta e la mancanza di unità regionale mai così profonda", ha detto il èresidente della Equal Welfare Organization della Germania, Ulrich Schneider.

L'ultimo dei dati sul livello di povertà del paese mostra che ora è pari al 15,5 per cento.

Il divario tra regioni ricche e povere, così come quello tra le fasce di reddito in diversi stati della Germania, è sempre più profondo.

L'organizzazione ha tracciato una linea di povertà relativa designando una persona come povera se il suo reddito è del 60 per cento in meno rispetto alla media.
In termini concreti, la soglia di povertà nazionale è stata calcolato a 892 € per una singola famiglia, e a € 1.873 per una famiglia di quattro persone - con due bambini di età inferiore ai 14.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto