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Nike

Ricavi e utile netto in progresso nell'anno fiscale 2008 per Nike.
Il colosso dell'abbigliamento sportivo americano ha archiviato l'esercizio 2008, chiuso il 31 maggio, con un giro d'affari in rialzo del 14% a 18,6 miliardi di dollari rispetto i 16,3 miliardi dell'anno passato. Crescita a doppia cifra anche per l'utile netto che si è attestato a 1,9 miliardi contro i precedenti 1,5 miliardi. L'utile per azione (eps) è, invece, salito del 28%, passando da 2,93 a 3,74 dollari.
 
Unicredit: Profumo

Italia al sicuro dal rischio bolla immobiliare in quanto il mercato è ormai stabile. E' quanto ha affermato l'ad di Unicredit Alessandro Profumo nel corso della presentazione del piano al 2010 del gruppo a Vienna. "Non vediamo un deterioramento nel comparto del credito al consumo, mentre il mercato dei mutui si è stabilizzato nella prima parte dell'anno. Ha detto il numero uno dell'istituto di Piazza Cordusio.
 
c'è da crederci?

MILANO (MF-DJ)--Rendimenti in rialzo nelle odierne aste di Btp con quello del "quinquennale" (15 mar 2007/15 set 2012) al 2,26% (+0,61) e quello del "quindicennale" (15 mar 2007/15 set 2023) al 2,73% (+0,18).

Il Btp quinquennale, 11* tranche, e' stato offerto per 1 mld e richiesto per 1,778 mld. Il quindicennale, 6* tranche, e' stato offerto per 750 mln e richiesto per 1,365 mld.

La data di regolamento e' fissata al 30 giugno. red/zav


hanno bisogno di liquidità e alzano i tassi
 
ROMA (MF-DJ)--Vorrei sottolineare la preoccupante emergenza economico-sociale in cui ci troviamo, per ragioni strutturali italiane e globali; tale percezione non mi pare pero' sia colta all'esterno. Le ragioni dell'instabilita' finanziaria non si sono esaurite e la situazione potrebbe peggiorare; anche nei tavoli del sociale questa percezione non mi sembra condivisa.

Ad affermarlo e' il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, intervenendo al convegno di Confindustria "Piu' produttivita' e meno poverta'". gug


Se n'è accorto, ma va, ci ha fatto sopra la campagna elettorale e ad oggi pù che raccontarcelo non sa fare
 
Aggiornamento Intraday S&P/Mib Future: prosegue la discesa
Di Fta



Quotazioni

S&P / MIB INDX


S&P/Mib
Mibtel: migliori e peggiori

Dopo aver aperto con un evidente gap al ribasso il future S&PMib (Milano: notizie) e' proseguito nella discesa fino a violare il supporto dei 30000 punti. I prezzi dovrebbero trovare ora un supporto abbastanza solido in area 29800 dal quale tentare un rimbalzo. Ritorni al di sopra dei 30000 punti potrebbero anticipare un tentativo di ricopertura del gap odierno, tentativo che si farebbe piu' convinto oltre 30150. In quel caso possibile il test di area 30300. Sotto 29800 difficile evitare il proseguimento del ribasso con target sui minimi di inizio settimana a 29430 (supporto intermedio a 29625).
 
QuotaNO (Reuters (Londra: TRIL.L - notizie) ) - Esattamente come è accaduto per i consumatori, anche per le imprese italiane l'euforia innescata dalle promesse e elettorali e dall'esito della consultazione è durata ben poco. L'indice di fiducia delle imprese manifatturiere elaborato da Isae ha mostrato la fine dell'entusiasmo visto in maggio e il ritorno in giugno a una riflessione sui fondamentali, che non ispirano nulla di buono.


L'indice elaborato dall' Istituto di analisi economica a giugno è sceso a 87,1, da 89,4 dello scorso mese, attestandosi sui minimi dal luglio 2005. Il dato risulta anche più basso rispetto alla mediana delle previsioni raccolte da Reuters fra gli analisti che indicava un indice a 89.


"Il rialzo di maggio, come si immaginava, era effettivamente legato solo all'euforia per le promesse elettorali, ora già dissolta, tanto che il dato in giugno è tornato a mostrare la debolezza del trend" dice Marco Valli, economista di Unicredit Guai a chi dimentica il passato... .


L'analogo indice relativo alla fiducia dei consumatori ha mostrato martedì scorso un arretramento in giugno 100,0, vicino al livello di aprile, da 103,2 di maggio.


Il calo del cliam delle imprese era atteso quindi, "ma è stato anche peggiore delle attese, e il dettaglio non offre certo motivi per essere ottimisti" dice anche Paolo Mameli, economista di Intesa (Milano: ISP.MI - notizie) Sanpaolo.


"Il calo è un po' più pronunciato del previsto, ma risulta in linea con il debole quadro delineato già dagli analoghi indici tedesco (Ifo) e francese (Insee) oltre che dagli indici Pmi" dice Susana Garcia, economista di Deutsche Bank (Francoforte: DB9999 - notizie) .


TUTTI I COMPARTI E COMPONENTI DENUNCIANO DEBOLEZZA


A preoccupare gli economisti è anche il fatto che si nota un peggioramento su tutte le componenti dell'indice.


A partire dagli ordini, in calo complessivamente a -18, "il minimo di tre anni" dice Mameli, da -16 di maggio, sia sul fronte estero (da -16 a -19) sia su quello interno (da -19 a -22).


Sono in calo anche le aspettative di produzione (da -13 a -16) e "forse ancora più preoccupante per la produzione futura" dice ancora Mameli, è il marcato accumulo di scorte di magazzino (da 6 a 9) "i massimi di tre anni".


Nessun settore è stato risparmiato dalla contrazione. Già si era notata anche nei mesi scorsi un calo nei settore dei beni di consumo e di quelli intermedi. Ma questa volta scende anche quello dei beni di investimento


"Le imprese sono preoccupate in primo luogo per il livello dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici" commenta ancora Mameli. "Ma anche la politica fiscale, a parte le prime misure che parevano espansive, non offre certo supporto alla fiducia vista la manovra annunciata".


I timori di maggiore inflazione sono evidenziati anche all'interno dell'indice, con le apsettative sui prezzi che ha visto a giugno un'accelazione a 16 da 12 "mostrando che le imprese sempre più trasferiscono a valle (cioè alle vendite) i maggiori prezzi pagati a monte" dice Mameli.


PROSPETTIVE NON POSITIVE PER PIL E PRODUZIONE


I rapporti dell'Isae, insieme a quelli dei Pmi, non promettono nulla di buono per le prospettive di produzione industriale e Pil in Italia.


"Questi dati sono compatibili con una crescita del Pil nel secondo trimestre pari a zero, con anche qualche rischio verso il basso" dice Valli.


La produzione industriale di maggio è attesa mostrare un netto calo, dopo la tenuta in aprile per soli fattori tecnici legati al calendario. "La produzione industriale nel secondo trimestre, solo grazie alla spinta 'tecnica' di aprile (+0,7%) dovrebbe mostrare un dato leggermente positivo, ma sarà comunque in rallentamento rispetto al +0,9% del primo trimestre" dice Mameli.


L'indice Ifo tedesco a giugno è sceso a 101,3, sotto le attese di 102,3, l'analogo indice francese è rimasto fermo a 102.
 
molle e pinze

La reazione di ieri giunge in linea con la scadenza ciclica del 23-24, l'ultima di questo mese. Come descritto, l'idea è che questo possa rappresentare un minimo quantomeno provvisorio. In attesa di vedere l'esito del test delle prime resistenze (leggasi: short stop giornaliero), piazza Affari dovrebbe beneficiare di un pesante ipervenduto, di un sentiment sotto i tacchi (il Greed Index a 23 punti evidenzia l'assenza pressoché assoluta di investitori disposti a puntare sul mercato, il che in ottica contrarian è un segnale bullish), e di una serie di divergenze positive in termini di momentum, ampiezza e volume: in altri termini, il minimo di martedì ha fatto registrare una minore partecipazione, una minore spinta e un minor contributo di Down Volume, rispetto al minimo precedente del 13 giugno. Sarà interessante a questo punto vedere l'esito del test della citata resistenza, il cui superamento sposterebbe l'ago della bilancia a favore dei
TORI
 
Us market mover

Us market mover: invariate le nuove richieste sussidi disoccupazione



Il dato dell'ultima settimana è risultato invariato a quota 384 mila. Gli analisti si attendevano un rialzo pari al 2,1%
Per ulteriori informazioni visita il sito di Finanza.com
 
pil usa

Flash Usa: PIL primo trimestre in crescita dell'1%, in linea con le previsioni
Di Alberto Susic




Sulla base delle informazioni diffuse dal Dipartimento del commercio, si è appreso che il dato finale del Prodotto Interno Lordo relativo al primo trimestre di quest'anno, ha fatto registrare una variazione positiva dell'1%, in aumento rispetto allo 0,9% dell'indicazione rivista. La lettura odierna ha rispettato pienamente le attese del mercato che puntava ad una crescita dell'1%.
Il deflattore del PIL è aumentato invece al 2,7%, dal 2,6% precedente, deludendo le stime della comunità finanziaria che aveva scommesso su una conferma del livello precedente.
 

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