veilfast
Forumer storico
rimbalzo prevedibile ma prospettive negative
Un rimbalzo era tecnicamente necessario e prevedibile.
E potrebbe continuare sui titoli ipervenduti.
Non e' pero' un cambio di direzione: le prospettive continuano ad essere negative." Cosi' Arnaldo Borghesi della Borghesi Colombo & Associati, titolare presso l'universita' Ca' Foscari di Venezia del corso di finanza, ha commentato in un'intervista rilasciata al quotidiano MF il rimbalzo di Piazza Affari di ieri, aggiungendo che la situazione restera' complessa "finche' la bolla speculativa del credito facile sara' riassorbita". A proposito invece del caro-petrolio e della sua influenza sui mercati il professore afferma che il prezzo del barile "moltiplica gli effetti negativi della crisi finanziaria riducendo i consumi e, quindi, incidendo sull'economia reale."
Gli attuali livelli di prezzo dovrebbero essere ridotti anche per l'interesse stesso dei produttori, che "chiuderanno in rosso poiche' le perdite su questi attivi non saranno compensate dalle maggiori entrate sulla vendita di petrolio."
Se il prezzo del petrolio dovesse diminuire allora "vedremmo un ridimensionamento dei corsi di altre materie prime", solo allora la Bce potrebbe finalmente abbassare i tassi rendendo cosi' il riassorbimento della crisi finanziaria meno dolorosa. Borghesi si sofferma anche sul dollaro, che "a questi livelli risponde agli interessi degli americani, speriamo che sappiano davvero quali sono i loro interessi".
Un rimbalzo era tecnicamente necessario e prevedibile.
E potrebbe continuare sui titoli ipervenduti.
Non e' pero' un cambio di direzione: le prospettive continuano ad essere negative." Cosi' Arnaldo Borghesi della Borghesi Colombo & Associati, titolare presso l'universita' Ca' Foscari di Venezia del corso di finanza, ha commentato in un'intervista rilasciata al quotidiano MF il rimbalzo di Piazza Affari di ieri, aggiungendo che la situazione restera' complessa "finche' la bolla speculativa del credito facile sara' riassorbita". A proposito invece del caro-petrolio e della sua influenza sui mercati il professore afferma che il prezzo del barile "moltiplica gli effetti negativi della crisi finanziaria riducendo i consumi e, quindi, incidendo sull'economia reale."
Gli attuali livelli di prezzo dovrebbero essere ridotti anche per l'interesse stesso dei produttori, che "chiuderanno in rosso poiche' le perdite su questi attivi non saranno compensate dalle maggiori entrate sulla vendita di petrolio."
Se il prezzo del petrolio dovesse diminuire allora "vedremmo un ridimensionamento dei corsi di altre materie prime", solo allora la Bce potrebbe finalmente abbassare i tassi rendendo cosi' il riassorbimento della crisi finanziaria meno dolorosa. Borghesi si sofferma anche sul dollaro, che "a questi livelli risponde agli interessi degli americani, speriamo che sappiano davvero quali sono i loro interessi".