FTSE Mib Futures Gli amici di Fibonacci - Cap. 1

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non è che abbia fatto corsi di analisi tecnica sono autodidatta in rete, per me è un ddmin per cui parto dal massimo 2015 e minimo del 2016, un canale è sempre formato da 2 massimi e 1 minimo o 2 minimi e 1 massimo per me questo è il canale giusto quindi possibilità su tf mensile e settimanale di riconoscimento della parte bassa, ma come dico sempre io, non è che ne capisca molto per cui è facile che mi stia sbagliando, poi non tratto il nostro decennale ;) alla fine penso che avrai ragione tu vista la tua esperienza :bow:

Vedi l'allegato 517274

mah...io ho cercato di analizzarlo per quello che mi è possibile leggere dal grafico...e puzza che non riescano a staccare sopra quella congestione che indicavamo con la trend del tuo (e anche del mio precedente) grafico...

Quello che invece si inizia a vedere (e che ho lungamente documentato nel caso di UC) sono delle inversioni sui bancari di cui iniziare a tenere conto...di brevissimo e breve ci sono , per il medio e il lungo c'è tantissimo da aspettare...ma quest'ultime mi interessano poco a dir la verità...
 
Cronaca di un giorno di ordinaria follia sui mercati, nell’era di social e algoritmi. Dati macro e banche centrali ormai non contano più nulla
Un-giorno-di-ordinaria-follia-619x368.jpeg

Michael duglas nel film 'Un giorno di ordinaria follia' (1993).
Un tempo erano i fondamentali macro a contare sui mercati. Pil, investimenti esteri diretti, manifattura, consumi interni, vendite al dettaglio. Roba da Jurassic Park, ormai. Il crollo Lehman e la crisi finanziaria post-2008 hanno dato vita a un nuovo mondo, quello del Qe globale e dell’onnipotenza delle Banche centrali.


Che si trattasse dell’appetito onnivoro, quasi da economia sovietica pianificata, della Bank of Japan o dell’intervento più chirurgico di Fed e Bce, poco importa: i manovratori erano impegnati alle presse per salvare il mondo.


Money_printing.jpg

Bloomberg/Zerohedge
Questo grafico, fresco di aggiornamento ai dati del 21 giugno scorso, parla più di mille parole, visto che il dato della liquidità globale in dollari è appunto un proxy.Ovvero, incorpora sia le operazione di oggettivo intervento monetario (vedi quelle della Pboc cinese di gennaio e marzo), sia le aspettative già prezzate dai futures di intervento nell’immediato futuro (ad esempio, quanto promesso da Mario Draghi al meeting di Sintra o l’attesa per un taglio dei tassi da parte della Fed nel board di luglio).


Inutile dire che questo comporta un rischio enorme di disillusione: se poi i regolatori non danno seguito a quanto promesso o fatto intendere, la reazione del mercato può essere brutale.

Ora, però, anche la fase della primazia delle Banche centrali è terminata e siamo entrati in pieno nell’era dei social e degli algoritmi, un qualcosa che travalica anche l’incubo più distopico, trattandosi di operatività legate direttamente ai destini economici di Paesi, istituzioni finanziarie e cittadini.

In tal senso, le ultime 24 ore sono state un caso di scuola. Cominciato quando in Europa e negli Usa era notte, mentre in Nuova Zelanda già si operava a vario livello. Ad esempio, la Banca centrale decideva di mantenere inalterato il tasso di interesse principale all’1,75%.

Peccato che come mostrano queste immagini, è bastato che un’agenzia di stampa molto seguita a livello interno sbagliasse la sua comunicazione, parlando di un taglio del benchmark di un quarto di punto all’1,50%

Kiwi_crash1.jpg

Selerity
per far precipitare la divisa neozelandese dello 0,6% sul dollaro nel più classico dei flash-crash, guidato appunto da algoritmi buggerati.

Kiwi_crash2.jpg

Bloomberg
Tutto per un errore di comunicazione via social.

Il mondo, ovviamente, non ha perso il sonno per questo e nemmeno i mercati europeo e statunitense, placidi almeno fino al risveglio dei principali rappresentanti dell’amministrazione a stelle e strisce. I quali, appena bevuto il caffè, sono entrati in modalità operativa. E i primi a rendersi conto che sarebbe stata una giornata difficile, paradossalmente, sono stati proprio due campioni del mondo tech e social come Twitter e Facebook, i cui titoli sono brevemente precipitati nel pre-market dopo che il presidente Donald Trump, intervistato da Maria Martiromo per Fox Business, si lasciava scappare questo auspicio-minaccia, interpellato riguardo la presunta caccia alle streghe in Rete contro le opinioni dei conservatori: “Dovremmo denunciare Google e Facebook per questo e forse lo faremo“.

Poi, l’esplosione notturna di Bitcoin (+20% sopra quota 13mila dollari) ha giocato a favore di un recupero del Nasdaq guidato proprio da Facebook, alla luce del lancio della criptovaluta di casa Zuckerberg.

Ma per un allarme passato, un altro – di portata ben più ampia e inquietante – era all’orizzonte. Intervistato da Cnbc in vista del G20 di Osaka del fine settimana, il segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, rendeva noto che “l’accordo con la Cina è completo al 90%”, di fatto mettendo il turbo ai futures di Wall Street sull’attesa di un incontro dall’esito favorevole fra Donald Trump e Xi Jinping il 29 giugno in Giappone.

Ma ecco che, in un sequel dall’impatto decisamente più serio di quanto accaduto poche ore prima in Nuova Zelanda, tutto cambiava quando, dopo che Bloombergaveva ripreso con enorme enfasi la dichiarazione, la stessa viene ridimensionata da un ascolto più attento dell’intervista. Mnuchin, infatti, aveva in realtà utilizzato il verbo al passato e non al presente, dicendo di fatto che Usa e Cina erano arrivate – ai colloqui del mese scorso a Washington – al completamento al 90% di un accordo e che ora “sono sulla buona strada per chiudere”. Di fatto,nulla che non si sapesse, almeno da fonte ufficiale. E, soprattutto, non la bomba comunicativa in grado di disinnescare il pessimismo fatto filtrare solo il giorno prima dalla Reuters, la quale in un colloquio con funzionari anonimi della Casa Bianca aveva reso noto che gli americani ritengono pressoché impossibile un accordo a Osaka, visto che per raggiungerlo “potrebbero servire mesi o addirittura anni”.

Ecco la rappresentazione grafica dell’accaduto:immediato cambio di tempo verbale nel titolo dell’articolo, rispetto a quanto lanciato e ripreso in massa poco prima

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Cnbc
e, soprattutto, futures che in un secondo bruciano la metà abbondante dei guadagni macinati grazie alle presunte parole del segretario al Tesoro.

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Zerohedge/Bloomberg
Fake market jumps on fake news. Fitting, la corrosiva e sarcastica sintesi di un trader all’accaduto.

Ma anche il sempre più preoccupante specchio dei tempiche stiamo vivendo. Dove tutto è legato a quanto compare sui social network e all’elaborazione automatica, da cane di Pavlov ad alta frequenza, che gli algoritmi ne danno.

La manipolazione, in un mondo simile, è pressoché legge fondativa. Ben peggiore di quella che viene imputata al potere di “stamperia” allegra delle Banche centrali. Il quesito, serio, è uno solo: se i social avessero avuto lo stesso potere odierno, cosa sarebbe accaduto la notte fra il 14 e il 15 settembre del 2008, quando alla Fed di New York si decise il destino di Lehman Brothers (e del mondo, come abbiamo visto), in un turbinio di spifferi che attesero però le edizioni del giorno dopo dei quotidiani per divenire notizia? La speranza è di non doverlo scoprire.
 
il 13 agosto 2018 si segnalava una zona di possibile supporto data dal 50% di fibo più mediana forchetta ...................ora invece devo segnalare un possibile arrivo sulla parte alta del canale rialzista in presenza di divergenza plurima

Vedi l'allegato 515968

enel non ho grafici di lungo sulle mie piattaforme ma ho trovato questo..........rialzista in atto su mensile e attualmente il prezzo è nei pressi della mediana forchetta, contemporaneamente sembra che stia seguendo bene il canale rialzista per cui visti anche gli altri due precedenti rialzi direi che tra agosto e ottobre potremmo trovarci in area di top proprio su queste belle resistenze in arrivo, Per finire direi tra 6.15 e 6.60 si debba provare lo short

Vedi l'allegato 515970

enel scusate non ho lo storico sul settimanale ma sul mensile si, per cui ritengo che l'accumulo di posizioni sell al momento sia la cosa migliore da fare, pattern bearish in azione con la sua area prz di inversione dove si cercheranno posizionamenti sell ovvio sempre e solo sui segnali che siano settimanali o al massimo daily

Vedi l'allegato 515971

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fuzzi h1 sotto i miei occhi vedo solo una statica ribassista, se vogliono girare la frittata il parrucchino e tutti i suoi compagni di merende ci mettono poco ma direi che gli ex comunisti difficilmente abbasseranno la testa al suo volere, tutto quello che dovrà essere sarà nel bene o nel male !!!!!!!!!!!!

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Quindi secondo te se i rendimenti dei titoli di stato scendono, le quotazioni delle banche più coinvolte con gli stessi titoli non subiscono variazioni a rialzo?
Secondo te la plusvalenza rimane la stessa o diminuisce in caso di procedura? Secondo te quanti investitori istituzionali li comprerebbero?

...

collocati 2.75 mld. BTP 2029 tasso 2,09 da 2,60...da quel che ho capito se li sono portati via dalle mani l'un l'altro...UC a +2 e rotti...nonostante si sappia già che la procedura d'infrazione arriva...



le domande rimangono valide, se gradisce dirci la Sua...
 
per quello che mi riguarda sto arrivando ad un limite di sopportazione a riguardo di tutte queste buffonate messe in atto da un gruppo di sconsiderati che si sta allargando a dismisura

Iron, ricordi il 1999/2000?

i mal di testa a vedere certe cose era diventato cronico...

Cito il 2000 perchè stamattina, al secondo giorno di quotazione di OFFICINA STELLARE, dopo una performance assurda ieri e delirante oggi, sono andato a vedere il sito di questa società...

:DD::DD::DD::DD::DD::DD:

...quindi ho preso la bici per andare a vedere chi sono e che struttura hanno...dopo 10 minuti arrivo davanti al capannone...

...comprendo e condivido la frustrazione che palesi...ma per me manca il delirio che OGNI VOLTA caratterizza i mercati in questa fase...non manca moltissimo a mio avviso...
 
Ultima modifica:
curiosità ..................audjpy nel 2008 aveva un broadening top al contrario, lo spike del 2017 recuperato in parte nel 2018 e poi definitivamente sul crollo

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