Io da sta settimana dopo 3 settimane forzate a casa sono tornato a lavoro e il clima è questo :
in certi settori vedi ristoranti,bar,turismo per quest'anno sarà un disastro
per gli altri ci si dovrà attenere alle misure di sicurezza ( distanze, sanificazione di ciò che si usa,etcc.etcc. ) ovvero rallentamento nelle lavorazioni/procedure che si facevano fino a prima.
Se mi dicessero ora che ci sarà una ripresa a V grazie ai soldi iniettati non ci credo neanche sotto tortura perchè non è tanto i soldi che servono ( la gente di certo nell'incertezza chiude mica si indebita o prende soldi a prestito ), ma è la sicurezza sul domani. E siccome questa non c'è la gente con tutti i timori che ha tenderà ad evitare spese superflue e tutto quello che faceva fino a ieri... e questo avrà un grosso impatto sui consumi e quindi sull'economia.
Buongiorno
Sono d'accordo con te, infatti il sistema adottato di liquidità infinita non serve per 80/90% della popolazione
I dati sono del 2017 e vorrei vedere un aggiornamento con i valori di ricchezza e disoccupazione attuale.
Sono maggiormente interessata ai risvolti psicologici di questa situazione. Hai scritto timori.... ed è un elemento chiave delle conseguenze che si sono create e si creeranno nei mesi a venire.
La paura fa parte dei sentimenti primitivi. E' la risposta che il nostro cervello genera quando si sente in pericolo. Ci sono diversi livelli di paura, quella generata per protezione alla sopravvivenza che ha picchi alti e ci spinge a reazioni immediate o di attacco o di fuga.
C'è una paura con onde più basse, generata da uno stato di allerta, di insicurezza, che blocca che crea uno stato ansiogeno e di malessere costante.
Faccio questa considerazione personale: Negli ultimi 40 anni la popolazione occidentale è stata "abituata" a piccole dosi di "paura" attraverso films, videogiochi, TV, narrativa. Nella monotonia della vita quotidiana, l'individuo in momenti di tranquillità, ha spesso ricercato emozioni extra. La ricerca di questi brividi di vita ha creato un business legato alla paura. Una costante esposizione a situazioni che creano quello stato di tensione adrenalinica, ha inibito una risposta fisica reale, perché comunque è una emozione artificiale, provata dal cervello ma restando al sicuro sul divano di casa. Conseguenza il corpo non risponde più correttamente agli stimoli (per la gioia delle case farmaceutiche) Ed è quello che succede anche attraverso il web. Stimoli emotivi ma risposta fisica 0... rimaniamo dietro ad un monitor al riparo.
Cerco di sintetizzare per non fare solito poema. In parte eravamo già preparati ad una situazione come quella attuale, solo che questa volta non è un film o un videogame. I decessi sono reali e alti, la paura è VERA perché il pericolo è reale..... ma rimaniamo comunque seduti sul divano come se stessimo guardando l' ennesima serie TV con i zombie o attacco di Alien, al massima una uscita sul balcone a farsi una cantata di solidarietà.
Questo è il sistema occidentale.... ma non orientale! e le risposte differenti le abbiamo viste anche nell'affrontare il covid19 e la ripresa dei consumi.
Io sono certa che ci sono equipe di psicologi sociologi che sanno molto chiaramente le conseguenze collaterali di questa pandemia e che potrebbero fare molto per sostenere e incentivare un recupero di una vita "normale". Perché se si possono fare iniezioni artificiali di paura di possono fare anche sulla gioia (ripresa dei consumi).
Ma la gioia non è un gran business... gente sana, felice, che consuma quello che serve effettivamente, niente medicine, niente liti avvocati, che non si ingozza di junk food o cibo pronto in 5 minuti.
In conclusione un altro VIRUS è da combattere, la paura. Quella catena invisibile che come il covid19 blocca le reazioni le relazioni.
Conclusione 2 (scusate): la nostra preoccupazione adesso è di tornare alla vita di 2 mesi fa, ma non avevamo una base ne economica ne sociale "sana e gioiosa" ....qualcosa dovrà succedere per cambiare.
Buona pasqua a tutti