Titolo: Ue: leader chiedono a Commissione di agire con cautela in scontro con Polonia
Ora: 22/10/2021 10:27
Testo:
MILANO (MF-DJ)--I leader dell'Unione europea hanno esortato Bruxelles ad
agire con cautela nello scontro crescente con il Governo nazionalista
polacco incentrato sull'indipendenza del sistema giudiziario.
L'ultima battaglia e' scaturita dopo una sentenza della Corte
costituzionale polacca di due settimane fa, secondo cui il diritto dei
trattati dell'Ue e' incompatibile con il diritto nazionale polacco che
prevale sulle leggi europee. Si tratta di una sentenza senza precedenti da
parte di un tribunale nazionale ed e' stata emessa in risposta a una mossa
legale del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki.
La decisione, che arriva dopo che la Polonia quest'estate si e'
rifiutata di attuare una decisione della Corte di Giustizia dell'Ue che
ordinava a Varsavia di chiudere la Corte disciplinare per i giudici creata
dal Governo, ha alimentato i timori in tutta l'Ue di una minaccia
all'ordine legale del blocco e all'autorita' della sua Corte.
I leader hanno trascorso oltre due ore ieri, al Consiglio europeo, a
discutere della situazione, con Morawiecki che ha aperto i colloqui
difendendo la posizione della Polonia in una tavola rotonda durante la
quale ogni leader ha espresso la propria opinione. Diversi leader hanno
fatto pressione sul primo ministro polacco affinche' spiegasse cosa
avrebbe potuto offrire una via d'uscita dallo stallo. Morawiecki non ha
pero' dato una risposta chiara, hanno detto.
La Commissione Europea, l'organo esecutivo del blocco, ha promesso di
agire contro la Polonia. L'Ue sta gia' trattenendo miliardi di euro in
finanziamenti per la ripresa dal Covid-19 della Polonia per questa e altre
decisioni giudiziarie e sta preparando ulteriori azioni legali contro il
Governo, che ha anche affrontato grandi proteste interne sulla questione.
La Commissione sta valutando anche l'attivazione di un nuovo meccanismo
che potrebbe consentirle di bloccare i fondi di bilancio regolari alla
Polonia, il piu' grande destinatario netto di liquidita' dell'Ue.
I funzionari hanno affermato che i leader hanno chiesto il dialogo tra
la Polonia e Bruxelles ieri ma hanno lasciato sul tavolo tutte le
principali opzioni per fare pressione sulla Polonia se non invertira' la
rotta.
In una conferenza stampa dopo la conclusione dell'incontro di ieri, il
primo ministro belga, Alexander de Croo, ha affermato di aver esortato la
sua controparte polacca a non attendere l'azione della Commissione
europea, ma a muoversi prima per risolvere la questione. Alla domanda
sulle rassicurazioni che i leader hanno ricevuto da Morawiecki, De Croo ha
detto: 'per dirla senza mezzi termini, non molto'.
La lotta - la piu' acuta in diversi anni di schermaglie tra i Paesi
dell'Europa occidentale che hanno fondato l'Ue e la Polonia e l'Ungheria,
governate dai conservatori - ha avuto una svolta inaspettata negli ultimi
giorni.
Alcuni dei piu' grandi Stati membri dell'Ue, tra cui Francia e Germania
e altri che hanno apertamente criticato Varsavia, stanno facendo pressioni
sulla Commissione europea affinche' non si affretti ad attuare misure che
potrebbero approfondire lo scontro con Varsavia. Una rapida pressione,
temono, potrebbe spingere la Polonia a rispondere bloccando diverse
decisioni dell'Ue e potrebbe anche indebolire il sentimento pro-Ue della
Polonia, che rimane forte.
La Commissione deve contemporaneamente affrontare le pressioni dei
legislatori europei affinche' agisca piu' rapidamente. Il Parlamento Ue ha
dichiarato mercoledi' che sta preparando una causa legale contro la
Commissione per non aver attuato il meccanismo di blocco del bilancio in
caso di mancato rispetto dello stato didiritto.
Morawiecki, arrivando al vertice ieri a Bruxelles, non ha fatto alcun
accenno al compromesso e ha detto che i tribunali e i legislatori polacchi
non 'agiranno sotto la pressione del ricatto'.
La cancelliera uscente tedesca, Angela Merkel, ha ribadito il suo
appello al dialogo e ha detto che gli Stati membri devono discutere delle
differenze politiche, con alcuni membri che sostengono una piu' profonda
integrazione nell'Ue e altri che chiedono una maggiore sovranita'.
'Dobbiamo trovare modi e possibilita' di unirci su questo perche' una
cascata di controversie legali davanti alla Corte di giustizia europea non
risolve il problema di come attuare effettivamente lo stato di diritto',
ha affermato.
Funzionari e diplomatici dell'Ue affermano che nei giorni scorsi
Germania, Francia e Paesi Bassi hanno segnalato di voler evitare uno
scontro al vertice, sebbene nessuno dei Governi si opponga a un'eventuale
azione della Commissione contro la Polonia.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha incontrato Morawiecki prima
dell'inizio della riunione di ieri e lo ha esortato a impegnarsi nel
dialogo per trovare un compromesso 'compatibile con i nostri principi e le
regole comuni', ha detto una persona vicina a Macron.
I leader sono stati particolarmente cauti e non vorrebbero essere
coinvolti in una lotta con la Polonia sul primato del diritto dell'Ue
sulle leggi nazionali, hanno affermato funzionari e diplomatici
dell'Unione.
I capi di Stato e di Governo hanno spronato la Commissione a presentare
la sua argomentazione sulla crescente preoccupazione per l'indipendenza
giudiziaria in Polonia, resa piu' acuta dalla decisione della Polonia di
ignorare le decisioni della Corte dell'Ue sulla sua revisione giudiziaria.
Tuttavia, alcuni leader dell'Ue ieri hanno detto che la loro pazienza
nei confronti della Polonia sta diminuendo. La Polonia 'deve prendere le
misure necessarie' per ripristinare l'indipendenza della magistratura, ha
affermato Rutte, aggiungendo che 'questo non e' negoziabile'.
'La questione centrale e' l'indipendenza della magistratura in Polonia',
ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen,
sottolineando che 'non e' una novita' ma con la recente sentenza della
Corte costituzionale polacca ha assunto una nuova dimensione'.
Da quando il partito Legge e Giustizia al Governo in Polonia ha vinto le
elezioni presidenziali e parlamentari nel 2015, ha cercato di espellere i
giudici ed esercitare il controllo su un sistema giudiziario che a suo
dire era troppo isolato dalla volonta' degli elettori. All'inizio del suo
mandato, il presidente polacco, Andrzej Duda, ha impedito ai giudici della
Corte costituzionale nominati dal Governo precedente di assumere le loro
cariche, riempiendola invece di giudici ideologicamente allineati con la
visione conservatrice-nazionalista di Legge e Giustizia.
Cio' ha spianato la strada al Parlamento affinche' desse vita a una
nuova Corte disciplinare, composta da giudici effettivamente scelti dal
partito al Governo, i cui poteri includono la possibilita' di multare o
declassare i giudici, una mossa che secondo i tribunali europei apre i
tribunali all'interferenza politica. Da allora la Polonia ha dichiarato
che avrebbe smantellato la Corte ma ha ignorato la scadenza della Corte di
giustizia per farlo. Inoltre, non ha fatto nulla circa il suo controllo
sulla Corte costituzionale.
I funzionari affermano che la Commissione sta seguendo un approccio a
doppio binario. Sta continuando le discussioni con Varsavia per sbloccare
la prima tranche del fondo di ripresa dell'Ue, che ha stanziato circa 36
miliardi di euro per la Polonia. Un pagamento immediato e' ora fuori
discussione a seguito della sentenza del tribunale polacco ma potrebbe
diventare di nuovo possibile entro la fine dell'anno, se la Polonia
segnalera' un compromesso, ad esempio fissando una data per la
soppressione del tribunale disciplinare, hanno affermato i funzionari.
La Commissione sta inoltre preparando una nuova causa della Corte di
giustizia contro la Polonia e raccogliendo il materiale per una causa
contro la Polonia utilizzando il nuovo meccanismo dello stato di diritto
per il blocco dei fondi di bilancio. Rispondendo alla cautela nelle
capitali europee, la Commissione sembra probabile che aspettera' il
momento giusto prima di intensificare le minacce di sanzioni economiche
contro Varsavia.
cos