Prima o poi dovranno affrontare il problema della sovraproduzione nel comparto in Europa ... riduzioni del personale, chiusure di impianti ... capisco che è doloroso e pone problemi sociali gravi, ma non vedo alternative...
Da sempre avevo in mente di aprire una discussione proprio su quest' argomento.
Certo non lo si può trattare in poche righe, però il problema e reale ed è inutile da parte di governi, economisti, sindacati, mass media ecc. far finta di nulla. Non è + possibile continuare a produrre la stessa quantità di beni durevoli, in questo caso automobili.
Si è tentato di arginare la cosa con le rottamazioni e con la necessità di auto meno inquinanti ( e quest' ultimo punto mi trova parzialmente d' accordo ), ma ora anche quest' arma comincia a "spuntarsi".
Ed anche l' idea di produrli per venderli nelle nazioni in via di sviluppo, non è così facile da mettere in atto, perchè Cina e India ( 2 nomi a caso... ) hanno già le loro produzioni, e poi se anche fosse, le nostre produzioni avrebbero dei costi non accessibili a quelle popolazioni.
Insomma, sarebbe ora che si cominciasse a diversificare le attività industriali e preparare gli operai a cambiare ( soprattutto mentalmente ). In fondo passare dall' avvitare uno sportello o un volante su una macchina, a montare un lampione su un palo ( per fare un esempio banale ) non dovrebbe essere una cosa troppo difficile.
Però è ora di cominciare ad esserne consapevoli.
E naturalmente non vale solo per gli operai, ma direi anche e soprattutto per gli imprenditori, che spesso mi danno molto poco l' idea degli imprenditori, e molto quella degli "acchiappa risorse" ( con complicità politico-istituzionali) e poi chi s'è visto s'è visto!!!