il di sopra report non compare, Argyyy sistema la funzione allega documenti
oggi che era il giorno deputato per un ritraccio , vuoi anche per portare a casa qualche profitto per il finesettimana, manco per il ca , che dire? stiqazzi
l'unico altro punto di referimento dovrebbe essere il 650 del 96 corretto con l'inflazione, dovremmo stare attorno a 850
appoggio alla grande l'alpin sul nonsenso del 750 fatto durante il periodo di consegna quando il mercato è fatto solo dagli stoppers e i consegnatori fisici , prezzo simile al famoso incredibile minimo sullo zucchero
Cominciano ad uscire news anche italiche visto che siamo il primo importatore al mondo
PREZZI: GRANO; CONTINUA LA CORSA, DE CASTRO PREPARA TAVOLO
(ANSA) - ROMA, 24 AGO - Il prezzo del grano continua a
correre ma il ministro De Castro invita ad "evitare inutili
allarmismi" ed intanto annuncia per le prime settimane di
settembre la convocazione di un tavolo tra distribuzione,
industria, cooperative e imprese agricole per affrontare il
problema. A segnalare l'ennesimo rialzo sono i prezzi dei future
sulle borse di Parigi e Chicago dopo che il Canada ha annunciato
che per quest'anno prevede di ridurre la produzione del 19,6%.
Ieri all'Euronext di Parigi il future sul grano consegna a
novembre ha chiuso a 237,50 euro/ton, in rialzo del 2,5% dopo
aver toccato un picco di 241,50 euro. Mentre al Chicago Board of
Trade le forniture per dicembre, dopo aver toccato i 7,54
dollari a bushel, hanno chiuso a 7,26 dollari con un aumento di
7,5 cent. In Italia, dove lo strumento dei future sulle
commodity non è ancora molto usato, gli aumenti dei prezzo sono
a 2 cifre, mese su mese: sulla borsa di Bologna il grano tenero
nazionale usato per la panificazione è salito dal 2 al 23
agosto di circa il 13,70% (da 215 a 245 euro/ton), mentre il
grano duro nazionale ha segnato un aumento di oltre il 4% (da
271 a 283 euro/ton).
Tanto è bastato per spingere il ministro De Castro a mettere
le mani avanti sul rischio di un aumento ingiustificato dei
prezzi dei beni alimentari al consumo aumento che, per pasta e
pane, non dovrebbe superare i 3, 4 centesimi al chilo. "Bisogna
evitare inutili allarmismi, mentre occorre vigilare con la
massima attenzione sui rischi, sempre possibili, di fenomeni
speculativi" ha detto il ministro annunciando che per le prime
settimane di settembre è prevista la convocazione di un tavolo
tra distribuzione, industria, cooperative e imprese agricole per
affrontare il problema. Ciò che chiede l'industria molitoria
rappresentata da Italmopa. "Dopo anni di andamento deflattivo
dei cereali - sottolineano da Italmopa - ora bisogna prevenire
gli effetti inflattivi". E l'Italia è particolarmente
vulnerabile essendo il primo importatore di grano del mondo. Al
di là dell'aumento dei prezzi, Italmopa denuncia il crescente
squilibrio tra offerta e domanda internazionale di frumento che
si è tradotto in una preoccupante riduzione delle scorte
mondiali (scese a 111 milioni di tonnellate).
Peggio va in Europa dove le scorte strategiche di frumento
detenute dagli Organismi nazionali di intervento sono state,
secondo Italmopa, "ormai totalmente esaurite". Come primo
importatore di grano l'Italia è fortemente condizionata
dall'andamento dei prezzi globali. Sono da escludere effetti da
una filiera nazionale no-food che per il momento è quasi
inesistente e non è nemmeno corretto imputare l'aumento dei
prezzi a un calo della produzione che con il raccolto 2007 ha
segnato un incremento dello 0,8% per il grano duro e dello 0,6%
per i grano tenero (nonostante la produttività per ettaro è
diminuita del 10% a causa del clima). Delle cause ci sono ma
sono da cercare fuori dall'Italia: aumento della popolazione
mondiale, cambiamento degli usi alimentari, effetto dello
sviluppo dei biocarburanti. Uno scenario per il quale bisogna
prepararsi in tempo.