Grandi Navi Velo (GNV) GRANDI NAVI VELOCI: Opa terminata ma niente 98% (ed MF...) (7 lettori)

popotus

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E La Stampa

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popotus

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Trimestre difficile
per Grandi Navi Veloci

GenovaGrandi Navi Veloci (gruppo Grimaldi) ha chiuso il primo trimestre con ricavi della gestione caratteristica di 28,5 milioni di euro, in calo dello 0,4% rispetto al primo trimestre 2002, con un margine operativo lordo negativo rispetto al dato positivo del corrispondente periodo dello scorso anno. Il risultato operativo mostra un valore negativo per 11,6 milioni di euro (-5,6 milioni nel 2002). Il risultato della gestione si è attestato su un valore negativo di 15,9 milioni di euro (-9,1 milioni nel primo trimestre 2002). La posizione finanziaria netta alla fine del trimestre presenta un indebitamento di 316,5 milioni di euro al lordo delle immobilizzazioni finanziarie rispetto a 306,6 milioni di euro al 31 dicembre 2002. I passeggeri trasportati nel trimestre sono stati 91.900 (-12,8%), le auto al seguito sono scese a 30.000 (-9,4%), mentre i veicoli commerciali sono saliti a 476.000 metri lineari (+0,5%). Le auto nuove trasportate sono aumentate a 20.100 unità.
 
Infine ho aderito all'offerta.
Un in bocca al lupo a chi ha deciso di tenerle in portafoglio. Sono certo che tale scelta potrà portarvi ancora qualche soddisfazione (insomma...non si è quasi mai visto un fondo che ha sbagliato una mossa...quindi... :)
ciao
 

popotus

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Lungo articolo de L'Espresso su Tirrenia che ne esce malissimo; le navi, i conti, il personale, la gestione...
A breve è attesa la decisione della UE riguardo a una norma che ne impedisce la vendita.
Se la UE dovesse bocciare la norma si aprirebbero le trattative per la privatizzazione. Spezzatino (e qui GNV potrebbe intervenire) oppure cessione in blocco ai fondi.
 

popotus

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06/07/2007 - 12:59
Grandi Navi Veloci punta alla Borsa
Obiettivo crescere nel trasporto merci, senza trascurare i passeggeri

Grandi Navi Veloci vuole crescere nel trasporto merci, anche se non trascurerà i passeggeri. Questo quanto ha dichiarato l'amministratore delegato della compagnia, Silvano Cassano, secondo quanto si apprende da Il Sole-24 Ore.
Tra gli obiettivi del manager portare il fatturato da 270 milioni ad un miliardo di euro, procedere entro il 2009 all'acquisizione di una compagnia di cabotaggio e alla fusione con un'altra, per arrivare, si ipotizza nel 2011, all'ingresso in Borsa.
 

popotus

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Questa Corsica Ferries mi sa che è una candidata...


07 luglio 2007
Grimaldi-Corsica Ferries,
accordo nel porto di Savona
Giorgio Carozzi

Pochi spazi nel porto di Genova, praticamente inesistente la possibilità di insediamento nel terminal Multipurpose. Servirebbe una trovata geniale per garantire ai nuovi traghetti della flotta di Grandi Navi Veloci approdi alternativi e indipendenti da offrire a un traffico crescente di passeggeri e merci. Detto fatto, il colpo di fantasia si materializza ai margini del conclave che giovedì scorso, a Roma, riunisce tutti gli armatori italiani.

Protagonista e interprete, manco a dirlo, Aldo Grimaldi, che a ottantaquattro anni suonati conserva la vitalità dei tempi d’oro e, in fatto di fantasia imprenditoriale, non è certo secondo ai ragazzini e alle fanciulle che stanno emergendo ai vertici di Confitarma. Che cosa fare degli otto super traghetti moderni e flessibili (il primo è già stato consegnato) che Grimaldi Holding ha commissionato ai Cantieri Apuania e che faranno parte della flotta di Grandi Navi? Semplice: spostarli da Genova a Savona.

L’idea di Aldo Grimaldi si realizzerà presumibilmente a partire dalla prossima stagione. Grazie, secondo le notizie raccolte negli ambienti romani dello shipping, ad un accordo di collaborazione commerciale e di partnership con Corsica Ferries. Compagnia a questo punto non più concorrente sui mercati ma partner in grado di garantire sinergie, nella logica di un sistema ligure dei porti finora disegnato solo sulla carta.

I contatti tra Aldo Grimaldi e Euan Lonmon, amministratore delegato di Forship Corsica Ferries, sono stati favoriti e agevolati dallo stesso presidente dell’Autorità portuale di Savona, Rino Canavese, che ovviamente vede di buon occhio l’inedita iniziativa. Savona strizza l’occhio a Grimaldi? Qualcosa di più e di meglio: il porto capolinea di Costa Crociere non disdegna l’ipotesi di “fare sistema” o comunque di dare una mano a Genova che evidentemente non riesce a offrire spazi alternativi per lo sviluppo del business del cabotaggio.

Del resto il programma di rinnovamento varato da Grimaldi Holding è piuttosto consistente: otto ‘ferry cruise’, del valore complessivo di 500 milioni di euro. Aldo Grimaldi ha puntato su navi di grande affidabilità e sicurezza, competitive nei costi di gestione e adatte a cogliere le opportunità della crescente domanda del traffico marittimo sulle autostrdade del mare in Italia e nel Mediterraneo.

E proprio per trovare spazio operativo a queste nuove navi noleggiate a Gnv dall’ottantaquatrenne armatore, lo stesso Grimaldi aveva ripetutamente bussato alle porte di Palazzo San Giorgio. Con particolare attenzione alle vicende legate alla futura gestione del Multipurpose.

Ma le possibilità che Grandi Navi Veloci possa trovare approdi utili nel cuore del bacino di Sampierdarena sono vicine allo zero. «Assistiamo ad un ennesimo progetto di spartizione di un’area essenziale per i nostri traffici, tra i soggetti che nulla hanno a che vedere con le esigenze di assoluta necessità che attanagliano il porto di Genova e che rischiano di far perdere al porto traffici di cabotaggio essenziali per il sistema trasportistico nazionale», sentenzia Aldo Grimaldi. Che non perde neppure più tempo ad infuriarsi. E’ un imprenditore, vero. Corsica Ferries annusa l’affare. E Savona gli spalanca le porte.
 

janas

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Direttore Generale Commerciale di Grandi Navi Veloci, la com

TRASPORTI: GRANDI NAVI VELOCI, NUOVO DIRETTORE COMMERCIALE
(ANSA) - GENOVA - Ariodante Valeri e' il nuovo Direttore Generale Commerciale di Grandi Navi Veloci, la compagnia di navigazione leader nel Mediterraneo nel trasporto merci e nel trasporto di passeggeri con auto al seguito. Veneziano, 52 anni, Valeri coordinera' le direzioni marketing, vendite passeggeri, merci Italia e merci estero, alberghiero - tutto cio' che riguarda il bordo, cabine, servizi, ristoranti, bar, intrattenimento - riportando direttamente all'amministratore delegato Silvano Cassano. (ANSA). COM-BOA/TST
 

janas

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Tirrenia

Solo il manager è inaffondabiledi Emiliano Fittipaldi

Un miliardo e mezzo di fondi statali bruciati in sette anni. Perdite abissali. Ma Pecorini guida la Tirrenia dal 1984. E sogna di sopravvivere alla privatizzazione La nave Tirrenia 'Rubattino' nel porto di PalermoÈ sbagliato definirlo l'ultimo boiardo di Stato. Lui è di più: è il campione assoluto della categoria. È, senza dubbio, il più grande di tutti. L'ho capito definitivamente quando l'ho visto fianco a fianco al presidente George Bush, durante i funerali di papa Giovanni Paolo II... L'ex ufficiale di bordo, ormai in pensione, fa un ritratto sintetico dell'amministratore delegato della Tirrenia, ma assai fedele alla realtà. Il caso di Franco Pecorini non sembra infatti avere eguali nella storia della Repubblica. Mentre i potenti signori delle partecipazioni statali sono stati spazzati via da Tangentopoli e dalle privatizzazioni degli anni '90, Pecorini è al timone della più grande compagnia pubblica di navigazione d'Europa da 23 anni.

Il manager ha resistito al cambio di 17 governi, alla caduta del muro di Berlino e alla bufera di Mani Pulite. Per lui lo spoil system non esiste: dal 1984 crisi economiche e scandali hanno fatto saltare i vertici di Alitalia per ben otto volte, mentre i cambi alle Ferrovie sono stati sei. Alla Tirrenia, zero: la poltrona nel piano nobile della sede di Rione Sirignano, a Napoli, è ormai proprietà privata.
Eppure il gruppo non naviga certo in acque tranquille. La compagnia, controllata al 100 per cento dalla Fintecna, società gestita a sua volta dal ministero dell'Economia, è uno dei carrozzoni pubblici più sbrindellati d'Italia. Una barca piena di falle, che perde la bellezza di circa 200 milioni di euro l'anno. L'ultimo bilancio certificato è in attivo, ma è un puro artificio contabile: ogni anno il rosso è appianato da generosi aiuti di Stato. Quasi un miliardo e mezzo di euro, considerando solo il periodo 2000-2007. Soldi che escono dalle tasche dei contribuenti, e che servono a pagare i circa 3 mila tra amministrativi (400) e marittimi e a far navigare una flotta di novanta, vecchissime navi.


Il Gentiluomo di Wojtyla Nonostante i disastri finanziari, il cavaliere del Lavoro Franco Pecorini, nato 66 anni fa a Gavorrano in provincia di Grosseto, resta intoccabile. Di lui si sa pochissimo. L'uomo è riservato e le sue dichiarazioni pubbliche, nonostante la longevità del suo regno, si contano sulle dita di una mano. Di certo, la ragnatela delle sue amicizie politiche è spaventosa. Temuto da tutti, amico dell'intero arco costituzionale, la carriera dell'abile boiardo parte in Rai, dove entra da giovane, e prosegue nella Finmare, la finanziaria dell'Iri che sosteneva le società armatoriali a rischio fallimento. Accreditato di simpatie socialiste, nel 1984, quando Prodi è capo dell'Iri e Bettino Craxi presidente del Consiglio, da segretario generale e capo delle relazioni esterne viene promosso alla guida dell'azienda di cui diventerà dominus indiscusso. "È come l'imperatore Commodo", si legge nei blog dei marinai che gli dedicano lettere anonime e attacchi feroci, accusandolo persino di aver disseminato decine di spie e ispettori sulle navi: "Pecorini ha voluto scriversi una pagina nella storia della Tirrenia. Non importa come, l'importante è essere ricordato".

Il suo sogno, dicono i nemici, è che la fine del suo regno coincida con quella di Tirrenia. Finora l'attuale governo sembra volerlo accontentare. Romano Prodi, che lo conosce bene, il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi e Tommaso Padoa-Schioppa, dopo aver cacciato Elio Catania dalle Fs e Giancarlo Cimoli da Alitalia, non hanno voluto aprire il dossier Pecorini. "È troppo potente", sussurrano sconsolati gli armatori privati. Vincenzo Onorato e Manuel Grimaldi sono tra gli avversari più tenaci: da anni cercano di rovesciare il suo impero, con scarso successo. Pecorini sembra godere di rendite di posizione non solo in tutti i partiti politici (dai Ds a Forza Italia, dalla Margherita ad An) e in Confcommercio (è vicepresidente dell'associazione), ma anche di entrature importanti in Vaticano: non a caso ha avuto il raro privilegio di essere nominato da Wojtyla tra i Gentiluomini di Sua Santità, gli unici laici che possono prestare servizio nelle cerimonie ufficiali della Santa Sede. Esponenti del clero (testimoni oculari raccontano di aver visto persino il cardinale Re) non mancano mai nemmeno alle grandi feste che il patron di Tirrenia organizza per commemorare santa Barbara, la protettrice della Marina. L'indebitamento netto viaggia sugli 800 milioni di euro (dati della Corte dei conti), ma questo non impedisce a Pecorini di prendere in prestito una nave di linea per qualche giorno, di invitare ammiragli, politici e prelati - chiosano i sindacati - e di spendere decine di migliaia di euro per addobbi, buffet luculliani e personale aggiunto. La Filt-Cgil della Liguria ha denunciato addirittura mancati ricavi per la soppressione di alcuni viaggi e per l'uso sulla tratta Genova-Porto Torres di un'imbarcazione più lenta e meno capiente della Bithia, il nuovissimo traghetto scelto dall'amministratore per brindare a champagne con gli ospiti eccellenti.
(22 giugno 2007)

L'Espresso
 

popotus

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Automare, GNV vara l’Audace

05 ottobre 2007 @ 14:19:29 CEST
A soli sei mesi dal varo della Coraggio, l’armatore genovese mette in acqua un altro ferry-cruise destinato al trasporto intermodale delle merci. Viaggerà sulla rotta di Barcellona.

Grandi Navi Veloci rispetta il suo calendario, che prevede il varo di una nuova nave ogni sei mesi. Lo scorso marzo la bottiglia si ruppe sulla prua della Coraggio, mentre oggi è la volta dell’Audace. Il varo avviene sul Ponte dei Mille del porto di Genova e la madrina è il sindaco di Genova Marta Vincenti. All’evento partecipano oltre 1500 invitati, in rappresentanza del mondo dello shipping. L’Audace è gemella della Coraggio ed è il secondo ferry-cruise di un programma di otto navi simili che rinnoveranno e potenzieranno la flotta di GNV. La nuova nave sostituirà la Coraggio sulla rotta tra Genova e Barcellona, mentre quest’ultima si sposterà su quella nazionale tra Livorno e Palermo, dedicata ai trasportatori siciliani che proseguono verso l’Europa Centrale ed Orientale.

GNV sta investendo molto sul trasporto intermodale di merci. Oggi esso rappresenta il 40% dei volumi trasportati dall’armatore, ma l’obiettivo è raggiungere il 60%. Dopo l’inaugurazione della nuova rotta Genova-Barcellona-Tangeri, lo scenario della compagnia sembra essere l’intero Mediterraneo. GNV ha in corso colloqui anche con operatori greci, con il fine di sviluppare nuovi collegamenti sul versante adriatico, fino alle coste turche.
 

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