Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (24 lettori)

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Gaudente

Forumer storico
GRECIA: OBAMA "MOLTO PREOCCUPATO" DA QUANTO ACCADE IN EUROPA

(AGI) - Washington, 8 mag. - Barack Obama e' "molto preoccupato" per la crisi greca e per l'impatto che questa sta avendo non solo sulle economie europee ma anche sugli Stati Uniti.
Diciamo che e' stizzito, con tutto il quantitave easing che ha fatto per mandare a fondo il $ vederlo risalire di gran carriera a causa della Grecia dev'essere una vera seccatura :lol:
 

tommy271

Forumer storico
Tommy diceva di stampare soldi
per limitare l'inflazione meglio stampare soldi subito direttamente che emettere altro debito
poi si sa che inflazionare fa felice il debitore ...

Vabbè, siamo su un forum. Non siamo negli Uffici Studi.
Ad ogni modo è difficile competere alla pari quanto un tuo vicino (alleato) come risposta ai suoi problemi stampa carta moneta e la distribuisce in giro per il mondo come se niente fosse, dando modo poi (ad interessi zero) a banche, fondi ecc. di speculare a man bassa.
Le banche in tutta l'area occidentale stanno risanando i conti con il trading.
 

tommy271

Forumer storico
Crisi/ Fondo di stabilizzazione Ue, oggi il varo all'Ecofin

Bruxelles, 9 mag. (Apcom) - Il Consiglio dei ministri finanziari dell'Ue (Ecofin) si riunirà oggi alle 15 a Bruxelles per una sessione straordinaria convocata d'urgenza per approvare la creazione del "meccanismo europeo di stabilizzazione per preservare la stabilità finanziaria", in pratica un fondo d'emergenza per difendere i paesi Ue in caso di attacco dai mercati finanziari.
La proposta, in fase di elaborazione in queste ore da parte dei servizi della Commissione europea, dovrà essere prima approvata dall'Esecutivo comunitario, che il presidente José Manuel Barroso ha convocato per le 13. Ed è per una coincidenza della storia che questo momento drammatico, in cui l'Ue è chiamata a decidere una delle più importanti riforme dall'inizio della moneta unica, cada proprio il giorno della festa dell'Europa, nel sessantesimo anniversario della dichiarazione Schuman, l'atto di fondazione della prima comunità europea, quella che del carbone e dell'acciaio.
"L'Europa può avere successo se agisce collettivamente, come un'Unione", ha detto Barroso oggi in un discorso commemorativo.
Ed è proprio ciò che sembrano veder finalmente realizzato i leader dell'eurozona, durante il loro vertice di venerdì a Bruxelles che ha dato mandato alla Commissione e all'Ecofin di creare il 'meccanismo di stabilizzazione', che sarà, a differenza del piano di aiuti alla Grecia, un dispositivo interamente comunitario, non intergovernativo e senza la presenza dell'Fmi.
L'idea del fondo di emergenza, che fin qui sembrava pura eresia per l'ortodossia tedesca su cui si basa l'euro, è stata accettata a partire dal riconoscimento delle "circostanze eccezionali" in cui la crisi greca, i ritardi e le titubanze dei governi dell'eurozona (e di Berlino in particolare) e l'irrazionalità dei mercati hanno gettato tutta l'Europa, arrivando ad allarmare anche gli Usa e il G7.
Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha definito "sistemica" questa crisi.
Questo significa che solo una modifica del sistema può risolverla.
Il meccanismo europeo di stabilizzazione finanziario comporterà, in effetti, insieme a tutte le altre misure meno immediate decise venerdì dal vertice dell'eurozona, una modifica profonda del funzionamento dell'Unione economica e monetaria.
Il meccanismo sarà basato, per la prima volta nella storia dell'euro; sull'articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell'Unione: quello che prevede, appunto, misure strordinarie per fronteggiare circostanze eccezionali.
A Bruxelles gli ordini di Barroso sono tassativi: la proposta della Commissione è ancora in fase di elaborazione, e sarà conosciuta solo quando sarà pronta, sul tavolo dei ministri finanziari dell'Ecofin.
Per discuterla e approvarla i ministri avranno poi tutto il pomeriggio e la serata, e volendo anche tutta la notte, fino alla riapertura dei mercati domani.
In realtà potrebbero bastare poche ore per il loro via libera, in fondo le indicazioni dei capi di governo dell'eurozona sono chiare.
"Entro domenica sera, faremo in modo di predisporre una linea di difesa impenetrabile della zona euro", ha assicurato il presidente dell'eurogruppo, Jean-Claude Juncker.
Ma c'è da sperare che non sorgano problemi con i ministri dei paesi non membri dell'euro, che finora sono rimasti totalmente fuori dalle decisioni prese a seguito della crisi greca, e che a volte, come in Gran Bretagna, devono fare i conti con un'opinione pubblica spesso fortemente avversa alla moneta unica e allo stesso concetto di solidarietà europea.
 

tommy271

Forumer storico
S&P: «Atene non è a rischio fallimento

Nessun Paese sovrano lascerà l’euro. La Grecia non è a rischio default. Eventuali aiuti andranno finanziati con Eurobond. Lo diceva il 25 febbraio Standard & Poor’s, la stessa agenzia di rating che il 27 aprile, due mesi dopo, ha bocciato la Grecia (declassando a «spazzatura» i suoi titoli pubblici) innescando sui mercati una crisi senza precedenti. Dunque, smentendosi. In uno studio, alla fine di febbraio, S&P diceva che se dovessero servire aiuti a Stati membri questi potrebbero assumere la forma di crediti concessi da singoli Paesi, o prestiti finanziati emettendo Eurobond. S&P ricordava anche che «tutti i membri dell’euro sono investment grade».

(Il Giornale.it)

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Le cose cambiano, i "ragionamenti" vanno e vengono ...

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Sempre da "Il Giornale" altre considerazioni sui nuovi membri in lista di attesa:
http://www.ilgiornale.it/interni/il...-05-2010/articolo-id=443929-page=0-comments=1

Qui anche Ciampi dice la sua:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201005articoli/54787girata.asp

L'agenzia di rating europea:
http://www.ilgiornale.it/interni/la...-05-2010/articolo-id=443933-page=0-comments=1
 

tommy271

Forumer storico
Forse si inizia ad intravedere la manovra per stoppare le turbolenze sui mercati.
Creazione di un fondo da 70 MLD presso BCE a sostegno dei titoli in difficoltà, manovra combinata con le Banche Centrali per il riacquisto dei titoli con liquidità delle riserve. Eventualmente vendita degli stessi titoli in possesso (corti, medi o lunghi lascio a voi l'interrrogativo) per sostenerne altri in difficoltà.
Anticipo delle manovre per rientrare dai deficit di Portogallo, Spagna, Francia.
Probabilmente uno sforzo sarà richiesto anche all'Italia agendo sugli Enti Locali e i lavoratori del settore pubblico. Accelerando poi (forse) sul cosiddetto "Federalismo fiscale".
La partita è aperta: questa volta Trichet ha la vista lunga ...
 

tommy271

Forumer storico
Crisi Grecia, Ciampi a Stampa: errore fu allargare l'euro

domenica 9 maggio 2010 10:24

ROMA (Reuters) - L'ex presidente della Repubblica, ex ministro del Tesoro ed ex premier Carlo Azeglio Ciampi, tra i fondatori dell'euro, ha detto oggi che l'attuale crisi debitoria in cui si trova l'Unione europea, scatenata dalla Grecia, si deve in parte al fatto che l'allargamento ad altri Paesi fu fatto con parametri troppo poco severi.
"Paghiamo il fatto che alcuni Paesi, tra cui la Grecia, sono entrati con parametri troppo poco severi", spiega Ciampi in un'intervista alla Stampa, definendo "un errore" l'ampliamento del numero dei Paesi entrati nella moneta unica.
"E' vero che l'istruttoria fu molto severa per il primo gruppo di Paesi candidati, compresi noi italiani, che dovemmo fare una delle manovre più dure della storia dal Dopoguerra per entrare nei requisiti richiesti dal sistema, e che invece al momento dell'allargamento ci fu meno severità: in questo senso non solo la Grecia ma anche altri Paesi era chiaro che entravano firmando una serie di obblighi che dovevano rispettare e di tappe successive che non hanno raggiunto", dice l'ex capo dello Stato.
"Proprio perché molti di noi dovettero affrontare sacrifici importanti, oggi dovremmo chiederci se sarebbe stato meglio non essere di manica larga. La risposta è senz'altro sì: il rigore avrebbe dovuto essere lo stesso per tutti", aggiunge Ciampi. "Sarebbe stato un rischio calcolato se insieme con l'euro fosse andato avanti il rafforzamento della collaborazione e del coordinamento in fatto di politiche economiche. Cosa che purtroppo non è avvenuta, con le conseguenze che vediamo".

L'EUROPA PRONTA A INTERVENIRE, OGGI IL PIANO

Per Ciampi, che oggi parla anche in un colloquio con il Sole 24 Ore, "bisognava intervenire prima. Non si è riusciti nemmeno a creare un coordinamento delle politiche economiche. Ora -- sottolinea -- è giunto il momento di agire. Del resto la creazione della moneta unica ha implicato la rinuncia consapevole degli stati membri a una parte importante della loro sovranità".
Oggi alle 13 si terrà un vertice straordinario della Commissione Ue, seguito da una riunione dell'Ecofin. L'obiettivo è quello di approvare un piano, prima dell'apertura dei mercati domani, per arginare la speculazione che che tiene l'area euro sotto scacco sui mercati finanziari mondiali.
Secondo quanto scritto sui giorrnali oggi, una bozza di piano prevede aiuti ai Paesi in difficoltà attraverso l'emissione di Eurobond, un'ipotesi che non piace molto alla Germania.
"Il sistema -- sostiene Ciampi sulla Stampa -- ha tutti gli strumenti per combattere la speculazione. Tanto per cominciare penso alla Bce, ma anche i governi. E' come se tutto quel che è mancato finora d'improvviso fosse diventato evidente. Anche i meno convinti sanno che l'ingresso nell'euro ha significato per tutti un punto di non ritorno".
 

tommy271

Forumer storico
Grecia: Bonaiuti, Europa lenta meno male che non e' prevalso egoismo

ultimo aggiornamento: 09 maggio, ore 10:32


Roma, 9 mag. (Adnkronos) - ''A me e' sembrato che l'Europa si sia mossa con un certa lentezza. Era facile sbagliare e meno male che non si e' sbagliato: se fosse prevalso l'egoismo di certi paese, non e' un mistero che la Germania non voleva concedere gli aiuti, nei confronti di Atene si sarebbe fatto come gli americani che hanno lasciato andare a fondo Lehman Brothers''. Lo dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio su La7.
 

tommy271

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GRECIA/ PRODI, OGGI IN EUROPA SPECULAZIONE PIU' FORTE DI POLITICA

AGI) - Roma, 9 mag. - “Quando la politica non adempie al suo compito, la speculazione non puo’ che approfittare del disorientamento generale e fare duramente il proprio gioco”.
Lo scrive l’ex presidente della commissione europea Romano Prodi su un quotidiano romano.
Secondo Prodi, nella settimana precedente le elezioni di oggi in Germania, “si e’ verificato lo scenario peggiore fra tutti quelli prevedibili, uno scenario in cui un problema di dimensioni quantitative modeste, come il deficit greco, ha prodotto le peggiori conseguenze possibili sconvolgendo i mercati di tutta Europa”. La politica europea “non e’ stata in grado di preparare una strategia comune. Il prezzo di tutto cio’ e’ elevatissimo: basti pensare che le meta’ del pacchetto di aiuti preparato qualche giorno fa sta ora andando in fumo per l’aumento dei tassi d’interesse del debito pubblico greco, dovuto proprio alla lentezza e alla scarsa convinzione con cui era stato preparato dagli ‘amici’ europei”.
“Insomma, la speculazione agisce quando sa di essere piu’ forte della politica, piu’ forte degli Stati. Oggi in Europa lo e’”.
L’attesa, scrive Prodi, e’ per capire la reazione dei mercati domani alle misure che oggi saranno varate dall’Europa.
Ma, avverte l’ex presidente del consiglio, “in ogni caso, si tratta di un rimedio di breve periodo. Il problema resta quello di creare degli strumenti di politica economica per tutta l’area dell’euro”.
Pena, il ripetersi di crisi e attacchi all’euro fino alla “distruzione dell’euro, cosa che a nessuno giova, a cominciare dalla Germania”.
 

tommy271

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Crisi/ Cardia: agenzie rating, più attenzione ai mercati

09:58 - ECONOMIA- 09 MAG 2010

Roma, 9 mag. (Apcom) - Maggiore attenzione ai mercati per le agenzie di rating. Lo dice Lamberto Cardia, presidente Consob da sette anni e in uscita a giugno, intervistato dal Corriere della Sera.
"Le agenzie di rating possono produrre tempeste sui mercati. Siamo intervenuti su Moody's con un fermo richiamo affinché in futuro la diffusione dei rapporti avvenga secondo tempi e modalità tali da ridurre al minimo l'impatto sui mercati, quindi a borsa chiusa".
Inoltre "entro giugno andrà a regime il regolamento comunitario che per la prima volta introduce, come auspicavo da tempo una vigilanza pubblica sulle agenzie di rating, affidandola alle autorità nazionali come Consob e all'autorità europea in via di costituzione".
Quanto all'esposizione dell'Italia verso la Grecia "abbiamo fatto una prima ricognizione da cui risulta che l'esposizione dei portafogli di investimento è modesta. Gli accertamenti proseguono".
Per Cardia in questi sette anni il ruolo di Consob "è cresciuto molto", "potenziato fortemente" da direttiva su market abuse e riforma del risparmio.
Ed è alla Consob che dovrebbe tornare l'ammissione a quotazione che "è una funzione pubblica: tutela il mercato facendo entrare in Borsa aziende sane, non imprese qualsiasi tanto per fare numero e profitti. E' necessario torni a Consob".
Quanto al suo successore, tecnico o politico? "Meglio un tecnico di alta statura che sappia raccordarsi con il mondo delle istituzioni, Governo, Parlamento".
 
Stato
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