MILANO - Il piano di aiuti per i paesi della zona dell'euro in difficoltà ammonterebbe a 600 miliardi di euro, secondo l'ultima proposta fatta dalla presidenza spagnola di turno della Ue. Ai 500 miliardi europei, si aggiungerebbero altri 100 miliardi del Fmi. Se accolto dagli Stati membri, il piano di aiuti finaziari sarebbe senza precedenti nella storia dei salvataggi. I 600 miliardi sarebbero così composti: 60 miliardi di garanzie dalla Commissione Ue, 440 miliardi di garanzie dagli Stati membri e 100 miliardi di euro di linee di credito messe a disposizione - se necessario - dal Fondo monetario internazionale. Nelle conversazioni telefoniche intercorse oggi tra Obama, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy, sono servite - riferiscono fonti - a rafforzare l'asse con Washington per la partecipazione del Fmi. Il modello che verrebbe seguito per le garanzie degli stati membri sarebbe lo stesso usato per il caso Grecia. Germania e Olanda si sono opposte al sistema di garanzie che era stato individuato nella proposta della Commissione. «È un'arma formidabile contro la speculazione», commentano fonti diplomatiche. «Se Francia e Germania sono unite e determinate è impossibile che la speculazione attacchi paesi come la Spagna o il Portogallo». In precedenza la Germania ha proposto un piano di aiuti finanziari per 500 miliardi di euro, con la partecipazione del Fondo monetario internazionale. Ma sul raggiungimento di un'intesa complessiva ci sono ancora dei nodi nonostante il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel si siano detti «in accordo completo sulla necessità di una risposta di ampio respiro agli attuali problemi che hanno effetti sui mercati»